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domenica 26 settembre 2010

TEORIE E VIDEO A DIFESA DI FINI......GUARDA E LEGGI....

Fini: "Basta con il gioco al massacro Se Tulliani è proprietario mi dimetto"

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La video-difesa del Presidente della Camera sul web: GUARDA IL VIDEO. Sull'affaire Montecarlo: "Anche io mi chiedo chi è il vero proprietario della casa. È Giancarlo Tulliani? Non lo so. Se dovesse emergere che è il proprietario lascerei la presidenza della Camera". Poi: "Forse ho agito con troppa leggerezza". Sul governo: "Spero che finisca la legislatura". La Russa: "La montagna ha partorito il topolino". Bossi: "Se Fini ha detto basta gioco al massacro vuol dire che si dimette". Bersani: "Governo in crisi". Spunta un avvocato: "La casa non è di Tulliani". Saint Lucia: "Lettera autentica"

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Milano - GUARDA IL VIDEO Tanta attesa e molti dubbi: per ore tutti i siti di Fli saltano poi, una ventina di minuti dopo le 19, Fini parla. Quasi nove minuti di discorso e nessuna certezza sulla casa a Montecarlo. "Purtroppo da qualche tempo lo spettacolo offerto dalla politica è semplicemente deprimente". Inizia così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e poi vira sulla questione più spinosa: la casa in Princesse Charlotte. "Da settimane - prosegue la terza carica dello Stato - non si parla dei tanti problemi degli italiani, ma quasi unicamente della furibonda lotta interna al centrodestra".

"Anche io mi chiedo di chi sia la casa a Montecarlo" "Anche io mi chiedo, e ne ho pieno diritto visto il putiferio che mi è stato scatenato addosso, chi è il vero proprietario della casa di Montecarlo? È Giancarlo Tulliani, come tanti pensano? Non lo so. Gliel'ho chiesto con insistenza: egli ha sempre negato con forza, pubblicamente e in privato. Restano i dubbi? Certamente, anche a me. E se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la presidenza della Camera. Non per personali responsabilità, che non ci sono, bensì perchè la mia etica pubblica me lo imporrebbe", continua Fini. Poi precisa: "Ma, sia ben chiaro: non è stato commesso alcun tipo di reato, non è stato arrecato alcun danno a nessuno. E, sia ancor più chiaro, in questa vicenda non è coinvolta l'amministrazione della cosa pubblica o il denaro del contribuente. Non ci sono appalti o tangenti, non c'è corruzione né concussione". 

"Stop gioco al massacro" "Chi ha irresponsabilmente alimentato questo gioco al massacro si fermi, fermiamoci tutti prima che sia troppo tardi". "Fermiamoci pensando al futuro del paese", ha insistito il presidente della Camera, "riprendiamo il confronto: duro, come è giusto che sia, ma civile e corretto". "La libertà di informazione è il caposaldo di una società aperta e democratica", aveva chiarito prima Fini, "ma proprio per questo, giornali e televisioni non possono diventare strumenti di parte, usati non per dare notizie e fornire commenti, ma per colpire a qualunque costo l'avversario politico".

"I servizi non c'entrano" Dietro l'affaire Montecarlo ci sono "pagine oscure", si sono mossi "faccendieri professionisti", ma non gli 007. "Di certo, in questa brutta storia di pagine oscure ce ne sono tante, troppe", ha detto il presidente della Camera, "un affare privato è diventato un affare di Stato per la ossessiva campagna politico-mediatica di delegittimazione della mia persona: la campagna si è avvalsa di illazioni, insinuazioni, calunnie propalate da giornali di centrodestra e alimentate da personaggi torbidi e squalificati". Tuttavia, ha sottolineato, "non penso ai nostri servizi di intelligence, la cui lealtà istituzionale è fuori discussione, al pari della stima che nutro nei confronti del sottosegretario Letta e del prefetto De Gennaro". E "penso a faccendieri professionisti, a spasso nel Centro America da settimane (a proposito, chi paga le spese?) per trovare la prova regina della mia presunta colpa. Penso alla lettera che riservatamente, salvo finire in mondovisione, il ministro della Giustizia di Santa Lucia ha scritto al suo premier perchè preoccupato del buon nome del paese per la presenza di società off shore coinvolte non in traffici d'armi, di droga, di valuta, ma di una pericolosissima compravendita di un piccolo appartamento a Montecarlo", ha sottolineato.  

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