Il tè nel deserto (della politica casalinga) |
Venerdì 24 Settembre 2010 09:10 |
Primo appuntamento del Tea Party subalpino. Questa sera alle 21 alla Terrazza Solferino raduno dei "tartassati" con due star liberali: Francesco Forte e Franco Debenedetti. A fare gli onori di casa Boggero e de Caria. Molta curiosità bipartisan
Le 21, l'ora del tè. Debutta questa sera il Tea Party torinese, branca casalinga del movimento che sta terremotando l'America obamiana al grido "Meno tasse, più libertà", facendo rivivere al paese lo "spirito della rivoluzione", quello che contrassegnò la lotta per l'affrancamento dei primi coloni dalla tirannia della corona britannica (e dal suo giogo fiscale). Guardando a quell'America, che si ribellò al servaggio della vecchia madrepatria con la rivolta del tè, anche Giovanni Boggero e Riccardo de Caria, promotori dell'happening subalpino, pongono al centro la questione fiscale.
Un appello alla mobilitazione di tutti i "tartassati", stanchi di subire in silenzio un sistema statolatrico che per voracità non ha eguali nel mondo. In Italia le tasse si mangiano oltre il 60 per cento del reddito. «Questo significa che fino a giugno lavoriamo per pagare lo Stato, e solo negli ultimi 6 mesi per noi stessi. In Italia la spesa pubblica è pari alla Danimarca e al Belgio, ma i risultati sono diversi, se si pensa che in questi due anni abbiamo registrato il Pil più basso d'Europa. Non si può più rimandare: bisogna affrontare la questione fiscale».
Il programma della serata prevede una serie di interventi e di testimonianze da parte di più o meno noti cittadini che racconteranno la fatica quotidiana a districarsi tra le maglie di uno stato-piovra che, per parafrasare Einaudi ,fa davvero di tutto per complicare la vita degli italiani. Ma il clou sarà il faccia a faccia tra Francesco Forte, l'ex ministro delle Finanze, editorialista del Foglio e del Giornale, professore emerito della Sapienza, e Franco Debenedetti, imprenditore, fratello dell'Ing., ex senatore Ds ed oggi commentatore del Sole 24 ore. Due protagonisti, spesso inascoltati, delle battaglie liberali nei rispettivi schieramenti politici.
Alla Terrazza Solferino si lanceranno le basi per la costruzione sul territorio piemontese di altri avamposti del network italiano dei Tea Party. Nulla che nemmeno lontanamente possa ricordare un partito o una corrente, né a sinistra né a destra. «Siamo singoli individui uniti dalla voglia di abbassare le tasse e reclamare maggiore libertà. Negli Usa protestano perché hanno una pressione fiscale del 30 per cento. In Italia, invece, dove supera il 60, viene tutelato il parassitismo sociale rispetto a chi produce». |
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