Pertusillo inquinato: il governo Berlusconi tace
di Redazione
Grazie Eni. Idrocarburi, bario e metalli pesanti, altro che acqua. La diga nel cuore della Val d'Agri – che rifornisce anche la Puglia – è gravemente contaminata. Quest'anno alcune interrogazioni parlamentari attendono da parecchi mesi una risposta dai ministri dell'Ambiente (Prestigiacomo) e della Salute (Fazio). Scrive il deputato Giuseppe Moles (3/01095):
nell'invaso idrico della diga del Pertusillo, sito nella regione Basilicata e precisamente nella provincia di Potenza nell'area del Parco nazionale dell'Appennino Lucano – Val d'Agri-Lagonegrese, è comparsa da alcuni giorni una grande macchia scura che suscita preoccupazione da parte della popolazione del luogo; l'invaso del Pertusillo contiene 155 milioni di metri cubi d'acqua in grado di rispondere ad un uso plurimo delle risorse idriche, quali la sfruttamento dell'energia idroelettrica e l'irrigazione di oltre trentacinquemila ettari di terreno tra Basilicata e Puglia; il Corpo provinciale della guardia forestale di Stato ha sporto una denuncia contro ignoti per deturpazione delle bellezze ambientali ed ha effettuato analisi per capire l'origine della grande macchia scura; se pure dai primi risultati sembra che l'acqua della diga non abbia elementi di tossicità, la macchia continua a persistere e l'acqua ha assunto un colore salmastro, e questo non ha tranquillizzato la popolazione che continua a chiedere maggiori spiegazioni alla regione Basilicata; la regione Basilicata si limita a dichiarare che non c'è da preoccuparsi ma non spiega la causa del fenomeno né pubblica i dati delle analisi effettuate dall'azienda regionale della protezione ambientale; tale situazione preoccupa non solo gli abitanti del luogo ma anche altri territori della Basilicata poiché l'acqua della diga potrebbe raggiungere la fascia costiera e dunque mettere a serio rischio sia la balneabilità delle acque, a poche settimane dall'inizio ufficiale della stagione estiva, che l'irrigazione dei campi della fascia jonica, la più produttiva della regione -: se e quali iniziative di controllo si intendano assumere al fine di verificare che le acque dell'invaso lucano non presentino alcun elemento di tossicità e di inquinamento, e al fine di scoprire la causa di tale fenomeno a cui fino ad ora non sono state date risposte adeguate a livello locale. Sul sito del laboratorio per Viggiano, in relazione all'Agri e alla diga del Pertusillo si fa riferimento ad un documento della Metapontum Agrobios, risalente al 2006, nel quale vi sarebbe scritto: «… La campagna di monitoraggio ha messo in evidenza un impatto antropico nell'asta fluviale dell'Agri a monte della diga del Pertusillo. La presenza di contaminanti nelle acque e soprattutto nei sedimenti (zone di accumulo) dei siti di studio, in direzione di Villa d'Agri e alla confluenza della diga suddetta, confermano la presenza di zone immissione laterale al fiume di carichi inquinanti civili e industriali…»; inoltre in documenti della Metapontum Agrobios del 2001 si poteva già leggere di analisi chimiche condotte sulle acque e sui sedimenti di 11 siti individuati lungo l'asta fluviale del fiume Agri e di un rischio potenziale di inquinamento dovuto alla presenza di scarichi civili non correttamente depurati e alla presenza di scarichi industriali. Inoltre nello stesso documento la Metapontum segnalava relativamente agli idrocarburi policiclici aromatici che «Sono state ricercate 21 sostanze appartenenti alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sia nelle acque che nei sedimenti, ma mentre nelle acque sono stati riscontrati valori tutti al di sotto dei limiti di rilevabilità, nei sedimenti si è riscontrato presenza di IPA soprattutto nei sedimenti della diga del Pertusillo (Vs01) e meno in Agri Villa D'Agri (Vs10) e nel canale depuratore zona industriale (Vs07). Gli IPA più diffusi sono stati il fenantrene, il fluorantene il crisene ed il pirene, anche se nella diga sono stati ritrovate tracce di benzo[a]antracene e benzo[a]pirene»; nel mese di gennaio 2010, Radicali lucani, con il sostegno di soggetti dell'area radicale, aveva commissionato analisi indipendenti, da cui è emersa la presenza di sostanze fecali negli invasi del Pertusillo, della Camastra e di Monte Cotugno, ma soprattutto la presenza di bario, una sostanza utilizzata dalle industrie petrolifere; successivamente, ed in particolare dopo il manifestarsi di preoccupanti fenomeni come la moria di pesci nel Pertusillo, il direttore dell'Arpab, Vincenzo Sigillito, ha evidenziato «un'eccessiva concentrazione di azoto e fosforo nelle acque dell'invaso» spingendosi a fare anche alcune ipotesi: «una delle cause di questa eccessiva concentrazione potrebbe essere la presenza di depuratori non funzionanti o fuorilegge per i quali si sta procedendo ad acquisire tutti gli elementi necessari per avere il quadro di riferimento generale sott'occhio…» -: se siano a conoscenza dei documenti della Metapontum Agrobios sopra riferiti; di quali informazioni siano in possesso in merito all'evoluzione nel tempo della situazione sanitaria ed ambientale in relazione all'Agri e alla diga del Pertusillo, denunciata dalla Metapontum Agrobios, nel 2001 e poi di nuovo nel 2006; quali iniziative, per quanto di competenza, intendano promuovere per accertare le cause dei mancati controlli ed interventi igienico-ambientali nelle zone di cui in premessa.
Il 13 gennaio cinque onorevoli del partito democratico (Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Turco) chiedono lumi (5/02332):
«Maurizio Bolognetti dei Radicali lucani è venuto in possesso di alcuni dati sul monitoraggio delle acque a novembre 2009 da cui emergerebbe che analisi chimiche effettuate dall'Ufficio risorse idriche dell'Arpab documenterebbero una contaminazione da sostanze chimiche tossiche e un'abnorme presenza di coliformi fecali; per le acque della Camastra – invaso che serve la città di Potenza – emergerebbe un inquinamento da bario, boro e un superamento dei limiti consentiti dalla legge in riferimento ai cloruri; composti di bario sono usati dalle industrie di gas e petrolio per fare fango perforante e il bario può avere effetti tossici sulla salute umana. Piccole quantità di bario solubile in acqua possono indurre in una persona difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, variazione del ritmo cardiaco, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, cambiamenti nei riflessi nervosi, gonfiamento di cervello o fegato, danni a cuore e reni». Anche il boro può essere nocivo per la salute umana: può infettare stomaco, fegato, reni e cervello; per le acque dell'invaso di Montecotugno, la diga più grande d'Europa in terra battuta, utilizzate anche dalla regione Puglia e destinate per il 40,4 per cento ad usi potabili le analisi mostrano un inquinamento da bario e una presenza di coliformi totali 5 volte superiore ai limiti di legge; anche le acque del Pertusillo risultano contaminate dalla presenza di bario, così come la presa Aip di Savoia di Lucania. Anche in questo caso le analisi effettuate dall'Arpab mostrano una contaminazione da bario e un impressionate sforamento per ciò che concerne la presenza di coliformi fecali, coliformi totali e streptococchi fecali; secondo il Presidente dell'Arpab Vincenzo Sigillito, le indagini finora espletate, nonché quelle di novembre 2009, sono da considerarsi assolutamente perfette, rientranti cioè nel range di riferimento previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006; il Presidente dell'Arpab Sigillito conferma i dati di rilevamento resi noti da Bolognetti, ma precisa che i limiti fissati dalla legge non sono quelli evidenziati nella denuncia; l'Arpab però farebbe riferimento in materia di caratteristiche di qualità delle acque superficiali destinato alla produzione di acqua potabile (disciplinate dalla Tabella 1 del decreto legislativo 152 del 2006) alle tabelle 3 e 4 che nulla hanno a che vedere sulle acque potabili; già nella vicenda dell'inceneritore Fenice, posta all'attenzione del Ministro con svariate interrogazioni, si era verificato l'utilizzo da parte delle autorità preposte ai controlli di un'unità di misura fuorviante: invece di usare i ppb (parti per bilione) si era fatto ricorso a ppm (parti per milione) : se i dati forniti dall'Arpab siano relativi ai parametri delle acque che scaricano sul suolo ed in fognatura o alle acque la cui destinazione è destinata per larga parte al consumo umano è che dovrebbero essere stati trasmessi al Ministro della salute».
Quesiti non concordati e politicamente scorretti.
- L' Ecosistem di Lametia Terme (Calabria), ditta specializzata nello "smaltimento rifiuti" lavora in appalto o subappalto per l'Eni di Viggiano?
- Come mai Berlusconi, Vendola e De Filippo tacciono all'unisono in materia di inquinamento delle acque e nascondono la situazione all'opinione pubblica?
- Siamo dinanzi ad una criminalità istituzionalizzata?
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