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mercoledì 31 agosto 2011

VI SARA' MICA, O ANCHE, UN SISTEMA "SG..?" VISTO CHE, PROLOCO-PROT-CIVILE-C.ANZIANI-CONSULTA D.SANGUE..TUTTE ASS. GESTITE DA"AMICI" O AMMINISTRATORI..

"sistema Coral". Un metodo ben descritto dal "re di Leinì" nel corso di una cena con il gotha della 'ndrangheta torinese: "....innanzitutto prendiamo uno lo mettiamo in Comune, l'altro lo mettiamo nel consiglio, l'altro lo mettiamo in una proloco, l'altro lo mettiamo in tutta altra cosa, …e diventiamo un gruppo forte".

PREOCCUPATO IL SEGRETARIO DEL PD--------

31 ago 2011

Il partito che mangia i suoi segretari: ora tocca a Pier Luigi

TUTTI INVITATI A VENEZIA X DIRE BASTA LEGA.........

CAR POOLING per Venezia, FACCIAMOGLI VEDERE I SORCI VERDI

Inviti a eventi

Ora
sabato 17 settembre · 0.00 - 3.00

Luogo
a Venezia il 17 manifestiamo per dire BASTA LEGA

Creato da


NON SI TOCCANO I PENSIONATI...MA, I PENSIONADI SIIIIIIIII........

NON SI TOCCANO I PENSIONATI MA I PENSIONANDI, DICE CASTELLI A LA7 SU IN ONDA.... BE' A ME NON STA AFFATTO BENE. E' DA QUANDO HO FINITO LE MEDIE CHE, PRIMA MIA MADRE, E POI HO PROSEGUITO IO, CHE PAGO CONTRIBUTI.... SE ME NE TOCCANO ANCHE SOLO UN MESE M'INC....ZO COME UNA IENA!!!! VEDIAMO DI NON PRENDERE PER I FONDELLI CHI HA LAVORATO UNA VITA.
NON SI TOCCANO I PENSIONATI MA I PENSIONANDI, DICE CASTELLI A LA7 SU IN ONDA.... BE' A ME NON STA AFFATTO BENE. E' DA QUANDO HO FINITO LE MEDIE CHE, PRIMA MIA MADRE, E POI HO PROSEGUITO IO, CHE PAGO CONTRIBUTI.... SE ME NE TOCCANO ANCHE SOLO UN MESE M'INC....ZO COME UNA IENA!!!! VEDIAMO DI NON PRENDERE PER I FONDELLI CHI HA LAVORATO UNA VITA.

ROBERTO COTA.....


    • MANOVRA IN DISCUSSIONE
      Stamane vertice tra ministri Pdl e Lega per rivedere l'impatto sociale e finanziario sulle pensioni.
      Resta positivo il giudizio su Enti locali e tagli alla politica, ma la base del Carroccio attraverso lettere e mail a la Padania, chiede un ripensamento sul mancato riscatto previdenziale per il servizio militare

libera associazione contro tutte le mafie......

Leinì e Rivarolo: la 'ndrangheta a Palazzo?

 
 
Vista la caratura dei personaggi coinvolti nell'inchiesta Minotauro, la nomina della commissione d'accesso per i comuni di Leinì e Rivarolo Canavese non può considerarsi una sorpresa. Proprio nelle istituzioni di questi due paese hanno operato per anni due personaggi ritenuti dagli inquirenti l'anello di collegamento tra 'ndrangheta e politica: Nevio Coral, sindaco di Leinì dal 1994 al 2005 e Antonio Battaglia, segretario comunale di Rivarolo Canavese. Il primo è in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, Battaglia, invece, per voto di scambio.
 
Nevio Coral, lo ricordiamo, è definito dagli inquirenti "il biglietto da visita della 'ndrangheta" capace di gestire gli affari pubblici e privati  attraverso  il "sistema Coral". Un metodo ben descritto dal "re di Leinì" nel corso di una cena con il gotha della 'ndrangheta torinese: "....innanzitutto prendiamo uno lo mettiamo in Comune, l'altro lo mettiamo nel consiglio, l'altro lo mettiamo in una proloco, l'altro lo mettiamo in tutta altra cosa, …e diventiamo un gruppo forte".
 
Diversa la posizione di Battaglia, segretario tuttofare di Rivarolo impegnato a fare campagna elettorale per il sindaco Fabrizio Bertot. Per lui, esponente del Pdl candidato alle europee ha organizzato un pranzo elettorale e promesso 20mila euro per l'appoggio alle urne della rete dei calabresi a Torino.
 
Il Ministro degli interni ha accettato la richiesta della prefettura torinese affinché gli atti amministrativi dei due paesi vengano messi sotto setaccio. L'obiettivo è quello di capire se siano state commesse delle irregolarità per agevolare la 'ndrangheta. Un gruppo di finanzieri e carabinieri sono già al lavoro: hanno 90 giorni per investigare e poi mandare una relazione al prefetto. Se gli elementi raccolti dimostreranno che le locali non hanno solo bussato a Palazzo ma sono riuscite ad influenzare il corretto funzionamento della macchina comunale, si procederà al commissariamento per infiltrazione mafiosa dei due Comuni.
 
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referendum radicali........

I Radicali voltano le spalle al referendum: "Un favore alla partitocrazia"

Pubblicato Martedì 30 Agosto 2011, ore 13,20

Decisi a sostenere il sistema uninominale secco con turno unico, i pannelliani scelgono (per ora) l'astensione. Boni: "Raccolgano le firme contro il contributo elettorale ai partiti"NO AL REFERENDUM

Mentre i democratici, in gran parte si sono ormai convinti a utilizzare il referendum elettorale come grimaldello per superare il sistema attualmente in vigore, i Radicali continuano a nicchiare. La consultazione referendaria è da anni nel dna dei pannelliani, che in questa occasione, però, hanno deciso di rimanere alla finestra: «Siamo in attesa di capire cosa succede» dichiara freddamente Igor Boni, coordinatore provinciale dell'associazione radicale Adelaide Aglietta.
 
Tutta l'avversione verso il referendum da parte del partito di Marco Pannella era emersa già nei giorni scorsi con le dichiarazioni dei suoi maggiorenti romani. L'ultimo è stato il tesoriere Michele De Lucia, che ha criticato la scelta dell'ex ministro Antonio Martino di appoggiare l'iniziativa promossa da Arturo Parisi: «Il "Mattarellum", prevedendo l'elezione del 25% della Camera con il sistema proporzionale e, legando il finanziamento pubblico ai partiti proprio alla quota proporzionale, ha garantito la sopravvivenza di tutte le vecchie baracche partitocratiche e la loro continua, esponenziale riproduzione per scissione» ha dichiarato De Lucia.
 
Sulla stessa lunghezza d'onda anche i radicali torinesi: «L'anno scorso, alla festa nazionale del Pd, eravamo noi a raccogliere le firme per una nuova legge elettorale di tipo anglosassone. E' passato un anno e siamo ancora qui» aggiunge Boni che poi chiosa: «Quell'operazione diventa seria se la si affianca a un referendum per abrogare il rimborso ai partiti, che avrebbe anche l'approvazione della Corte Costituzionale. E' una proposta che giro ai vertici democratici, chissà che non decidano di raccoglierla».
 
Intanto alle 18,30 di questa sera sarà la segretaria provinciale Paola Bragantini, velocissima aintercettare il mutamento del vento, a inaugurare la raccolta firme del Pd torinese alla festa provinciale del partito in corso al parco Ruffini.

ROBERTO COTA.....

 Cronaca »
La Regione Piemonte lancia la "carta di credito per la cultura"L'iniziativa permetterà di accantonare in un fondo una percentuale della spesa, destinandola al finanziamento dei beni culturali piemontesi. L'introduzione è prevista entro fine anno
di Redazione 30/08/2011
Roberto Cota

Aggiornamenti via mail

Storie Correlate

E' stata approvata questa mattina dalla giunta regionale presieduta da Roberto Cota, l'iniziativa tesa all'introduzione della "carta di credito per la cultura". La delibera, proposta dall'assessore regionale alla Cultura Michele Coppola, è una carta di credito a tutti gli effetti e, senza costi aggiuntivi per l'utente, permetterà di accantonare in un fondo una percentuale della spesa, destinandola al finanziamento dei beni culturali piemontesi.

L'obiettivo della Regione Piemonte è di introdurre la carta di credito per la cultura entro la fine dell'anno. Sarà, invece, la Finpiemonte a dover individuare la banca partner dell'iniziativa insieme all'ente regionale. "Sono molto soddisfatto - commenta Coppola - per l'approvazione della delibera, tassello decisivo che ci permette di lanciare la carta per la fine del 2011". "In Piemonte - aggiunge - la cultura è un'eccellenza che merita di essere sostenuta non solo dagli enti pubblici ma anche dalle aziende e dai cittadini. In questo caso, senza costi aggiuntivi per chi usufruirà della carta, una percentuale sulle spese verrà trasferita a un fondo destinato a finanziare le istituzioni culturali della Regione Piemonte, dal Teatro Regio alla Reggia di Venaria".

Se l'obiettivo di far partire l'iniziativa prima del nuovo anno andasse in porto, la Regione Piemonte donerà la nuova carta di credito a tutti i suoi dipendenti il prossimo Natale: "Doneremo la carta a tutti i dipendenti della Regione, e speriamo nel sostegno di imprenditori che magari vogliano regalarla ai propri dipendenti, e sulla condivisione di istituzioni culturali, musei e di tutti gli appassionati della cultura". "L'idea - conclude - non è solo reperire nuovi fondi, ma anche sensibilizzare il nostro territorio sulla centralità della cultura per la Regione Piemonte, prima Regione in Italia a lanciare un progetto del genere".

martedì 30 agosto 2011

ROBERTO COTA.....


PAROLE....PAROLE....SOLO PAROLE....

parole...parole...soltanto parole........

PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE, PAROLE SOLTANTO PAROLE, PAROLE.......... TRA VOI...........

ROBERTO COTA.....

Martedì 30/08/2011 ore 15.00
Conferenza stampa di presentazione Festa Nazionale Lega Nord Piemont, presso Bar NORMAN, Via Pietro Micca 22 – TORINO

integrazioni femminile a rimini.....

DONNE - MEETING RIMINI- INTEGRAZIONE FEMMINILE E WELFARE- CARFAGNA(MIN. P.O.):"RISPETTO EMIGRATI E DIRITTI SOCIETA' OSPITANTI E ORIGINE"- COTA(PIEMONTE):"PRIORITARIO SOSTEGNO FAMIGLIA"

(2011-08-29)
  "Venire al Meeting è un'esperienza umana straordinaria: un contatto con esperienze di vita vissuta e quindi uno stimolo nell'attività politica". Così ha esordito il ministro alle Pari opportunità, Mara Carfagna, intervenendo nei giorni scorsi al Meeting di Rimini, appena concluso, e che l'ha vista partecipare al convegno su "integrazione femminile, welfare e famiglia".

Carfagna, a proposito di integrazione ha ricordato "i tre princìpi, contenuti nella Caritas in veritate, cui mi riferisco a proposito dell'integrazione: rispetto degli emigrati, diritti delle società ospitanti, diritti delle società di origine" ed  "È il momento di porre fine una volta per tutte a questa mercificazione della donna" ha inoltre sottolineato Carfagna, lanciando un appello a governo e parlamento sulla sua proposta di legge. Il ministro ha infine ricordato le iniziative che ha promosso in favore delle donne emigrate e dei loro bambini. A partire dai progetti nella scuola, dove verrà organizzata la "settimana contro la violenza", per favorire iniziative che promuovano l'integrazione, perché è proprio "la scuola il laboratorio per promuovere una cultura dell'accoglienza".

  Sul tema del welfare e della famiglia, è intervenuto inoltre Pietro Vignali , sindaco di Parma che ha ricordato la formulazione di un coefficiente numerico, il "quoziente Parma", che modifica il tradizionale Isee in modo da "mettere la famiglia al centro del welfare, non più assistenzialistico ma sussidiario" ed ha citato  il "network stabilito per la creazione di un 'quoziente Roma' col sindaco Alemanno".  Lo stesso sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è intervenuto sul concetto di quoziente familiare: "È uno strumento centrale per la politica familiare. Unendosi in rete, i comuni possono dare l'esempio al governo nazionale". Alemanno precisa ancora che tale strumento, che tiene conto non solo del reddito ma anche del carico familiare, "non abbatte il gettito fiscale, ma opera una redistribuzione del prelievo mediante una curvatura più equa". Sottolinea inoltre che l'Isee familiare è applicabile a livello nazionale, anche nella attuale assenza di floridezza economica, e che "il ministro Tremonti si è impegnato a realizzare questa grande riforma".

  Su questo binario prosegue anche il governatore del Piemonte, Roberto Cota, che dopo aver sottolineato che "al Meeting c'è un popolo, delle famiglie, quasi come alle feste della Lega", dichiara che "il sostegno familiare è una priorità anche in condizioni di risorse ridotte" e cita l'esperienza del Piemonte che "è riuscita a rifinanziare i buoni-scuola con l'assestamento di bilancio", auspicando che i beneficiari aumentino in futuro. "La legge sul federalismo fiscale - prosegue - contiene il quoziente familiare come principio e non vedo l'ora che venga pubblicato il decreto attuativo per realizzarlo". Per il momento accenna a un esempio piccolo ma significativo: la fornitura dei pannolini ad alcune famiglie piemontesi passa per il Servizio sanitario regionale.

  "Il welfare - ha concluso Vignali- deve poggiare sulla famiglia e su un rapporto diverso tra pubblico e privato. Farlo in Emilia-Romagna può andare in contrasto con le politiche regionali". Ma ci si arrangia, "scavalcando la Regione e creando network con altri soggetti". (29/08/2011-ITL/ITNET)

MANIFESTAZIONE DEI COMUNI ITALIANI A MILANO...E LA "gio" DOVE'...LEI, "spatusa" SOLO AD S.G....?......

Uncem Piemonte ha aggiunto 9 nuove foto all'album Manifestazione dei Comuni a Milano.
Le foto della grande manifestazione dei Comuni italiani a Milano, nella giornata di lunedì 29 agosto 2011

ROBERTO COTA.....

MANOVRA, PASSA LA LINEA DELLA LEGA

eliminare il sistema penati.........SISTEMA LARGAMENTE DIFFUSO..........ecco il sondaggio..........

Opinione di Peppino Caldarola

Bersani, fai fuori il "metodo Penati" oppure dimettiti

Non basta un processo interno al Pd per scacciare Penati a mettere il partito al riparo da altri scandali. Serve una misura drastica contro il "metodo Penati": come Confindustria deve allontanare gli imprenditori che fanno affari con i politici, così il Pd eliminare ogni politico che fa carriera grazie all'affarismo. Altrimenti muore.
Bersani e Penati
Bersani e Penati
Luigi Berlinguer ha convocato il tribunale interno del Pd per esaminare la posizione di Filippo Penati e decidere sulla compatibilità della sua presenza nel partito. I tribunali "interni" fanno rabbrividire. Nella storia della sinistra, e di quella di tradizione comunista, questa procedura ha una storia infame. Dall'espulsione di Cucchi e Magnani, socialdemocratici ante litteram, all'allontanamento del gruppo del Manifesto è stata un susseguirsi di provvedimenti che hanno teso a salvaguardare la purezza del partito dalla contaminazione degli eretici.
L'eresia di Penati è più grave e riguarda il suo profilo morale gravemente messo in discussione dall'azione della magistratura. Tuttavia anche in questo caso il tribunale interno si rivela lo strumento inadatto a porre riparo a un comportamento deviante. Se l'espulsione per colpe politiche appare indecente, quella per immoralità rischia di essere inadeguata. L'accusa sostiene che Penati per un tempo lunghissimo ha chiesto tangenti e ha addirittura creato un sistema di potere fondato sulle tangenti. La particolarità di questa deviazione sta nel fatto che Penati e i suoi collaboratori hanno favorito e costretto al pagamento imprenditori corruttibili favorendo l'acquisizione da parte loro di posizioni di vantaggio negli appalti pubblici.
Diciamo la verità. Il sistema Penati è largamente diffuso nei partiti politici e si accompagna da un'altra particolarità di questo sistema corruttivo che è quello di "inventare" imprenditori. Non si contano gli uomini di impresa che esistono sul mercato solo perché la politica ha dato loro un ruolo e molti affari. Accanto a un'imprenditoria vera che corre rischi c'è un'imprenditoria protetta che è connessa alla classe politica, di tutti i partiti, senza la quale non starebbe sul mercato.
Per rompere questo circolo vizioso Confindustria potrebbe decidere l'allontanamento di tutti coloro che risultano connessi al sistema dei partiti così come Confindustria siciliana allontana quelli che fanno affari con la mafia. Un'operazione di pulizia di non difficile attuazione visto che in ogni città, o comune, sono largamente noti i nomi degli imprenditori "finti" o "semi-veri" che lavorano solo perché la politica in cambio di tangenti li fa lavorare. La deformazione del mercato è talmente grave che solo un gesto forte può dare l'idea che la ricreazione è finita.
Il partito politico, in questo caso il Pd, potrebbe dedicarsi invece a censire in ogni realtà i casi di connessione fra i suoi dirigenti e i finti o semi-veri imprenditori. Anche qui non ci vuole molto. I dirigenti che devono il loro successo all'affarismo sono noti a tutti e allontanarli ovvero impedire che continuino nella loro azione richiede molto coraggio ma è assolutamente indispensabile. Questo rende il tribunale anti-Penati probabilmente superfluo.
L'ex presidente della provincia, se ha ancora un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi dal consiglio regionale visto che ha preso voti per amministrare e non per distogliere denaro pubblico. Ma i militanti e gli elettori del partito si sentirebbero più tranquilli se sapessero che altri Penati non possono più essere tollerati. Anche se il tribunale presieduto da Luigi Berlinguer accerterà e sanzionerà Penati, il tema della diffusione del suo metodo resta aperto. Bersani ha di fronte a sé la responsabilità non di espellere Penati ma di dire al suo partito che ogni contiguità con l'affarismo è da considerarsi conclusa. Le repliche orgogliose lasciano il tempo che trovano. L'immoralità della destra berlusconiana non mette al riparo dalle proprie colpe.
È un modo di fare politica che deve essere sanzionato e interrotto con una rivoluzione culturale seria e coraggiosa che comprenda anche il fatto che il partito di Penati deve chieder scusa agli italiani. L'ex presidente della provincia di Milano vada per la sua strada e si difenda nei tribunali veri. Ma il suo partito deve mettere in moto tutte le contromisure per impedire che il suo metodo continui ad essere la stella polare di tanti suoi dirigenti. Serve cioè un gesto forte e non solo l'allontanamento del singolo reprobo che per anni ha fatto quello che l'accusano di aver fatto senza che nessuno (strano, no?) se ne accorgesse.
Fuori dagli affari, fuori dalla gestione degli appalti, fuori dalla sanità e dalla Rai sono gli unici rimedi per impedire che la questione morale distrugga il Pd. E soprattutto bisogna tornare a misurare i dirigenti sulla base delle capacità politiche e non sulla loro vicinanza a imprenditori generosi e rigenerati. È difficile? Basta controllare le spese di alcune campagne elettorali, il costo di molte segreterie personali, il tenore di vita improvvisamente decollato. C'è il rischio che questa rivoluzione culturale dia vita a una caccia alle streghe che si torni a concezioni pauperistiche? È un prezzo da pagare perché senza una rigenerazione morale la sinistra non può fare politica. L'idea che politica e disinvoltura morale possano (o addirittura debbano, in qualche sao estremo) coincidere ha già fatto troppi danni.

Commenti

Penso che Caldarola abbia espresso con grande nettezza nel suo precedente articolo, quello in cui dava un giudizio sul modo di porsi nella sfera pubblica di Penati, giudizio che si può già dare senza aspettare l'esito di un processo opinioni che condivido in pieno, come anche le sue considerazioni su le scelte tutto sommato irrilevanti e inadeguate assunte dal PD per tentare di fare il punto della situazione. Intanto sarebbe stato opportuno NON querelare Gasparri per le sue critiche forse sopra le righe ma sottoscrivibili da molti, per esempio da me che appoggio il PD. Napoleone preferiva i suoi generali fortunati piuttosto che intelligenti, D'alema sembra aver adottato criteri analoghi, forse sostituendo la fortuna con la furbizia nella selezione del personale politico da promuovere.
Quello delle tangenti del Pd ex.... ex.....ex Pci è un vizietto che viene da lontano ..... ma non va lontano! la parafrasi è voluta. Arriva dalla "conventio ad escludendum" della guerra fredda allorquando i compagni coesistevano con "il fine giustifica i mezzi". I "mezzi erano pochi ma la papera galleggiava" (altra parafrasi voluta e da drive in). Oggi che la politica si è involuta rimane però sempre qualcuno vocato alla "provvista" che fa carriera. Tutti sanno e fanno finta di non vedere; l'esercito dei para..... è sempre attivo, poi i "provveduti" fanno finta di non vedere e cadono dal pero coprendosi con ridicole foglie di fico. Tutti a casa non ne salvo manco uno dei Piccini figiciotti: dal "barcarolo" con le vele al vento e la "Fondazione pronta" con i suoi mozzi a quell'altro vicerè di Napoli e ai tanti altri dal balbettio sopito. L'unica diversità rimasta è che i "ribaldi" del centrodestra sanno che i quattrini non sono lo sterco del diavolo mentre questi ex sinistri ostentano verginità.
Nella giornata odierna sulla home page di Repubblica non c'è traccia di Penati... Il mero dato è eloquente. La maggioranza è bollita e... non si scorge alternativa all'orizzonte. Il nostro paese ha bisogno di una sinistra moderna e coraggiosa, capace di promuovere coraggiose riforme incisive, sfidando, ove fosse necessario, l'impopolarità. Invece ce ne tocca una fatta di corrotti moralisti e malati di immaginaria superiorità morale, demagoghi e banderuole di cui il quotidiano citato sopra è lo specchio fedele. Progressisti? Nemmeno conservatori, bensì nostalgici del mondo che fu e non ritornerà.
Non potrà mai qualsiasi partito riformare dall'interno il suo modo di agire, di pensare, di fare (mal)affari....NN gli conviene, come fa il pd con penati, fa la lega con qualcuno, il pdl con altri e via dicendo...ma anche Confindustria predica bene e razzola malissimo...Bisogna rivoluzionare dall'esterno, perchè a quei quattro che hanno occupato ogni istituzione non gli sfiora minimamente l'idea che così facendo si porta allo sfascio un'intera nazione...il loro unico cruccio è dove sistemare i loro figli, gli amici, le amanti e tutti i loro conoscenti....
C'è una sola impostazione su tre direttrici. Scegliere persone nuove, che non vivano o abbiano vissuto di politica ma che siano sul serio prestate (al massimo due candidature) al percorso politico, meglio se hanno già un'età con esperinza, i giovani (vedi Renzi che non si sa dove ha lavorato finora) facciano gavetta nella vita sociale ed economica. In più con le primarie si individuano i candidati del territorio e a questi viene pagata dal partito, uguale per tutti, la campagna elettorale ed il partito deve pretendere i rendiconti. Terzo, ma non ultimo, l'integrità degli eletti deve essere misurata dal termometro del territorio costantemente, nei circoli, nei quartieri e nelle città. A Roma l'integrità - compresa la partecipazione ai lavori d'aula e di commissione - va garantita dai probiviri del partito e nulla deve essere nascosto ne lasciato decantare. Lo scrive e lo vogliono i tesserati e chi li vota.
G. Zanella
Tema importante, da affrontare (se lo si vuole fare seriamente) anche nei suoi risvolti pratici.
Ad esempio, cosa ne facciamo della concorrenza? Non parlo solo di quella interna al partito, ma anche degli alleati o presunti tali (ad esempio l'UDC, tanto per non fare nomi) o gli avversari (ma vicini vicini, tipo CL, al cui confronto i legami improvvidi di Penati impallidiscono - ne vogliamo parlare?). Insomma, o la moratoria e' di tutti (separare definitivamente affari e politica) o come potrebbe il solo PD confrontarsi con avversari dalle pratiche ben più disinvolte? Basta vedere il caso di Milano, dove la sinistra ripulita dopo Tangentopoli e' stata messa sotto per anni dai ben più spregiudicati ciellini.
Non vuole essere una giustificazione questa, sia ben chiaro, ma un elemento di riflessione.
Caro Caldarola,come non concordare con quanto scrivi! Sai bene che sradicare quello che chiami "il metodo Penati" equivarrebbe ad azzerare il partito democratico. E il riferimento non è mica solo alla vecchia guardia, ma in particolare a quella emergente, che ha imparato velocemente le regole del gioco. Renzi ed i suoi amici sparsi per l'Italia con quali soldi si sono pagati le spumeggianti campagne elettorali? Tutti lo sanno ma nessuno, dentro il Pd, osa denunciare lo scandalo di finanziamenti occulti che connota tutte le campagne elettorali, dal quella per il consiglio comunale a quella per diventare parlamentare. Anche per questo, eliminare il "metodo Penati" è una sfida che non potrà mai essere raccolta. Soprattutto da Bersani, che è arrivato dove è arrivato pure (o soprattutto?) perchè, diciamo così, si è sempre dimostrato molto sensibile alle istanze del mondo cooperativo. Lo stesso che non a caso ritroviamo al centro dell'inchiesta su Penati! Vogliamo credere che uno come Bersani, prima di scegliere Penati come suo braccio destro, non conoscesse le doti "extra-politiche" di Penati, ossia la sua formidabile attitudine a relazionarsi con il mondo degli affari? Se così fosse, a maggior ragione Bersani si deve dimettere: ai suoi livelli l'ingenuità non è ammissibile...Ora appare, ai miei occhi, sempre più chiara, la battuta che mi fece un amico parlamentare, il giorno in cui, in un congresso provinciale dei Ds, venne sconfitto il candidato che denunciò i forti condizionamenti dei cosiddetti poteri forti sul partito: "Paolo Rossi (nome di fantasia del vincente) non è un gran politico, ma almeno ha ottimi rapporti con la cooperazione e gli industriali".
MA che razza di utopia! Se il PD dovesse far fuori tutti quelli che fanno affari e trafficano, dove finirebbe il PD? Un partito che non ha linea politica (è sempre frenato da opinioni opposte) e non ha identità (non si sa nemmeno se sia un partito di sinistra), si mantiene solo con gli affari, e poi mette ai suoi vertici persone oneste (come Bersani) ma inconsapevoli del partito che essi stessi dirigono. Se volete chiudere il PD ditelo subito, inutile gingillarsi con la cacciata degli affaristi perché dopo averli cacciati rimarrebbero 4 gatti.

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lunedì 29 agosto 2011

ECCO ALCUNI FURBETTI DALLA DOPPIA PENSIONE...E CANUSSO INDICE LO SCIOPERO CONTRO LA MANOVRA...INDICA PURE LO SCIOPERO CONTRO I SUOI CLLEGHI...NEEH...

La casta del sindacato Ecco chi sono i furbetti con la doppia pensione


I due ex segretari Cisl Franco Marini e Sergio D'Antoni incassano 14mila euro al mese come parlamentari. Ma si sono procurati altri due ricchi assegni mensili

 

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Cerco studente che sia andato a le­zione da Sergio D'Antoni. Giuro: lo voglio trovare. Qualcuno me lo segna­­li, mi faccia scrivere o telefonare: vo­glio avere la prova che l'ex sindacali­sta della Cisl ha avuto una grande car­riera da professore, come la sua pen­sione lascia intendere. Eh sì: perché da quando ho scoperto che D'Antoni riceve dall'Inpdap un assegno mensi­le di 5233 euro netti (netti!) al mese (103.148 euro lordi l'anno) come ex docente universitario non mi do pace: voglio parlare con qualcuno che sia andato a lezio­ne da lui. Qualcuno che si sia ab­beverato alle fonti di così costoso sapere. Se entro una settimana non lo trovo, sarò costretto a un gesto malsano: mi rivolgerò a «Chi l'ha visto?» e lancerò un ap­pello in Tv.

Guardando ieri la prima pagi­na del Giornale sui sindacalisti che diventano ricchi organizzan­do gli scioperi ho fatto un salto sulla sedia: alcune persone cita­te, infatti, non solo ricevono il già abbondante stipendio parlamen­tare ma ad esso uniscono una pensione maturata grazie alla mi­tica legge Mosca, quella che ha consentito a 40mila persone fra sindacalisti e dirigenti di partito di vedersi riconoscere con un col­po di bacchetta magica contribu­ti di fatto mai versati. Privilegio su privilegio: lo vedete che a orga­n­izzare scioperi conviene davve­ro? I lavoratori no, loro ci perdo­no soldi e, in casi come questi, an­che la faccia. I loro capi, invece, ci guadagnano. In carriera. In bene­fit assortiti. E, di conseguenza, in conto in banca.

Prendete Franco Marini, l'ex presidente del Senato, una vita da democristiano, sempre lì a pe­dalare fra un vino d'Abruzzo e una dichiarazione in Tv. Ebbene a voi, leggendo il Giornale di ieri, sarà sembrato esagerato il com­penso mensile che si è assicurato difendendo gli operai: 14.557 eu­ro, che corrisponde per l'appun­to all'indennità da senatore. Ma per la verità non è quello il solo de­naro che riceve dalle casse pub­bliche: infatti egli percepisce an­che una pensione Inps di circa 2500 euro al mese, che gli piove in tasca dal 1991, cioè da quando aveva 57 anni. Merito della legge Mosca, che evidentemente se ne è sempre impipata dell'allunga­mento dell'età lavorativa chiesto ai cittadini comuni...

Fra l'altro, visto che si parla di di­fensori del popolo, ci sia permes­so di ricordare che della legge Mo­sca beneficia anche il compagno Cossutta: la incassa dal 1980, cioè da quando aveva 54 anni (avete presente il 1980? Tanto per dire: in Urss c'era ancora Breznev, a Sanremo Bobby Solo cantava «Ge­losia » e il capitano del Milan era Aldo Maldera...). Dal 2008, poi il compagno Cossutta ha unito alla pensione Inps maturata grazie al­la legge Mosca anche il vitalizio parlamentare (9604 euro al me­se). E per non farsi mancare nulla al momento dell'uscita dal Parla­mento s'è assicurato anche la li­quidazione- monstre di 345mila euro, tutti in una volta. Un vero re­cord. Dimenticavo: la liquidazio­ne d­ei parlamentari viene chiama­ta tecnicamente «assegno di rein­serimento » o «assegno di solida­rietà». E,a differenza delle liquida­zioni dei normali lavoratori, è esentasse. Si capisce, con la solida­rietà bisogna essere generosi...

345mila euro di liquidazione. La pensioncina Inps grazie alla legge mosca e 9604 euro come vita­­lizio parlamentare: lo vedete? Pro­clamarsi paladini degli operai conviene. Salire sulle barricate de­gli scioperi è un affare. Infatti non c'è niente che renda in Italia come l'attività sindacale: fra Caaf, patro­nati, corsi di aggiornamento pro­fessionale, trattenute e balzelli va­ri Cgil, Cisl e Uil gestiscono ogni anno un patrimonio gigantesco, che fra l'altro viene amministrato con le stesse regole della cassa del coro alpino di Montecucco o della bocciofila di Pizzighettone. Non esistono bilanci consolidati, non esistono organi di controllo. E per di più c'è la possibilità, gestendo quel tesoro, di diventare in un amen parlamentari, europarla­mentari o mal che vada presidenti della Regione Lazio... Non male, no?

A conti fatti organizzare sciope­ri è come fare bingo. Alle spalle dei lavoratori. In effetti: alla ricchezza dei sindacati (l'ultimo vero organi­smo della Prima Repubblica) si unisce la ricchezza dei sindacali­sti. Che, come si è detto, riescono ad accumulare prebende, inden­nità, stipendi, pensioni e benefici di varia entità. Come quelli che ab­biamo citato qui, a cominciare na­turalmente dall'uomo che amava la Jacuzzi e i vestiti di Brioni, il sin­dacalista Sergio D'Antoni. Lui, in­fatti, come si è detto oltre all'inden­nità da parlamentare (14.269 eu­ro lordi al mese) incassa la pensio­ne Indpad da ex professore (5.233 euro netti al mese): ma sapete da quando la incassa quest'ultima? Da quando aveva 55 anni. E sape­te perché quella pensione è così al­ta? Perché, grazie al meraviglioso meccanismo dei contributi figura­tivi, a 55 anni risultava pensionabi­le con 40 anni di anzianità. Tutto regolare, tutto a norma di legge. Si capisce. Ma a me resta il dubbio: l'ex sindacalista Cisl, non solo è stato un grande docente, come di­mostra la sua pensione d'oro. È stato anche un docente molto pre­coce. A 15 anni già saliva in catte­dra e insegnava. E allora è possibi­le c­he io non riesca a trovare nean­che uno che è andato a lezione da
lui?

IL GRANDE TEATRO 2O11 - 2O12........

Verona.net - turismo e tempo libero a Verona


IL GRANDE TEATRO 2011-2012

evento segnalato da Giampaolo BESCHIN (redazione@verona.net)
ulteriori informazioni già disponibili sul sito WWW.VERONA.NET

Agosto volge al termine e con esso le rassegne teatrali all'aperto che in questa calda estate hanno animato le serate dei veronesi. E' già tempo di pensare alle rassegne invernali e noi di verona.net lo facciamo offrendoVi una succosa anteprima, ovvero presentando in esclusiva con oltre due mesi d'anticipo tutto il programma de Il Grande Teatro. L'attesa la rassegna di prosa organizzata dal Comune di Verona inizierà quest'anno il 15 novembre e si concluderà il 25 marzo 2012: otto spettacoli in programma al Teatro Nuovo, per un totale di quarantotto recite, dal martedì alla domenica, con validi attori e buoni registi, graditi ritorni ed alcune interessanti new entry.
Un cartellone in linea con quello delle ultime edizioni, che nonostante i budget sempre più esigui sorride alle migliori produzioni teatrali nazionali, puntando su spettacoli che hanno già riscosso un buon successo di pubblico e critica negli ultimi mesi. Tra i protagonisti Leo Gullotta, Alessandro Gassman, Franco Branciaroli, Glauco Mauri, Roberto Sturno, Elena Giusti, Paolo Valerio e Tato Russo.

dal 15 al 20 novembre 2011: IL PIACERE DELL'ONESTA'
di Luigi Pirandello, con Leo Gullotta. Regia di Fabio Grossi

dal 29 novembre al 4 dicembre 2011: ROMAN E IL SUO CUCCIOLO
di R. Povod, con la partecipazione e la regia di Alessandro Gassman

dal 13 al 18 dicembre 2011: SERVO DI SCENA
di Ronald Harwood, con la partecipazione e la regia di Franco Branciaroli

dal 10 al 15 gennaio 2012: QUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI
di Leonid Nikolaevic Andreev, con Glauco Mauri e Roberto Sturno

dal 24 al 29 gennaio 2012: LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
di Eduardo De Filippo, con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli

dal 7 al 12 febbraio 2012: PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
di Eric-Emmanuel Schmitt, con Elena Giusti e Paolo Valerio

dal 21 al 26 febbraio 2012: IL FU MATTIA PASCAL
di Luigi Pirandello, con la partecipazione e la regia di Tato Russo

dal 20 al 25 marzo 2012: CYRANO DE BERGERAC
da E. Rostand, con la partecipazione e la regia di Alessandro Preziosi

BIGLIETTI SINGOLI: platea 25,00; balconata 22,00; galleria 15,00; 2° galleria 9,00
ABBONAMENTI platea 176,00; balconata 145,00; galleria 95,00; 2° galleria 55,00 
ABBONAMENTI RIDOTTI platea 145,00; balconata 115,00; galleria 75,00


PUBBLICITA' - PUBBLICITA' - PUBBLICITA' - PUBBLICITA' - PUBBLICITA' - PUBBLICITA'

Mercoledi prossimo (30 agosto 2011) riapre dopo la pausa estiva il CAMPUS PUB, lo storico locale di via xx settembre che da oltre un decennio è un punto di riferimento nelle notti dei veronesi ...e come da consuetudine anche questa stagione 2011/2012, inizia con una promozione speciale: mercoledi sera birra paulaner in bottiglia a 1,00 euro e shot di wodka ai frutti a 0,50.
CAMPUS PUB è a VERONA in via venti settembre n. 18. Aperto ogni sera, dalle 19.00 alle 02.00

INCREDIBILE....AGGHIACCIANTE....EPPURE E' REALTA'....

  • Sudafrica:foto choc su Facebook, bimbo nero trofeo di caccia

    ROMA - Un giovane bianco accovacciato che impugna orgoglioso unfucile e preme il ginocchio sulla sua preda di caccia: un bimbonero. E' la foto agghiacciante postata su un profilo Facebooksudafricano, sul quale sta ora indagando la procura diJohannesburg, secondo quanto riportato da diversi sitistranieri. Il profilo riporta il nome di ''Eugene Terrorblanch'', che conun gioco di parole richiama il nome dell'ex leader del Movimentodi resistenza afrikaaner di estrema destra Terreblanche,assassinato nell'aprile 2010. .

E IO PAGO....PAGO.....PAGO.....

L'IVA DAL 20% AL 21%? DAVVERO MI CHIEDO SEMPRE PIU' SPESSO CHE FINE FANNO I NOSTRI DENARI. FACCIO UN PICCOLO ESEMPIO PER SPIEGARE COSA PASSA NELLA MIA TESTA.
FACCIAMO FINTA CHE UN INDUSTRIALE PRODUCA UN CONTENITORE CHE GLI COSTA (LA CIFRA TONDA E' SOLO PER COMODITA') UN EURO. ARRIVA DA LUI IL GROSSISTA E SAPENDO CHE DEVE INCASSARE ASSOLUTAMENTE UN EURO PERCHE' LA SUA AZIENDA SOPRAVVIVA, IL CONTENITORE AL GROSSISTA LO VENDE A 1,20€ E LO STATO SI BECCA LA PRIMA IVA. DAL GROSSISTA PASSA IL COMMERCIANTE E COMPRA IL CONTENITORE. IL GROSSISTA VENDE QUESTO OGGETTO 2€ PIU' IVA OSSIA 2,40 EURO E LO STATO SI BECCA LA SECONDA IVA.... IL COMMERCIANTE PORTA IN NEGOZIO IL CONTENITORE OVVIAMENTE LO VENDERA' 3, 60€ CON L'IVA, E LO STATO SI BECCA COSI', UNA BELLA TERZA IVA, CHE CHI PAGA PIU' CARA DI TUTTI, ALLA FINE DI QUESTA CATENA, E' IL CONSUMATORE. FACCIAMO DUE CONTI: 60+40+20=1,20 LO STATO HA INCASSATO PIU' DELL'INDUSTRIALE CHE LO PRODUCE. ORA IMMAGINIAMO QUANTI MILIARDI DI OGGETTI, AUTO, IMMOBILI, O ALTRO, SI MOVIMENTANO TUTTI I GIORNI.... MA COME SI FA A ESSERE SEMPRE SENZA SOLDI?

NOTIZIE VARIE.........

PIER FERDINANDO CASINI..........


  • Chi si propone di governare l'Italia non può essere paralizzato dalla Fiom e dalla Cgil. Se il Partito democratico si arrocca su questa trincea, regalerà sempre Cisl e Uil alla maggioranza, ed è un regalo che la destra non merita

domenica 28 agosto 2011

come guadagnare e crearsi una pensione con gli scioperi ...decisi x altri che ci rimettevano lo stipendio...noi perdevamo....e loro guadagnavano....

COME GUADAGNARE CON GLI SCIOPERI........

I segreti della casta dei sindacati: come far soldi organizzando scioperi


I cosiddetti rappresentanti dei lavoratori sono bravi soprattutto a tutelare se stessi. Come dimostrano i fatturati di Cgil, Cisl e Uil. Cacciari: "Lo sciopero della Cgil? E' una fesseria colossale e non servirà a nulla". Ma Bersani sceglie la Camusso: "Il Pd sarà ovunque si contesti"

Hanno guidato cortei e inalberato striscioni. Hanno sfilato con le tute blu e aperto tavoli di trattativa. Poi hanno varcato la porta spalancata su Palazzo Madama, Montecitorio o Strasburgo. E hanno cominciato una seconda vita, a volte altrettanto battagliera, sempre più remunerativa. Senatori, deputati, europarlamentari, pensionati, naturalmente d'oro. I vecchi capi della Cisl, della Uil e di quella Cgil che oggi è sulle barricate e corre verso lo sciopero generale, si sono sistemati per la vita e hanno sposato incarichi che li hanno trasformati in privilegiati. In figurine nell'album della casta, quella contro cui tuona la Triplice e che è nel mirino dell'opinione pubblica.
In realtà, il passaggio dalla nomenklatura sindacale – l'altra casta, come la chiama Stefano Liviadotti dell'Espresso in un libro – al gotha della politica è molto facile. Nella scorsa legislatura erano addirittura 80 i parlamentari con un passato di lotta. Lo si potrebbe chiamare il sistema dei vasi comunicanti: dai fischietti e dalle marce ai pranzi serviti dal cameriere in livrea a Montecitorio. I percorsi si assomigliano. C'è chi è arrivato in cima e chi si è fermato prima.
Fausto Bertinotti, una vita fra Cgil e sinistra radicale, ha cominciato a difendere gli operai del tessile negli anni Sessanta, quando nessuno conosceva la sua parlata arrotata e i suoi leggendari golfini di cachemire. Nel '94 il giro di valzer. I lavoratori vanno serviti da Montecitorio. Dove il salottiero leader della sinistra rivoluzionaria s'installa come un monumento per quattro legislature e raggiunge l'apice diventando presidente dell'assemblea. Poi la sinistra estrema viene travolta dalla tempesta elettorale e nel 2008 scompare dal Parlamento. Il comandante Fausto può andare serenamente in pensione. La sua indennità raggiunge 6.317 euro al mese. Una cifra che molti guardano solo col binocolo.
Ma c'è chi se la passa anche meglio: Sergio D'Antoni, uno dei cavalli di razza della Cisl, nome molto popolare per milioni di lavoratori. Segretario del sindacato d'ispirazione cattolica per tutti gli anni Novanta, è approdato al porto dei postcomunisti targati Pd. Ormai è alla sua terza, inattaccabile legislatura e porta a casa lo stipendio da deputato che ammonta a 14.269,62 euro. Queste sono le cifre dei rappresentanti del popolo. E la Cisl è stata un grande serbatoio di parlamentari. Savino Pezzotta, capo del sindacato dopo D'Antoni dal 2000 al 2006, è pure lui a Montecitorio. Non ha scelto come casa il Pd ma l'Udc, continuando al centro la battaglia di cattolico impegnato. La paga però è la stessa del collega. Più di 14mila euro al mese, senza contare i benefit. E sulla stessa lunghezza d'onda si ritrova un altro dirigente di punta del Pd, Pier Paolo Baretta, negli anni Ottanta e Novanta segretario della Fim-Cisl, il ramo metalmeccanico del sindacato, e poi nel biennio 2007-'08 segretario aggiunto con Raffaele Bonanni. Raggiunti i gradi di generale, pure lui chiude nel cassetto la sua prima vita e viene paracadutato dal Pd come soldato semplice alla Camera. Lo stipendio è quello di D'Antoni e Pezzotta. Senza esagerare, si può dire che mezzo stato maggiore della vecchia Cisl è passato dall'altra parte della barricata. Gli irriducibili avversari dei governi, che talvolta rischiavano di cadere per uno sciopero generale, si sono ritrovati sulle sponde della maggioranza.
Qualcuno, invece, si è defilato. Sergio Cofferati, tribuno insuperabile, radunò al Circo Massimo una folla oceanica per protestare contro Berlusconi. Nessuno sapeva calamitare le folle come lui e tutti ricordano il Cinese numero uno della Cgil dal '94 al 2002. Poi s'istituzionalizza. I Ds lo chiamano per riprendere una città simbolo come Bologna. L'impresa riesce ma l'immagine comincia a sbiadirsi. Il ruolo non è tagliato per Cofferati che amministra Bologna per i canonici cinque anni e se ne va senza suscitare eccessivi rimpianti. Ora per ritrovare un pezzo di storia sindacale bisogna andare a Strasburgo. Qui l'europarlamentare Cofferati fa il suo lavoro e guadagna 13.168,91 euro al mese. Tanti, tanti di più di un altro sindacalista dal curriculum lunghissimo: Ottaviano Del Turco. Che oggi è pensionato e non per scelta: dopo essersi fatto le ossa fra Fiom e Cgil e dopo aver gestito il Psi nella fase drammatica di Mani pulite, da governatore dell'Abruzzo è finito in manette il 14 luglio 2008. Gli contestano molti e pesanti capi d'imputazione, lui si proclama innocente, il caso è ancora aperto. Ci vuole pazienza. Del Turco aspetta, e intanto se la cava grazie alla pensione di parlamentare. Quei 12 anni passati fra Camera e Senato gli fruttano qualcosa come 5.471 euro al mese. Più di quelli che spettano a un altro Ds molto amato dalla base: Sergio Chiamparino. Partito come segretario della potente Cgil piemontese, Chiamparino è poi stato in Parlamento per una legislatura, prima di diventare sindaco di Torino. Ora, fresco neo pensionato, può incassare la pensione. Ma a lui toccano «solo» 3.108 euro.

i commenti che non ci azzeccano..non si capisce perche' la ninoranza non puo' far nulla, deve solo aspettare..mah..le vie del signore sono infinite...

Anonimo Anonimo ha detto...

ci penserà la MINORANZA oppure inciuciano.....


MA NON AVETE ANCORA CAPITO CHE LA "MINORANZA" NON PUò FARE ALTRO CHE ASPETTARE(facendo meno casino possibile) PER ESSERE LA MERDOSA MAGGIORANZA DEL FUTURO.
COMUNQUE IN QUESTO PAESE DI "M" DOVE L'UNICO SPORT PARE SIA QUELLO DI TRASFORMARE IL PRATICELLO IN UNA CASA,SE CONSIDERATE GLI INDIVIDUI LADRI AFFERMATI E CONSOLIDATI e GLI ASPIRANTI non abbiamo alcuna speranza. Abbiamo perso anche quella di essere accorpati a san Giorgio.
non mi firmo perchè..... brucia ancora

L.P.S.

26 agosto 2011 12:34

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Anonimo Anonimo ha detto...

non capisco cosa voglia dire questo signore...ha mica festeggiato e ha dei problemi di alcol...non ci azzecca nulla e non si capisce...vuoi farci capire che vuoi dire e dimostrare?............

26 agosto 2011 17:59

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Anonimo Anonimo ha detto...

Sarà il becco giallo a dar consigli come assessore esterno.
Oppure no, perchè in questo momento di indagini deve tenere un basso profilo.....

27 agosto 2011 08:48

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Anonimo CHI VORREBBE CPIRE ha detto...

SCUSATE CARI SIGNORI USATE IL BLOG PER INVIARE PIZZINI "A MO DI MAFIOSI?" "MO CI VOLETE FAR CAPIRE PURE AnnNOI?" E COSI' POTREMO CAPIRE ED ESPORRE LE NOSTRE IDEE...BECCO GIALLO, ASS. ESTERNO...(da quando e' stato nominato?)CHE SIGNIFICA CHE LA MINO. NON PUO'FAR CASINO...PERSO LE SPERANZE DI ESSERE ACCORPATI...SCUSATE MA I COMUNI MORTALI NON RIESCONO A CAPIRE "STI" COMMENTI COSI' CULTURALMENTE PROFONDI...

27 agosto 2011 14:15

QUESTA E' LA SINISTRA...........

Inserito da Riccardo Ghezzi 27 ago. 2011

La Cgil: 3000 sedi in tutta Italia e neppure un euro di Ici

Altro che Vaticano. I sindacati vantano un patrimonio immobiliare immenso, ma non pagano un solo euro di Ici. Questo grazie ad una legge, la numero 504 del 30 dicembre 1992 (in pieno governo Amato), che di fatto impedisce allo Stato italiano di avanzare richieste ai sindacati. E i soldi sottratti, o meglio non percepiti, dalle [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 26 ago. 2011

Chi ha davvero fatto i tagli ai disabili? Prodi…

C'è chi si indigna per i "disabili esclusi dai Giochi della gioventù per volontà del ministro Maria Stella Gelmini", notizia falsa smascherata facilmente, o chi dà lezioni su sentenze di tribunali che obbligano il ministero della Pubblica istruzione a non operare tagli di personale sugli insegnanti di sostegno da assegnare ai disabili. La morale, secondo [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 26 ago. 2011

E intanto Di Pietro si è arricchito grazie ai referendum: 520.000 euro nelle casse di Idv

Davvero i recenti Sì ai referendum sono stati inutili? No, a qualcosa sono serviti. Ad esempio, ad arricchire le tasche di Di Pietro e di Italia dei Valori. Le bollette dell'acqua saranno pure aumentate, anche se alcuni erano convinti che sarebbero sparite dopo la vittoria dei Sì; l'Italia avrà pure un buco normativo sulla politica [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 26 ago. 2011

La sinistra che vuole sbugiardare il Tg1 su un "Grazie Berlusconi" ma rimedia figuracce

A.A.A. cercasi contro-informazione di sinistra. La macchina infallibile si è inceppata. Le fastidiose bufale su facebook sono fin troppo facili da smascherare, e da un po' di tempo a questa parte giornali, siti e blog di sinistra si sono specializzati persino in figuracce. L'ultima, in ordine di tempo, è quella che riguarda una presunta mistificazione [...]

Inserito da Qelsi 21 ago. 2011

Il Vaticano non paga l'ICI? Prima di condividere su facebook, piccole informazioni per esseri pensanti

Gira su FB un messaggio da "far girare". Tipo quelli del cancro, del tumore, o del FB a pagamento. Il trend è sempre quello: scrivere una buffonata buonista e puntare sulla stupidità della gente che condivide. E funziona sempre. Adesso è in voga, in momenti di crisi economica, questo qui: "IL VATICANO NON PAGA ICI, [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 21 ago. 2011

L'ambientalista Vendola fa chiudere una società che produce energie rinnovabili

Strano ma vero, non ne parla nessuno. Lo ha accennato soltato il sito affaritaliani.it e qualche giornale locale come Il Corriere del Mezzogiorno. Eppure dalla Puglia che lavora di Vendola giunge una notizia anomala: la Nextwind, società che produce energia da fonti rinnovabili, ha chiuso i battenti. Manda a casa 20 giovani laureati assunti a [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 19 ago. 2011

Quando Bianca Berlinguer, paladina della libertà di stampa, ha fatto oscurare un sito ostile al Tg3

Un pool di avvocati chiede la rimozione da un sito di un contenuto giudicato "sconveniente". Il caposervizio alla redazione cultura del Tg1 si dimette dall'Usigrai, il sindacato unico dei giornalisti Rai. Ma cosa è successo? Perché questo terremoto? Semplice, qualcuno ha pestato i piedi al Tg3 e a Bianca Berlinguer. Che, come si sa, sono intoccabili. Altro che [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 14 ago. 2011

Il comunismo dopo il muro di Berlino: il Brasile è il centro logistico

C'è chi crede che, con la morte di Augusto Pinochet e la prossima scomparsa di Fidel Castro, l'era dei dittatori sarà estinta in America Latina. È Una speranza folle. Quello che è in via di terminare è l'era dei dittatori nazionali, che preannunciano l'evento della dittatura continentale. Non stiamo vedendo la fine della tirannia latino-americana, [...]

Inserito da Riccardo Ghezzi 13 ago. 2011

Travaglio chiede di rinunciare alla prescrizione. Ovviamente non vale per lui

Sembra strano, ma il giornalista che disprezza i processi d'appello ritendoli "scontifici" e si scaglia contro la prescrizione, asserendo che "non è sinonimo di assoluzione", ha fatto ricorso alla Corte d'appello ed è stato "salvato" dalla prescrizione. Marco Travaglio, il moralizzatore d'Italia, non solo predica bene e razzola male, ma accusa gli altri parlando di [...]

Inserito da Qelsi 13 ago. 2011

Uso del corpo femminile su Repubblica: Striscia la Notizia attacca il quotidiano

"Il corpo delle donne 2″, video prodotto da Striscia la Notizia e mandato in onda da Matrix, attacca 'la stampa progressista' Repubblica e L'Espresso accusando di sminuire l'immagine femmminile. Il video prende spunto dal documentario di Lorella Zanardo "Il corpo delle donne" che denunciava come la televisione italiana facesse un uso mortificante della figura femminile. Nel [...]