La mancanza di intesa in parlamento spinge i democratici ad abituarsia ll'idea di ritornare al voto con le norme attualmente in vigore. Ed anche la caduta del governo potrebbe ostacolare il maggioritario. Spalancando le porte al proporzionalismo.
Il documento firmato dai 74 veltroniani ha soffocato il dibattito sulla legge elettorale. Passato in secondo piano. Ma la sensazione, dalla parti del partito Democratico, è che ci si debba oramai rassegnare, e prepararsi, qualora cadesse il governo, ad andare al voto con la legge elettorale attualmente in vigore.
UN MATTARELLUM CORRETTO, PLEASE - "Una legge maggioritaria era nel programma di governo ed è stata ribadita nell'ultima assemblea nazionale del partito", fa sapere il senatore Stefano Ceccanti ricordando la necessità di approvare norme che garantiscano governabilità ed elezioni di candidati vicini al territorio, che conoscano bene il loro elettorale. Il Porcellum garantisce solo il primo dei deu punti. la proposta, dunque, ideale, per Ceccanti è quella approvata dai delegati del partito a maggio, il collegio uninominale a doppio turno, meglio conosciuto come sistema francese. Una proposta che darebbe smalto alla "vocazione maggioritaria" invocata da Veltroni attraverso il suo documento, di cui Ceccanti è uno sei firmatari e che non è certo l'unica che farebbe piacere al Pd. Andrebbe bene anche un Mattarellum corretto, "in versione Senato". Senza la lista bloccata in vigore per l'elezione del 25% dei deputati. Una legge che riprenda il sistema previsto dal '93 al 2005 per l'elezione degli inquilini di palazzo Madama. Un Mattarellum a 2 schede.
QUADRARE IL CERCHIO – Ma le possibilità di veder prendere corpo una maggioranza intorno ad una di queste idee sono poche. "Se la maggioranza mantiene ben salde le sue posizioni non ci sono margini". I tre fronti, quello della maggioranza che difende il Porcellum, quello dei centristi che premono per il proporzionale alla tedesca, quello finiani e Pd disponibili al collegio uninominale, non aiutano a trovare margini di intesa. Nessuna sponda. Con la caduta del governo le cose potrebbero cambiare. Certo. Ma con un rischio. "E' difficile trovare una quadratura del ,cerchio. "Se la maggioranza si rompe c'è la possibilità di cadere nel proporzionalismo", dice Ceccanti.
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