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venerdì 24 settembre 2010

Montalto Dora...alza bandiera a casa del sindaco....

Politica - Montalto Dora - 24/09/2010
Montalto, ore 10: alzabandiera sulla casa del Sindaco
di Marco Campagnolo


Foto Perotti



Puntuale alle 10, ieri, il Sindaco di Montalto Dora Renzo Galletto è salito sul tetto di casa sua e, senza imbracatura («Perchè – ha ironizzato – senza un minimo di rischio, non c'è azione dimostrativa») si è avvicinato al comignolo, ha legato la bandiera all'asta, già preparata in precedenza per la bisogna, quindi, come un novello marine a Iwo Jima, ha issato il pennone e l'ho ha fissato al tetto. Dopodiché è rimasto qualche minuto sotto il Tricolore sventolante (il venticello che soffiava ieri ha decisamente aiutato la parte più "scenografica" e di immagine dell'azione del Sindaco) ed è quindi sceso per parlare ai giornalisti.

Ad attenderlo lungo la via sotto la sua abitazione anche la sua Giunta al completo: «Non era prevista la loro presenza – ha tenuto a precisare Galletto -. Questa vuole essere una mia presa di posizione. Ma il fatto che i miei assessori siano venuti a sostenermi, dimostra come questa mia battaglia li trovi concordi».

Il Sindaco ha quindi esplicitato le ragioni del suo atto: «Purtroppo ormai in questa Italia la visibilità arriva solo attraverso manifestazioni d'impatto mediatico e non attraverso la normale attività amministrativa. Ho quindi voluto issare il Tricolore su casa mia (bandiera che rimarrà fino alla scadenza del mio mandato di Sindaco) per ricordare che i nostri simboli rappresentano la nostra identità».

Un sindaco, ha proseguito Galletto, rappresenta tutti i suoi concittadini, non solo chi l'ha votato («E io alle ultime elezioni ho avuto quasi l'80 per cento dei suffragi»), ma tutti. «E soprattutto non rappresenta un solo partito politico».

In tutto il suo discorso Galletto ha sempre evitato di nominare la Lega e soprattutto il suo collega di Adro (quello che ha riempito la scuola elementare del paese con il simbolo del sole delle Alpi), ma era ovvio che ogni sua parola era pronunciata pensando a quello e a simili casi, come comunque aveva esplicitato nel comunicato stampa in cui annunciava "l'Alzabandiera".

Ha poi ricordato come i "simboli identitari" facciano parte di ogni cittadino e i sindaci, che giurano sulla Costituzione e indossano la fasce Tricolore, abbiano il dovere di mostrarlo e dimostrarlo in modo evidente.

Quindi un piccolo "mea culpa" a nome della sua parte politica: «Anche la mia parte politica per anni ha sottovalutato il concetto di identità nazionale – ha ammesso -. Soprattutto negli anni Settanta abbiamo confuso il nazionalismo con l'unità».

Infine il suo auspicio: «Non importa in che modo, ma ritengo che chiunque abbia un incarico nelle Istituzioni, a qualunque livello, abbia il dovere di aiutare i propri concittadini a ritrovare il concetto di comunità».


Il Sindaco insieme alla sua Giunta

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