Notizie false e diffamatorie. Servizi e Gdf hanno già smentito coinvolgimento su vicenda casa An.
ROMA - Stabilita' e' continuita'. Sono le parole che Silvio Berlusconi ripete da giorni a tutti gli interlocutori che incontra. E anche oggi, con alcuni esponenti del Pdl prima di ricevere Hosni Mubarak, il premier e' tornato a ripetere che e' sua intenzione andare avanti: ho il dovere di portare a termine la legislatura, non solo per rispetto degli elettori, ma anche per l'interesse generale del Paese.
Nelle conversazioni svolte con i piu' stretti collaboratori, Berlusconi ha citato anche Mario Draghi, sostenendo di condividere la posizione del governatore di Bankitalia sul fatto che il momento e' delicato e che all'Italia servono le riforme necessarie a non farle perdere il treno della ripresa. L'instabilita' politica, al contrario, rischia di essere punita sia dai mercati che dagli investitori stranieri. Ovviamente, anche altre argomentazioni frenano la tentazione di mandare tutto all'aria e correre verso le urne. Non solo i sondaggi che continuano a dare il Pdl in calo, ma anche la poca voglia di affrontare una nuova campagna elettorale. Tutti elementi che farebbero pensare ad un premier poco propenso ad alimentare ulteriormente le tensioni con Gianfranco Fini.
E invece ogni giorno la situazione e' sempre piu' rovente. Ormai nel suo entourage si ammette apertamente che il Cavaliere punta alla debacle totale del presidente della Camera. E la speranza del premier resta quella, come ripete da settimane Sandro Bondi, che l'ex leader di An si dimetta. Allo stesso modo, nessuno nega nemmeno piu' che il Cavaliere confidi nelle inchieste giornalistiche sulla casa di Montecarlo per ottenere questo risultato, convinto che una volta sceso dallo scranno piu' alto di Montecitorio molti fedelissimi gli volterebbero le spalle. Lui stesso, pero', sembra ormai persuaso che il semplice sospetto di essere lui il regista dell'operazione rischia di ricompattare i finiani e vanificare i suoi sforzi. Da qui la durissima nota emessa oggi da palazzo Chigi che definisce ''irresponsabile'' chi ha chiamato in causa i servizi segreti. Ma qualcuno fra le colombe del Pdl chiede uno sforzo ulteriore: prendere le distanze da 'Il Giornale' e da 'Libero'. Difficile pensare che il Cavaliere lo faccia, visto che lui stesso continua a sperare nell'arrivo della carta che 'inchiodi' definitivamente Fini. E la puntata di stasera di 'Annozero', che ospita Italo Bocchino, rischia di alimentare ancor piu' le tensioni. Intanto, Berlusconi prepara il discorso programmatico che pronuncera' il 29 a Montecitorio e successivamente al Senato. Un intervento in via di definizione in cui ogni parola pesera' come un macigno sul proseguo della legislatura. I piu' stretti consiglieri - da Letta a Cicchitto, passando per Bonaiuti - si stanno adoperando affiche' sia un discorso ''alto''.
E, al momento, la linea sarebbe quella di parlare del governo e delle riforme, evitando riferimenti al Pdl e conseguenti attacchi frontali all'ex leader di An. Il condizionale e' d'obbligo, visto che umore e strategia del premier in queste settimane sono cambiati molte volte. Ma molti segnali indicano che l'intervento tendera' piu' al futuro che al passato, anche se nessuno si sente di escludere qualche passaggio polemico. Del resto, spiega un dirigente del Pdl, ''se attaccasse Fini non farebbe altro che ricompattare le sue truppe''. Possibile pero' che il compito di togliergli qualche sassolino dalle scarpe sia lasciato a Cicchitto, nel suo intervento come capogruppo. Ma anche questo non e' stato ancora deciso. Quel che tutti confermano invece e' che la priorita' del premier resta quella di raccogliere il maggior numero di voti, nella speranza di superare la soglia dell'autosufficienza dai finiani.
A riprova cio' vi sarebbe la decisione (anch'essa da confermare) di non mettere la fiducia sulle mozioni che seguiranno il suo intervento. Cosi' facendo, ha spiegato lui stesso, i deputati saranno piu' liberi di esprimere il loro sostegno al governo anche in difformita' dalle indicazioni dei rispettivi partiti. Per il resto, la linea e' quella di andare avanti. Anche sul Lodo Alfano costituzionale. Del resto, spiega un dirigente del Pdl, ''i finiani non potranno rimangiarsi la parola; se lo faranno cercheremo voti altrove, magari dalle parti dell'Udc''.
-----------
La presidenza del Consiglio, in una nota, denuncia la ''totale irresponsabilita''' di chi diffonde voci su ''dossieraggi'': e' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, a proposito della vicenda della casa di An a Montecarlo. ''Le illazioni, le voci e le congetture apparse quest'oggi su alcuni quotidiani in relazione ad una presunta attivita' di dossieraggio - sostiene la nota - sono assolutamente false, diffamatorie e destituite di ogni fondamento.
I 'Servizi' nelle loro diverse articolazioni e la 'Guardia di Finanza' hanno gia' provveduto a smentire, non avendo mai svolto alcuna attivita', ne' diretta ne' indiretta, ne' in Italia ne' all'estero, in relazione a queste voci. Di fronte alla gravita' di queste insinuazioni la Presidenza del Consiglio non puo' non denunciare la totale irresponsabilita' di chi diffonde voci siffatte solo per ragioni di polemica politica, ben sapendo che esse non hanno il minimo fondamento''.
Stop ai colloqui tra Angelino Alfano e Italo Bocchino e tra Niccolo' Ghedini e Giulia Bongiorno sul lodo Alfano. La battuta d'arresto nel dialogo sullo scudo per il premier Silvio Berlusconi arriva con l'accusa al Pdl da parte dell'entourage del presidente della Camera Gianfranco Fini di ''dossieraggio''. Secondo i finiani, infatti, dietro ai documenti pubblicati dalla stampa sulla casa di An a Montecarlo ci sarebbero i servizi segreti, che si muoverebbero su mandato dello stesso Cavaliere. L'analisi del lodo Alfano continua oggi in commissione Affari costituzionali del Senato, mentre la commissione Giustizia della Camera esamina il ddl sul processo breve. Respinta la richiesta dell'uso delle intercettazioni per Nicola Cosentino.
BOCCHINO, PROBLEMA SONO SERVIZI DEVIATI - ''Palazzo Chigi ha fatto benissimo a definire irresponsabili le illazioni (apparse per la prima volta su Il Giornale della famiglia Berlusconi il giorno 17 settembre a pagina 3) circa il coinvolgimento dei nostri servizi di Intelligence in operazioni di dossieraggio politico-scandalistico''. Lo afferma il capogruppo di Fli, Italo Bocchino. ''Nessuno ha mai dubitato della lealta' istituzionale dei nostri apparati di sicurezza. Il problema semmai avere certezza che, come accaduto in passato, non ci siano azioni torbide, illegali, deviate che, come tali, non sono certo a conoscenza dei vertici. E questa certezza purtroppo non la puo' avere nessuno, come dimostrano tante vicende anche recenti (vedi Pio Pompa)'', conclude.
BOCCHINO, FLI SARA' DETERMINANTE PER LA FIDUCIA - Senza voto segreto il governo sarebbe andato sotto su Cosentino, e senza i finiani non ha la maggioranza in Parlamento. Lo sostiene Italo Bocchino, intervistato dal Clandestinoweb sul rapporto tra Fli e maggioranza e dal Secolo d'Italia sullo stop alla trattiva sulla giustizia. Secondo il capogruppo finiano, la prima prova di compattezza è stata contraddistinta dalla richiesta di voto segreto, pratica inusuale per la maggioranza. Alla domanda se Fli voterà la fiducia il 29 settembre risponde: certamente, come ho sempre annunciato. E sullo stop alla trattativa sulla giustizia: Non potevamo fare altrimenti. Non c'é alcuna possibilità di trattare su documenti o proposte condivise con chi si presta a operazioni di dossieraggi falsi contro il presidente della Camera.
su Freedom24 il 24 Settembre 2010
Nessun commento:
Posta un commento