"FINI BALUARDO DELL'ANTIBERLUSCONISMO" Intervista esclusiva di Freedom24 a Pier Paolo Zaccai di Andrea Di Bella Nella giornata di ieri, Gianfranco Fini ha reso noto il suo videomessaggio online riguardo la questione di Montecarlo e, inevitabilmente, sulla politica in generale e sul confronto con il Presidente del Consiglio. Che riflessi ha avuto sulla politica locale a Roma la frattura Berlusconi-Fini? La frattura Berlusconi-Fini ha inficiato la politica nazionale, e inevitabilmente generato un freno fisiologico alla politica locale. Ha generato pause e rallentameenti soprattutto sul percorso avviato dal Governo e il programma elettorale, e rallentato il provvedimento tanto auspicato dal Sindaco Alemanno, relativo alla legge su Roma Capitale, necessaria per far decollare la caput Mundi. In Consiglio provinciale a Roma, anche li da voi è presente un gruppo Futuro e Libertà? No, le idee "finiane" non hanno trovato accoglienza tra gli attuali consiglieri del Pdl alla provincia di Roma. Nessuno tra i miei colleghi pidiellini ha aderito alla formazione neocostituita da Gianfranco Fini. Avrà sicuramente seguito il comizio di Fini a Mirabello lo scorso 6 Settembre. Secondo lei, è molto più vicino alle posizioni giustizialiste di Di Pietro? Di Pietro è un giustizialista per antonomasia, rappresenta l'emblema di una certa magistratura che usa la clava al posto della bilancia, per scopi faziosi e di convenienza individuale. Fini a mio avviso deve chiarire la sua posizione in merito, ma lo ritengo non assimilabile alla visione Dipietrista. Anche se Fini in determinate circostanze ha cavalcato il metodo giustizialista. Quindi crede che Gianfranco Fini stia cavalcando l'onda dell'antiberlusconismo, alla Di Pietro, per sfilare consenso e leadership - domani - a Berlusconi? Assolutamente vero. Credo proprio a quanto indicato nella domanda. L'antiberlusconismo è applicato in modo diffuso, e Fini si è agganciato a tale proposito con la finalità di destabilizzare il consenso catalizzato da Berlusconi, mancando al patto elettorale con l'alleato Berlusconi e con gli Italiani. Una sorta di nuovo baluardo dell'antiberlusconismo. Cosa si aspetta dal programmato intervento del Presidente del Consiglio alla Camera il prossimo 29 Settembre? Spero nella chiusura della fase del conflitto politico interno al centrodestra, ma anche nella prospettiva di una fase nuova costituita dalla ripresa della vera politica, ovvero le riforme istituzionali, la fiscalità, l'occupazione, innovazione e tecnologie, la riforma della magistratura, investimenti sull'energia come il nucleare. L'Italia ha bisogno di ricominciare con la politica, per adeguare la crescita del Pil agli altri Paesi europei in vantaggio rispetto a noi. Bisogna accrescere il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno del nostro Paese, per incrementare la ricchezza nazionale ed il benessere delle famiglie. Bisogna rilanciare il sistema Italia. Cosa consiglierebbe a Gianfranco Fini? Ripristinare la dialettica politica con l'alleato Berlusconi, per garantire il buon governo. Deve farlo se ama davvero il proprio Paese più di se stesso. L'idea collettiva deve superare la posizione individuale. E a Berlusconi? Di non mollare mai e di proseguire. Perchè l'Italia ha bisogno del suo carisma, capacità, intraprendenza, e soprattutto del pragmatismo introdotto dall'era berlusconiana. Freedom24
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