Clamoroso coming out dell'europarlamentare del Pdl questa mattina all'ennesimo (e inutile) tavolo alla Confindustria piemontese. Mentre la discussione sull'alta velocità si stava avviando sui consueti binari del ciripiripì, l'onorevole andreottiano ha dato il giro al tavolo dell'ipocrisia. Siparietti gustosi con Esposito e Napoli Il re è nudo. E come nella favola di Andersen, anche stavolta è un personaggio laterale, ma nient'affatto minore, a spiattellare l'amara verità. Quella che avrebbe dovuto essere una rutinaria riunione tra le istituzioni politiche e amministrative e la rappresentanza degli imprenditori piemontesi, chiamati a recitare il consunto copione del confronto sulle grandi opere, si è trasformata nella ribalta di un clamoroso colpo di scena. Vito Bonsignore ha dato il giro al tavolo e, lasciando di stucco tutti i partecipanti, ha rotto il tabù Tav, l'infrastruttura totem, oggetto della più gigantesca mistificazione politico-ideologica degli ultimi decenni. «La linea Torino-Lione, così come ci viene proposta, non ha più ragione di essere realizzata. Si è sprecato troppo tempo e si rischia di sperperare troppo denaro per un'opera che servirà prevalentemente al trasporto passeggeri. A questo punto meglio puntare su altri tragitti». Le parole del vicepresidente dei Popolari al Parlamento Europeo hanno avuto un effetto dinamitardo, suscitando le reazioni di Stefano Esposito (Pd) e del compagno di partito Osvaldo Napoli. «Partendo da argomentazioni completamente differenti – ha precisato l'ex luogotenente andreottiano -, la conclusione è paradossalmente analoga a quella di chi per anni si è opposto a questo progetto». Quindi, meglio lasciar perdere. |
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