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martedì 5 ottobre 2010

IL RETROSCENA..............

IL RETROSCENA (Repubblica.it)

Fuoco di Pdl e Lega sulla Moioli
"Fermati o sei fuori dalla giunta"


La Moratti (indisposta) lascia il cerino in mano al suo assessore di fiducia. Sulla questione rom si rischia la crisi

di ALESSIA GALLIONE e ORIANA LISO Mariolina Moioli con Letizia Moratti



"Berlusconi applaude Sarkozy e a Milano diamo le case ai rom? Ma non scherziamo". È così che nei conciliaboli più o meno allargati di questi giorni gli uomini della maggioranza commentano tra loro la polemica che sta diventando il termometro della tenuta della giunta in questo ultimo scorcio d'estate. Ma anche il terreno minato che rischia di esplodere mettendo a nudo tutte le contraddizioni di una politica giocata a muso duro, dovendo però contemporaneamente rispettare i doveri da amministratori.

A bassa voce, si dice che il più indispettito è il ministro Maroni, che dopo ogni sua dichiarazione a favore di espulsioni e sanzioni si trova nell'imbarazzo di dover leggere quello che sta accadendo a Milano. Dove non si può dare la colpa alla sinistra buonista, visto che quei 25 alloggi Aler erano stati assegnati indirettamente ai rom dal centrodestra. In mezzo al fuoco amico Letizia (Moratti) e Mariolina (Moioli), eterne alleate oggi paralizzate nelle sabbie mobili di una vicenda di cui, a sei mesi dal voto, avrebbero fatto volentieri a meno.

Ieri, Comune e Prefettura hanno cercato la quadra: avanti con la convenzione, ma mostrando di aver recepito le obiezioni della maggioranza. E il comunicato ufficiale - arrivato in serata e frutto certamente di un lungo lavoro di diplomazia - ne è la dimostrazione. Perché il "ricorso ai 25 alloggi per situazioni di particolare emergenza e fragilità della città" viene letto dalla maggioranza in modo restrittivo.

L'accordo politico che sarebbe stato trovato per non far saltare il banco fisserebbe un limite: "Di quelle 25 case solo una minima parte, al massimo cinque o sei, potranno essere occupate dai rom. Ma solo da famiglie con patologie gravissime in situazioni di estrema drammaticità", spiegano fuori dalle dichiarazioni ufficiali i tessitori. Per le altre case, è l'indicazione che Pdl e Lega hanno dato - con toni mai così decisi - all'assessore Moioli, che ci si arrangi: privato sociale, case confiscate alla mafia, parrocchie, "sempre che davvero sia necessario trovare casa a tutte queste famiglie, visto che a livello nazionale diciamo ben altro", ragionano sempre nella maggioranza. Un ordine, fanno capire.

Per ora almeno le alte cariche riescono a evitare il confronto diretto: ieri è saltata, per una indisposizione del sindaco, l'inaugurazione del nuovo commissariato della Comasina, in cui doveva esserci anche il ministro Maroni. E dal Viminale fanno capire che quest'ultimo non sia rimasto particolarmente dispiaciuto per la mancata visita. Una situazione talmente delicata che sta componendo e scomponendo il puzzle delle alleanze.

Così, se fino a ieri i leghisti e i pidiellini facevano a gara per scaricare gli uni sugli altri la colpa del pasticciaccio delle case, ora si trovano di nuovo uniti, con un nemico comune: l'assessore Moioli. "Che non si lasci convincere dalle associazioni a fare retromarcia rispetto alle nostre indicazioni - dicevano ieri i suoi alleati - , perché in quel caso sa bene lei, e sa bene il sindaco, che sarà fuori dalla giunta". Certo, potrebbero essere solo minacce, messaggi detti a nuora perché suocera intenda (e che la Moioli difficilmente si sarebbe assunta la responsabilità del piano senza l'avvallo o almeno la non opposizione del sindaco è certo).

Anche perché questa giunta non può permettersi, a qualche mese dal traguardo, di perdere un altro (il settimo) assessore. Ma alla "suocera" sono ben intenzionati a ribadirlo anche i colonnelli del Pdl. Lunedì, dal ministro La Russa al coordinatore cittadino Casero, i vertici andranno a parlare con la Moratti. Non un incontro amichevole, si lascia capire. Al sindaco, i suoi compagni di partito ricorderanno che le elezioni sono vicine e non ci si può presentare agli elettori, dopo anni di proclami sugli sgomberi, come quelli che hanno regalato appartamenti agli stessi rom che il senatur Bossi ha definito "ladri". Prendendosi gli applausi del suo popolo.
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"Il fine perseguito non è nel modo più assoluto di garantire sostegno a un bisogno. Il fatto è che la popolazione europea mostra un forte tasso di calo demografico. E' del tutto ovvio che alla morte dei popoli si accompagna la morte delle rispettive culture. Il bonus attiene al futuro della cultura europea indissolubilmente legata ai popoli dell'Europa medesima". STEFANO CANDIANI-Segretario Provinciale LN
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