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martedì 5 ottobre 2010

Alloggi ai rom, alt di Pdl e Lega. Ma don Colmegna "resiste"

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L'assessore Moioli garantisce: "In quelle dell'Aler solo chi ha casi gravi". Usati appartamenti confiscati alla mafia. Domani presidio del Carroccio

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Niente case popolari rom. Dopo l'alt del Pdl in consiglio comunale la linea dura sarà ribadita lunedì al sindaco dai «colonnelli» del partito, Ignazio La Russa, Guido Podestà e Luigi Casero in un vertice a Palazzo Marino. Ieri l'assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli ha ribadito in un incontro con viceprefetto e rappresentanti del terzo settore che hanno preso in carico i 25 alloggi dell'Aler che il piano nomadi finanziato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni va avanti, ma tenendo in considerazione le richieste espresse dalla maggioranza. Tradotto: «Negli alloggi entreranno solo famiglie che presentano casi di emergenza - spiega la Moioli -, come figli disabili o malati gravi». Una decina al massimo, ha puntualizzato la maggioranza. Mediazione dettata anche dalla considerazione che con tutta probabilità questi nuclei finirebbero comunque in cima alla graduatoria. Una quota delle case Erp che erano state escluse dalle liste di attesa per destinarle ai rom (provocando la rivolta di Lega e Pdl) potrebbero essere invece sostituite da alloggi confiscati alla mafia o reperiti sul mercato privato. Via d'uscita per evitare di far saltare il piano, visto che il campo di Triboniano va chiuso entro fine ottobre e dopo le polemiche diversi nuclei già pronte al rimpatrio assistito hanno iniziato a fare retromarcia. La questura non nasconde il timore che sgomberare tra un mese il maxi-campo senza un consistente alleggerimento delle presenze rischia di scatenare una guerriglia tra agenti e nomadi. Ieri silenzio dal sindaco, che ha annullato gli impegni per motivi di salute.
Scontro acceso invece tra Lega e Pdl da una parte e il direttore della Casa della carità don Colmegna, che anche ieri ha ribadito: «Abbiamo già firmato i contratti e affideremo gli alloggi presi in carico dall'Aler a casi di emergenza, compresi i rom sgomberati, non accettiamo un'etnicizzazione del disagio». La Lega replica con un presidio domani alle 12 in via Forze Armate 179, davanti a una delle case popolarii che erano destinate ai nomadi: «Gli alloggi vanno ai milanesi e non si media - avverte il segretario provinciale Igor Iezzi -. Invitiamo tutti i milanesi in difficoltà a partecipare. La smettano don Colmegna, la sinistra e alcuni assessori di discriminare i cittadini». Duro il consigliere Pdl Carlo Fidanza: «Il rapporto col terzo settore è stato fondamentale in questi anni ma sta alla politica dettare la linea e non alle associazioni. Se avessero accettato di farsi carico dei rom in loro strutture protette e lautamente sostenute dal Comune i avremmo potuto usare quelle dell'Aler per famiglie in difficoltà».

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