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domenica 31 ottobre 2010

ANNY LEGGI, POI CON ONESTA' INTELLETUALE E POLITICA RIFLETTI, VEDRAI, NON TI RESTANO CHE LE DIMISSIONI..X' TROPPI GLI ERRORI POLITICI ED ORGANIZZATIVI

Politica - Ivrea - 28/10/2010
In Consiglio scoppia il "Caso Tegano" di Mario Damasio © La Gazzetta del Canavese
E adesso non si dica che non esiste un "caso Tegano". Il Consigliere eletto nella lista dei Moderati e fuoriuscito nel mese di marzo dal suo ormai ex partito ha, oggi come oggi, una collocazione un po' ballerina in Consiglio Comunale. Ancora più ballerina dalla serata di lunedì, durante la quale si è consumato un vivace dibattito con il Sindaco Della Pepa. Il caso riguardava la richiesta di Tegano di costituire un nuovo gruppo, Lista Teg – Territorio e Governo" di cui il Consigliere sarebbe l'unico componente. Ma lo Statuto del Comune di Ivrea, all'articolo 15, prevede che un gruppo consiliare sia costituito da almeno due consiglieri della lista di appartenenza e che i Consiglieri che provengono da liste diverse non possano costituire un nuovo gruppo consiliare, ma possano costituire il gruppo misto o confluire in esso o in altri gruppi. Dunque qualcosa di molto diverso da ciò che aveva in mente Tegano. Che ha richiesto una modifica allo Statuto. Se ne è parlato per diversi mesi, è stata inoltrata anche una richiesta di chiarimenti al Ministero dell'Interno. E se ne è parlato nel corso dell'ultima conferenza dei capigruppo, venerdì scorso. In quella occasione la maggioranza dei gruppi politici si è espressa contro la proposta Tegano, proposta che comunque è giunta all'esame del Consiglio Comunale. Con una relazione contraria alla proposta, scritta e letta dal Capgruppo del PD, Gianfranco Moia, ed una seconda relazione dello stesso Tegano, naturalmente a favore della proposta. Una relazione, quest'ultima, dai toni forti: «Prendo atto che ad Ivrea certe cose non si possono fare. Permettere il semplice cambio di nome di un gruppo consiliare non si può fare. Il consiglio ed i consiglieri devono essere controllati dai partiti. Non si deve modificare lo stato attuale anche se sono cambiate le condizioni politiche. Bisogna smetterla con l'ipocrisia e continuare sulla carta ad utilizzare gruppi consiliari di fatto inesistenti. Ecco ad Ivrea allo stato attuale si preferisce non affrontare la questione. Qual è il vero motivo di questa vera e propria avversione? Mi domando: quali interessi ci sono? Quale timore nel consentire ad un gruppo di cambiare la propria denominazione? Non è più logico accettare il voto in una maggioranza conoscendo realmente quale entità politica vota? Non è più corretto per una minoranza confrontarsi lealmente con un gruppo consiliare vero? Domande che da mesi non ricevono nessuna risposta. Per questo sono stato costretto a porre la questione con forza. Quello che più di tutti non riesco a comprendere è l'atteggiamento della maggioranza. Da una parte vuole il mio voto, dall'altra parte mi invita a dimettermi da capogruppo, non modificare la denominazione ed entrare nel gruppo misto. Ma per sua natura un gruppo misto è in posizione equidistante dalla maggioranza e dalla minoranza. Questo significa solo far perdere valore politico alla mia presenza. Questo significa disfare una maggioranza. Se così vogliono, così sarà. Per il momento aspetto l'esito del consiglio comunale, i ripensamenti sono sempre possibili.» E la risposta di Della Pepa non si è fatta attendere: «Questa discussione sta assumendo dei toni penosi» ha attaccato subito il Sindaco. E rivolgendosi a Tegano ha continuato: «Non la invito né a dimettersi nè a passare dall'altra parte politica» in riferimento ai due interventi che lo avevano preceduto, quelli dei Consiglieri Rao e De Stefano. «Ma assicuro che nessun ogni atto di questa amministrazione è stato fatto sotto il controllo dei partiti.» E poi l'affondo: «Tegano pensa che cambiare un nome ad un gruppo faccia diventare un'entità politica qualcosa di vuoto? Pensa che solo con un nome si crei un gruppo consiliare vero?» Nessuna risposta invece sulla futura collocazione politica e sul fatto che in Giunta sieda l'Assessore Allera che ha come partito di riferimento proprio i Moderati che non sono più rappresentati in Consiglio. E allora, che lo si voglia o no, politicamente esiste ancora più chiaramente oggi un "caso Tegano" ed un "caso Allera". Che poi il Sindaco decida di non affrontarlo e continuare a dare fiducia al suo assessore è un altro paio di maniche. Sta nelle possibilità del Sindaco nominare un assessore o revocare una delega. Il rapporto è di carattere, oltre che politico, anche fiduciario.

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