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martedì 26 ottobre 2010

TROVATO UN PIZZINO DEL BOSS MESSINA.......

TROVATO UN "PIZZINO" DEL BOSS MESSINA INDIRIZZATO AL CAPOMAFIA MESSINA DENARO!!!

pubblicata da Sostenitori Delle Forze Dell'ordine il giorno lunedì 25 ottobre 2010 alle ore 23.40
    • Palermo. Tra i documenti trovati a Favara (Ag) nel covo del boss Gerlandino Messina, arrestato sabato dai carabinieri, è stato trovato un biglietto probabilmente la brutta copia di quello poi spedito, indirizzato al capomafia trapanese latitante Matteo Messina Denaro. Nella lettera, in cui c'è esplicitamente il nome del padrino ricercato, Messina cerca accordi per la spartizione territoriale delle «messe a posto», suggerendo una sorta di suddivisione per aree della gestione del pizzo alle imprese. Il biglietto, ritrovato dagli investigatori, oltre a documentare i recenti rapporti tra i due capimafia, dimostra che Gerlandino Messina, contrariamente alla linea dettata dal suo predecessore alla guida delle cosche agrigentine, Giuseppe Falsone, grande nemico di Messina Denaro, cercava accordi con il padrino di Castelvetrano. Sabato, addosso al boss agrigentino erano stati trovati anche quattro pizzini, scritti a macchina, con un elenco di imprese che si erano aggiudicate grossi appalti pubblici e alle quali, secondo gli inquirenti, Messina aveva intenzione di chiedere il pizzo. Nel covo di Favara sarebbero stati trovati molti documenti che gli investigatori ritengono importanti. ANSA
    •  Domani udienza convalida Gip -25 ottobre 2010Palermo. Si terrà domani mattina davanti il gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, l'udienza di convalida dell'arresto del boss mafioso agrigentino Gerlandino Messina, 38 anni, avvenuto sabato sera a Favara, nell'agrigentino. L'udienza di convalida riguarda il reato di detenzione illegale di armi da fuoco. Messina al momento del suo arresto aveva con sè due pistole una delle quali con il colpo in canna. Sempre domani sarà interrogato, Calogero Bellavia, 24 anni, il presunto fiancheggiatore che avrebbe curato la latitanza del capomafia agrigentino. 
    • Adnkronos
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      in foto: MATTEO MESSINA DENARONato il 26/04/62 a Castelvetrano (TP)Ricercato per- Soprannominato Diabolik, attualmente è il quinto ricercato tra i più pericolosi criminali del mondo. È considerato attualmente all'apice della cupola mafiosa di "Cosa nostra".Dal 1993 Matteo Messina Denaro è ricercato per associazione di stampo mafioso, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto ed altro. Dal 6 maggio del 2002 è condannato in maniera definitiva all'ergastolo nell'ambito del processo sulle stragi del '93.le stragi di Capaci e di via D'Amelio.- il 29.6.1994 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
    • in foto: Gerlandino Messina era un fantasma da oltre dieci anni. Nato a Porto Empedocle nel 1972, è figlio dello storico capomafia agrigentino Giuseppe Messina. La sua scalata al vertice della mafia agrigentina inizia nel 1986, dopo l'uccisione del padre. La carriera all'interno dei ranghi di Cosa Nostra, culminata nel 2003 con il comando su tutta la provincia di Agrigento, fu favorita anche dal beneplacito espresso verso la sua posizione da Bernardo Provenzano. Dal 2 febbraio 2001 erano state diramate le ricerche in capo internazionale. L'ascesa di Gerlandino Messina corrispose alla parallela caduta di Luigi Putrone, altro capomafia operativo in quella zona fino a quel momento, e costretto a lasciare Porto Empedocle nel 1998. Messina è diventato il numero uno di Cosa nostra ad Agrigento dopo l'arresto di Giuseppe Falsone, il 25 giugno scorso a Marsiglia, nel sud della Francia, di cui era fino a quel momento il "vice". E attualmente sarebbe il numero due di Cosa Nostra.   LA LISTA - Con l'arresto del boss mafioso Gerlandino Messina si riducono a 16 i latitanti «di massima pericolosità» inseriti nel programma speciale di ricerca della direzione centrale della polizia criminale. L'elenco, che inizialmente conteneva 30 nomi, è stato via via 'spuntato' con i 14 arresti avvenuti dal 2008 ad oggi. Tra questi spiccano Giovanni Nicchi (mafia), Giovanni Strangio ('ndrangheta), Salvatore Russo (camorra). Tra i 16 rimasti da catturare, il più noto è il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

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