Bresso, la gruppettara |
Venerdì 22 Ottobre 2010 16:51 |
A Palazzo Lascaris l'ex presidente conta su una formazione pocket e su un'altra che richiama il suo nome, ma continua a ribadire l'appartenenza al Pd. Il capogruppo del Pdl propone di scegliere: si risparmierebbe il necessario per far fronte alle spese del riconteggio
Se Mercedes Bresso rinunciasse a mantenere il suo personale gruppo a Palazzo Lascaris, il cui nome è "Uniti per Bresso" e che è formato unicamente da se stessa, la Regione risparmierebbe molti soldi, risorse che potrebbero essere utilizzate per pagare le spese dei riconteggi imposti dall'azione giudiziaria intrapresa dall'ex presidente. Questo è in estrema sintesi l'appello lanciato dal capogruppo regionale del Pdl Luca Pedrale a commento della lettera che Bresso ha inviato al quotidiano Italia Oggi in cui, tra le altre considerazioni, ribadisce la sua totale appartenenza al Pd.
«Oltre a far parte del Pd, che è presente nel Consiglio regionale con un nutrito gruppo di consiglieri – spiega il capogruppo del Popolo della Libertà – l'ex presidente è rappresentata nel parlamento regionale dal suo gruppo e da un altro che porta il suo nome, "Insieme per Bresso". In tutto, dunque, è come se un solo consigliere avesse tre gruppi, con un notevole esborso da parte dell'ente Regione, in quanto le risorse destinate ad un solo gruppo con un unico esponente ammontano esattamente a 264.545 euro l'anno».
«Fatti i conti – conclude Pedrale – se Bresso confluisse nel Pd, o perlomeno nell'altro gruppo che porta il suo nome, in meno due anni le spese per i riconteggi dei voti elettorali e per tutta la vicenda dei ricorsi che ha avviato perché non ha saputo accettare la sconfitta delle urne potrebbero essere risarciti, senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini». |
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