Grana Padana. Per riportare la pace domestica Cota aggiunge un posto a tavola |
Venerdì 22 Ottobre 2010 08:25 |
Archiviata la querelle sui ricorsi, il presidente ha in mente di far entrare qualche rincalzo nella squadra di governo. Per sedare le tensioni della prima linea starebbe per promuovere Cortese in giunta assegnandogli le deleghe all'Attuazione del programma
"Basta capricci. Voglio la massima collaborazione da parte di tutti. Ci attendono cinque anni di duro lavoro e non intendo correre dietro ai vostri bisticci". E' durata poco la festa di Roberto Cota che i giudici del Consiglio di Stato gli hanno regalato con una sentenza che ristabilisce in pieno la sua legittimità di governatore e fuga in maniera definitiva ogni ombra sulla regolarità della vittoria del marzo scorso. Lo scampato pericolo sulle liste taroccate gli ha concesso solo un giorno di allegria. Poi improvvisamente l'orizzonte è tornato a farsi cupo al secondo piano del palazzo di piazza Castello. Nel clan dei novaresi tira una brutta aria.
Il dissidio tra il sonnacchioso assessore all'Industria Massimo Giordano, politicamente parlando fratello minore del gran capo leghista, e Giuseppe Cortese, il plenipotenziario sulla cui scrivania finiscono i dossier più importanti, ha abbandonato i tratti della scaramuccia tra amici per assumere il carattere della divergenza politica. E la temperatura potrebbe salire ulteriormente man mano che si avvicina l'appuntamento con la scelta del candidato a sindaco di Novara, poltrona su cui Cortese non disdegnerebbe di posare le sue terga. Da quando si è trasferito a Torino però Giordano si è messo di traverso incrinando il rapporto con Cortese.
Cota fino alla data fatidica della sentenza del Consiglio di Stato ha cercato di ignorare il problema tentando di risolvere la questione suggerendo pazienza e prudenza e aspettando tempi migliori. Adesso i giorni della mediazione sono finiti. Il governatore ha deciso di risolvere una volta per tutte una vicenda che può diventare pericolosa. La soluzione escogitata da Cota è nel solco del promoveatur ut amoveatur. Cortese potrebbe venire presto promosso sul campo assessore all'Attuazione del programma e fare dunque ingresso trionfale nella stanza dei bottoni della Regione. Anche Giordano, che non vede l'ora di fare le valigie e abbandonare piazza Castello, verrà accontentato: avrebbe incassato la solenne promessa di un posto in lista nelle prossime elezioni politiche. Si tratta ora di convincere gli alleati del Pdl della necessità di questo piccolo maquillage di giunta che con l'ingresso di un altro leghista altera gli equilibri tra i partner della maggioranza. Ma una strada di compensazione è possibile trovarla nella trattativa sulle nomine dei vertici di Asl e Aso. Si vedrà.
Il match tra i due più stretti collaboratori di Cota si può, dunque, considerare concluso e l'ascia di guerra sotterrata? Apparentemente sì, anche se il fuoco potrebbe ancora covare sotto la cenere. Per diventare assessore Cortese deve rinunciare al sogno di indossare la fascia di primo cittadino di Novara, ma non per questo intende tirarsi da parte nella partita amministrativa che si giocherà la prossima primavera all'ombra della cupola di San Gaudenzio. L'assessore al Programma in pectore vuole partecipare e da protagonista alla scelta del candidato sindaco e questo progetto lo potrebbe mettere nuovamente in rotta di collisione con Giordano. Il mega-assessore regionale considera Novara una sorta di feudo personale ed ha già deciso di consegnare la nomination a un suo fedelissimo: l'assessore provinciale alla Cultura Alessandro Canelli. |
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