Gariglio e il Fattori familiare. Ora la vicenda dell'outlet travolge il politico democratico |
Lunedì 25 Ottobre 2010 11:45 |
Emergono strani intrecci politico-parentali nella trattativa per la realizzazione dell'insediamento commerciale a Nichelino. I terreni appartengono a suoceri e cugini dell'ex presidente di Palazzo Lascaris. Regista dell'operazione è il suo braccio destro e tesoriere del partito. Rifondazione tappezza i muri della cittadina di manifesti contro l'operato della giunta Catizone, a un passo dalla crisiIl paese è piccolo e la gente mormora. Questa volta lo ius murmurandi ha trovato conferma nelle carte che corredano il progetto per la realizzazione di un outlet alle porte di Torino, precisamente su un'area nel Comune di Nichelino al confine con Vinovo. In un primo tempo proposto all'amministrazione di Santena, il centro commerciale avrebbe trovato la sua ubicazione nella cittadina dell'hinterland torinese, dopo che le polemiche sull'acquisizione dei terreni, fatta dal padre dell'assessore ai Lavori pubblici della giunta di Benny Nicotra, ha mandato a monte i piani iniziali. Polemiche che però si ripropongono ora e che investono la giunta di Nichelino e Davide Gariglio. Ricostruiamo la vicenda. Il gruppo Promos, società bresciana presieduta da Carlo Maffioli, in questo frangente attraverso la consociata Primavera srl, nel mese di luglio bussa alla porta di Giuseppe Catizone riciclando il progetto ad uso e consumo della nuova collocazione sulla cosiddetta "Apea" (area produttiva ecologicamente attrezzata): un appezzamento che complessivamente sfiora i 370mila metri quadri su cui avrebbe dovuto sorgere un polo di attività industriali, commerciali e sportive. La proposta è allettante, si parla di un investimento di circa 70 milioni di euro per costruire accanto alla shopville del lusso scontato – denominato "parco polifunzionale"- un villaggio della spesa con oltre un centinaio di negozi, spazi per il divertimento, ristoranti, bar e una struttura ricettiva per almeno 120 posti letto. Occupazione prevista: 550 addetti durante la settimana, 700 nei giorni festivi. Una manna per amministrazioni con le casse sempre vuote. A sovrintendere la complessa trattativa viene designato Franco Fattori, assessore all'Urbanistica e alla viabilità, un ex funzionario del San Paolo in pensione con un lungo curriculum politico: ex democristiano nel 1994 aderisce a Forza Italia, partito per il quale diventa capogruppo durante il mandato di Dino Mussetto, per poi finire, transitando nel Ppi, nel partito democratico, nella cui segreteria provinciale assume l'incarico di tesoriere. Fedelissimo di Davide Gariglio è da questi indicato in numerosi posti di sottogoverno, a partire dal cda di Sagat. È opportuno che a gestire il dossier sia il tesoriere del Pd e della componente garigliana? Molti nel partito democratico rispondono di no e qualcuno arriva a parlare di non eludibile "questione morale". Inoltre, a suscitare più di una perplessità vi è il fatto che la proprietà della parte più consistente dei terreni interessati all'opera sia della famiglia Galleano, ovvero dei suoceri di Gariglio (avendo sposato Federica, la figlia di Andrea), e di due suoi cugini, Giovanni e Pierangelo Gariglio. A nessuno sfugge come la delicata trattativa che vede da una parte il Comune di Nichelino, destinatario delle richieste di variazione delle destinazioni d'uso, e dall'altra la proprietà delle aree, legittimamente interessata a valorizzare al massimo l'investimento, sia concentrata nelle mani di soggetti che sono strettamente legati, di riffa o di raffa, al politico democratico. La spinosa questione, che ha scatenato una campagna di affissione di Rifondazione, sarà al centro questa sera del direttivo cittadino del Pd, dove si annunciano particolarmente critici gli interventi di due esponenti di peso: l'ex vicesindaco Alessandro Di Benedetto e l'ex parlamentare Salvatore Buglio. C'è maretta anche in giunta se è vero che un paio di assessori avrebbero dichiarato l'intenzione di aprire una crisi politica. |
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