La barzelletta di Berlusconi
di Dario La Rosa- Dell'umorismo ne ha fatto una bandiera, ormai ovunque lui faccia tappa, non può mancare la battuta di spirito, o la barzelletta. Sia che si tratti di una cena in compagnia di amici, di un discorso in Parlamento o di un dibattito pubblico in Tv, la risata è assicurata. Stiamo parlando del Premier Silvio Berlusconi, che non riesce a trattenere le sue solite gag, che lo fanno apparire un'uomo alla mano, socievole e soprattutto spezzano i noiosi discorsi seriosi che potrebbero far stancare chi lo ascolta.
Ma stavolta l'ha combinata grossa. Prendendo di mira, cosi come ormai solito fare il personaggio chiave delle sue esilaranti battute, Rosy Bindi, il barzellettiere numero uno in Italia raccontandone una delle sue, è caduto nel peccato. Una caduta di stile inaccettabile per il mondo cattolico, durante una barzelletta, Berlusconi ha chiuso con una bestemmia.
L'episodio, risale al G8 dell'Aprile 2009 a L'Aquila. Nella barzelletta incriminata si parla di una festa danzante, che recita cosi: le ragazze si presentano al cavaliere con cui vogliono ballare con un nome di fiore ed il cavaliere deve rispondere con il nome dello stesso fiore, ma al maschile. Così se lei dice "Margherita" lui deve rispondere "Margherito" per formare la coppia. "Rosa" e lui risponde "Roso". Un ragazzo va verso Rosy Bindi un pò nell'ombra e lei: "Orchidea". A quel punto lui si ritrae spaventato gridando "Orcod…". Le immagini del video, dove viene ripreso il Capo del Governo italiano recitare la barzelletta, hanno fatto il giro del mondo in questi giorni facendo registrare un'insurrezione nel mondo cattolico.
Famiglia Cristina, nel sito web commenta cosi la "bestemmia" del Cavaliere, "Un'offesa a tutti i cattolici, per raccontare l'ennesima barzelletta volgare sulle donne, il cavaliere Berlusconi si dà alla bestemmia. Il capo del Governo si concede ciò che non è permesso ai calciatori. Lui, Silvio Berlusconi, dice che la barzelletta, costruita da chissà chi per insultare Rosy Bindi e comprensiva di bestemmia finale, circolava già in Parlamento e quindi raccontarla in pubblico non era peccato. ma il rammendo è peggio del buco. Perché dimostra che, come sempre, il Cavaliere pretende di tenere il piede in tutte le scarpe possibili. Nel caso specifico", si legge ancora nelle pagine del settimanale paolino, "quello del signore galante e del sessista da bar. Dello statista e del teppistello di periferia. E, ancora peggio, del politico intriso di sentimenti cattolici quando si tratta di chiedere voti ma sostanzialmente estraneo al sentire cattolico in ogni altro momento della vita quotidiana".
Ovviamente, dopo la diffusione del video il Premier ha cercato di difendersi come meglio poteva, ma è inutile dire che ha esagerato.
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