19/10/2010 (20:36) - VOTO- LA DECISIONE DECISIVA
Cota chiama Bossi: "Abbiamo vinto
Adesso rimbocchiamoci le maniche"
Adesso rimbocchiamoci le maniche"
Il governatore del Piemonte Roberto Cota (Foto archivio) | |
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Il governatore: il ricorso è fondato
il giudizio ora non potrà cambiare
Bresso: le sentenze si rispettano
il giudizio ora non potrà cambiare
Bresso: le sentenze si rispettano
TORINO
«Ero sicuro delle mie ragioni e dunque non avevo dubbi su questo risultato. Adesso lasciamoci alle spalle questa brutta pagina e rimbocchiamoci ancora di più le maniche per rilanciare il Piemonte». Roberto Cota sorride, incassa il verdetto del Consiglio di Stato che sospende il riconteggio dei voti e chiama Umberto Bossi al telefono.
«Il Consiglio di Stato ha giudicato fondato il ricorso nel merito e quindi il giudizio non potrà in alcun modo essere cambiato. In questo modo è sospesa l'efficacia della sentenza del Tar», ragiona il governatore sotto attacco da mesi, che non ha mai ceduto la barra. «Abbiamo vinto», dice, e incassa il sostegno dei compagni di partito e di coalizione. «Giustizia è fatta. Esiste ancora un giudice a Berlino», dice Castelli. E Crosetto rilancia: «Dopo mesi di polvere e fango finalmente è stata ripristinata la verità. Cota è il presidente della Regione Piemonte perchè i cittadini piemontesi l'hanno voluto. Bene». Interviene anche Bonaiuti: «La sospensione del riconteggio dei voti in Piemonte ci riempie di gioia e di soddisfazione sia per il Governatore, che ha meritatamente vinto le elezioni, sia per i Piemontesi che hanno potuto provare in questo periodo la buona amministrazione di Roberto Cota e della sua giunta».
Nel quartier generale del Pd le bocche sono cucite per ore. La prima a parlare è Mercedes Bresso, la grande accusatrice di Cota. E' delusa, la zarina piemontese. «Le sentenze si rispettano, aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Consiglio di Stato a questo pronunciamento. Ma, considerando le palesi irregolarità nella presentazione di diverse liste del centrodestra, l'amarezza resta», dice Bresso. «Se la decisione del Consiglio di Stato vuol dire che tutte e due le liste sono valide, sono stupita», è il ragionamento dell'ex governatrice. «Se la decisione vuole dire che il riconteggio non ha senso -prosegue- è una ipotesi come le altre che può essere legittima. In ogni caso -ha concluso Bresso parlando a margine delle celebrazioni per gli 80 anni di Marco Pannella promosse dal Centro Pannunzio- aspettiamo di leggere la sentenza anche se ragionevolmente se si sospende l'operazione significa che si annulla la sentenza del Tar».
E il segretario regionale del Pd Morgando: «Il Pd del Piemonte ha sempre dichiarato il pieno rispetto nei confronti dell`operato e delle decisioni della magistratura, pertanto, con lo stesso rispetto prendiamo atto della pronuncia del Consiglio di Stato che sospende il riconteggio ma non si pronuncia nel merito dei ricorsi».
«Ero sicuro delle mie ragioni e dunque non avevo dubbi su questo risultato. Adesso lasciamoci alle spalle questa brutta pagina e rimbocchiamoci ancora di più le maniche per rilanciare il Piemonte». Roberto Cota sorride, incassa il verdetto del Consiglio di Stato che sospende il riconteggio dei voti e chiama Umberto Bossi al telefono.
«Il Consiglio di Stato ha giudicato fondato il ricorso nel merito e quindi il giudizio non potrà in alcun modo essere cambiato. In questo modo è sospesa l'efficacia della sentenza del Tar», ragiona il governatore sotto attacco da mesi, che non ha mai ceduto la barra. «Abbiamo vinto», dice, e incassa il sostegno dei compagni di partito e di coalizione. «Giustizia è fatta. Esiste ancora un giudice a Berlino», dice Castelli. E Crosetto rilancia: «Dopo mesi di polvere e fango finalmente è stata ripristinata la verità. Cota è il presidente della Regione Piemonte perchè i cittadini piemontesi l'hanno voluto. Bene». Interviene anche Bonaiuti: «La sospensione del riconteggio dei voti in Piemonte ci riempie di gioia e di soddisfazione sia per il Governatore, che ha meritatamente vinto le elezioni, sia per i Piemontesi che hanno potuto provare in questo periodo la buona amministrazione di Roberto Cota e della sua giunta».
Nel quartier generale del Pd le bocche sono cucite per ore. La prima a parlare è Mercedes Bresso, la grande accusatrice di Cota. E' delusa, la zarina piemontese. «Le sentenze si rispettano, aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Consiglio di Stato a questo pronunciamento. Ma, considerando le palesi irregolarità nella presentazione di diverse liste del centrodestra, l'amarezza resta», dice Bresso. «Se la decisione del Consiglio di Stato vuol dire che tutte e due le liste sono valide, sono stupita», è il ragionamento dell'ex governatrice. «Se la decisione vuole dire che il riconteggio non ha senso -prosegue- è una ipotesi come le altre che può essere legittima. In ogni caso -ha concluso Bresso parlando a margine delle celebrazioni per gli 80 anni di Marco Pannella promosse dal Centro Pannunzio- aspettiamo di leggere la sentenza anche se ragionevolmente se si sospende l'operazione significa che si annulla la sentenza del Tar».
E il segretario regionale del Pd Morgando: «Il Pd del Piemonte ha sempre dichiarato il pieno rispetto nei confronti dell`operato e delle decisioni della magistratura, pertanto, con lo stesso rispetto prendiamo atto della pronuncia del Consiglio di Stato che sospende il riconteggio ma non si pronuncia nel merito dei ricorsi».
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