PRODI: FINI E' L'UOMO GIUSTO, E IO SONO IL LEADER DEL CENTRO-SINISTRA
Un viaggio lungo 20 anni nelle dichiarazioni di Romano Prodi. Si tratta di un articolo patafisico. Di un esercizio di stile alla Queneau, che mette insieme come in un collage dichiarazioni autentiche dell'ex presidente del Consiglio.
Gli Stati Uniti hanno la sensazione di essere isolati. Ma è solo una reazione psicologica, perché non c'è conflittualità tra la nuova Europa e gli Usa. Il potere di Gorbaciov era fatto come una specie di meravigliosa matrjoska: lui fuori, e dentro una quantità di anime diverse solo apparentemente unite. Lui un campione di abilità nel navigare tra i diversi, però privo di forza propria e dunque costretto a continue acrobazie. A un certo punto l' impresa è diventata simile a un triplo salto mortale carpiato, che non è riuscito.
Sia chiaro. Le privatizzazioni sono una grande occasione per modificare il nostro sistema industriale, ora troppo concentrato. Privatizzare è soprattutto un'operazione di politica industriale e non la riedizione della corsa all'oro. Sono stato ascoltato come teste per il vecchio mandato alla guida dell'Iri. E stata una deposizione tranquilla. Sono tenuto al segreto. Soddisfatto e quasi commosso da quanto sta avvenendo, perché tra 15 giorni, con la partenza dell'opv della Comit, l'Iri uscirà completamente dal controllo di qualsiasi banca. E non mi sembra un fatto da poco.
Certo l'uomo che deve guidare il centro-sinistra sono io. Il mio nome è venuto fuori quasi naturalmente. Ne giravano altri, ma piano piano c'è stata una scrematura. La cosa si è fatta da sè e comincerà a venir fuori la prossima settimana. Con questa lettera desidero invitarvi a partecipare al seminario sulla costruzione del Partito Democratico, che si terrà ad Orvieto il 6-7 ottobre prossimi.
Potevamo farla meno pesante, ma il Governo deve cambiare pagina con una manovra che abbia effetti duraturi e a questo obiettivo rispondono meglio le minori spese. Ma è la prima volta che una manovra così forte non ha effetti iniqui nella distribuzione dei redditi ed è un aspetto da valutare pienamente.
Berlusconi? E' un uomo d'affari. Non si deve mai scambiare un paese per un'azienda. Fini? Potrebbe essere l'uomo giusto, ma la strada che deve fare è ancora lunga. Forza Italia non è mai stata capace di darsi una vera struttura, che permettesse un dibattito culturale o la formazione di una volontà politica. Tutto era concentrato sull'uomo alla guida del partito. Quando lui ha perso il potere, è venuto alla luce il fatto che non c'era sostanza. In Italia è avvenuta una vera e propria rivoluzione. Le rivoluzioni richiedono sangue e tempo. Noi abbiamo scelto la pazienza, ma Berlusconi non ne ha. Negli anni scorsi, quando giravo per il mondo e vedevo le missioni degli altri soffrivo. Gli italiani si vergognavano ad andare in giro per vendere e comprare. E mentre i nostri non si curavano di queste cose, vedevi Chirac che sbarcava in forze in un Paese. E allora ho deciso che questa doveva diventare una delle missioni della nostra politica estera: aprire i mercati. Cercando di presentarci in ogni Paese con tutto il sistema-Italia: il governo, le imprese piccole, medie e grandi, le banche. E d'altra parte a me piace fare... il commesso viaggiatore. Io ho proposto a tutti i componenti dell'Ulivo di fare una lista unitaria. I Ds, comprensibilmente, sono andati per conto loro. Allora ho proposto ai popolari e a tutti gli altri di essere insieme e di fare un raggruppamento paragonabile, per dimensione, ai Ds, in modo da dare forza all'Ulivo, garantire il Centro sinistra per il futuro e vincere le prossime elezioni. I popolari hanno detto di no. È chiaro, dunque, che io debbo perseguire questo scopo con chi ci sta. Intanto per quattro anni e mezzo sono qui a Bruxelles per questa missione europea che è così bella. Poi, fra quattro anni e mezzo mi farà un'altra intervista e io le dirò quello che faccio. Può darsi che le dica che ho voglia di una vacanza. Sto facendo un lavoro bellissimo, il lavoro più bello che c'è. Ma in una grande solitudine. Di professione non faccio il commentatore. Preferisco guardare gli atti e valutare i fatti. Ma se mi chiedete un commento sulle dichiarazioni del ministro Bossi, allora dico che non condivido una sola parola di quelle affermazioni. Se non ho accettato l'aiuto di Cossiga è perché ne ho pesato bene le conseguenze. Sarebbero cambiate le condizioni. Ricorda che cosa diceva Cossiga? Offro aiuto per distruggere.
su Freedom24 il 5 Settembre 2010
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