Missione sotto la Mole del presidente della Camera che sabato della prossima settimana annuncerà il passaggio, nelle file di Fli, di un misterioso politico "eccellente". E mentre parte la caccia a "mister x" all'ex parlamentare cuneese del Carroccio Rossi viene affidato il compito di fare proselitismo tra i leghisti delusi Quando, sabato della settimana prossima, Gianfranco Fini parlerà ai suoi fedelissimi piemontesi in un grande albergo di Torino saranno passati pochi giorni dall'annuncio ufficiale della trasformazione di Futuro e libertà in partito. L'esordio subalpino della "terza gamba" del traballante governo presieduto da Silvio Berlusconi non è frutto del caso. Così come non sfugge che la visita giunge nel pieno della festa regionale del Pdl (che si svolgerà dal 6 al 10 ottobre). Sotto la Mole Fini svelerà una parte della sua strategia, che prevede la creazione di un Coordinamento per il Nord e l'accentuarsi del tentativo di intercettare quella parte dell'elettorato del centrodestra che soffre il protagonismo leghista e ritiene il Pdl troppo arrendevole ai diktat del Carroccio. Anzi, è probabile che dopo aver costretto il Cavaliere a rimettere nel cassetto le bellicose minacce di elezioni anticipate sarà proprio il Senatùr a diventare il principale destinatario delle polemiche dei colonnelli finiani; in sintonia, certo non fortuita, con le ultime sortite pubbliche di Luca Cordero di Montezemolo. Nelle concitate riunioni convocate a margine del voto di fiducia a Montecitorio il presidente della Camera ha raccomandato ai suoi parlamentari di evitare di far apparire Fli come un partito eccessivamente sbilanciato verso il Mezzogiorno. «C'è un potenziale inespresso e frustrato dalla sudditanza del Pdl nei confronti dell'alleato padano», ha spiegato. E per marcare questa correzione di rotta, accanto a Fini nel dare il via alla campagna del Nord esordirà Guido Rossi, ex parlamentare leghista eletto nel Cuneese e cioè nell'eldorado piemontese del Carroccio, al quale sarà affidato il compito di reclutare forze nello stuolo, sempre più numeroso, dei delusi da Bossi. Accanto a Rossi si parla di altri nomi, ancora top secret. In particolare secondo alcune autorevoli indiscrezioni raccolte da LoSpiffero pare certo l'arruolamento tra i seguaci della terza carica dello Stato di un importante dirigente politico torinese la cui identità dovrebbe venire svelata solo durante l'incontro con Fini. L'arrivo ad ingrossare le file di Futuro e libertà di Rossi e di "mister x" dimostra l'intensità dell'offensiva scatenata a nord del Po, che i finiani non intendono affatto consegnare a Cota senza combattere. Il discorso torinese potrebbe anche servire a ufficializzare la candidatura del senatore Giuseppe Menardi, proconsole piemontese di Fini (in tandem con Maria Grazia Siliquini), all'ingresso al governo come sottosegretario. Il posto libero c'è. Pasquale Viespoli, attuale sottosegretario al Welfare, ha annunciato l'intenzione di dimettersi per vestire i panni di capogruppo di Futuro e libertà al Senato. |
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