Carteggi/2 Giovane Pdl scrive a Berlusconi |
Lunedì 15 Novembre 2010 09:36 |
Dura missiva contro Ghigo. Il coordinatore si arroga diritti e privilegi iniqui, circola alla guida di automobili di lusso nelle periferie degradate e nomina in consigli di amministrazione personaggi che non hanno mai fatto nulla per il partito. È solo un bell'uomo privo di spessore politico
C.a. Ill.mo Presidente Silvio Berlusconi e.p.c. Sen. Enzo Ghigo Coordinatore Regionale del Piemonte del Popolo della Libertà Dott. Carlo Giacometto Coordinatore Cittadino di Torino del Popolo della Libertà Europarlamentari Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Popolo della Libertà Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Popolo della Libertà Denis Verdini, coordinatore nazionale del Popolo della Libertà Capogruppo PDL Regione Piemonte Capogruppo PDL Provincia di Torino Capogruppo PDL Comune di Torino Capogruppo PDL Circoscrizioni di Torino 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10
Caro Silvio, mi rivolgo a te come si usa fare con un padre, con rispetto e con stima; ma anche come si fa con un fratello, confidenzialmente e certo di essere ascoltato. E ancora, mi rivolgo a te come si fa con un leader, con ammirazione infinita e con la speranza che tu sappia riconoscere nelle mie parole il senso che esse veramente vogliono avere. Sono giovane, amo molto la città nella quale da anni mi occupo di politica sotto il vessillo di Forza Italia prima e del PdL poi. Nella circoscrizione dove sono consigliere, la gente mi conosce, mi stima, sa che in ogni parola, in ogni atto amministrativo, politico, civile metto passione, volontà, impegno e molta molta parte di me stesso, rubandola alla mia vita privata, al mio lavoro, alla mia famiglia e senza per questo avere alcun rimpianto. Il cammino intrapreso con fatica, pian piano è diventato un campo sul quale spendere le mie energie con vigore e con determinazione, convinto dei nostri ideali, e soprattutto sentendomi appoggiato dalla nostra forza.
Ma ora, ecco le mie parole di sconforto: è un tempo troppo lungo quello che è passato da quando il Coordinatore Regionale del nostro Piemonte, di questo posso e voglio parlare - si arroga diritti e privilegi che, oltre all'iniquità che comportano, si rivelano un'arma a doppio taglio: circolare alla guida di automobili di lusso nelle periferie che subiscono ancora e sempre un degrado dovuto alla crisi economica per ultima, ma certo da sempre per la delinquenza, la disoccupazione, il disagio, quando si raccolgono firme per iniziative di partito, far nominare in consigli di Amministrazione personaggi che non hanno mai fatto nulla per il Partito, non avere il polso duro quando si devono prendere decisioni importanti, non stare in mezzo alla gente o gestire in prima persona il Partito a livello Regionale per il quale è stato nominato e onorato di rappresentare. In Piemonte si parla sempre e solo di MERITOCRAZIA, ma sfido chiunque nel trovare i meriti nelle persone a cui ha garantito la poltroncina. Caro Silvio, questi non sono soltanto atteggiamenti scorretti e impudenti nei confronti dei cittadini, che non possono certo sentirsi affiancati nella quotidianità da una classe dirigente politica che dimentica persino le minime regole diplomatiche. Si tratta anche di una totale mancanza di rispetto, di correttezza, di partecipazione e di unione con gli altri esponenti politici della loro stessa bandiera. Il Partito in Piemonte non ha bisogno di un uomo d'immagine sempre ben vestito e abbronzato, perché se volessimo questo, lo andremo a cercare nelle discoteche, ci sono tanti ragazzi immagine che si presterebbero, almeno sappiamo che quello è il loro compito. Abbiamo bisogno di un Coordinatore Regionale che sappia unire il partito, prendere decisioni, che si metta in gioco, che raccolga consensi, che si esponga in prima persona e che conti qualcosa nei confronti degli ultimi arrivati, mentre oggi abbiamo un BELL'UOMO curato nei minimi particolari, che non fa nulla per il Partito, ma che prende un lauto stipendio da Senatore.
Gli sforzi profusi perché tutto il lavoro fatto da Forza Italia in avanti diventasse motivo di orgoglio non solo per la gente, ma anche per chi, come me, intraprese da giovane una carriera difficile ma piena di soddisfazioni, sembrano svanire e svaniscono effettivamente davanti al malcontento dei cittadini stupefatti dalla tracotanza ignorante di certi soggetti politici, e davanti all'impossibilità, per quelli come me che ancora credono in un certo progetto, di trovare un modo costruttivo e ideale di proseguire sulla strada di un progresso liberale e democratico del nostro Paese, a partire dalle piccole realtà delle città fino al Paese intero. Questa mio sfogo è dettato anche dal fatto che molti Amministratori eletti stanno passando in altri gruppi politici, senza che nessuno gli parli, medi e cerchi di capire il perché di questo scontento locale. Noi Consiglieri di Circoscrizione, veniamo chiamati dal partito solo quando dobbiamo portare cittadini ai convegni, presenziare alle riunioni (solo in alcuni casi) dove hanno già deciso il da farsi, per i banchetti, insomma, serviamo per fare numero. Le nomine a livello locale, sia quelle importanti che quelle a pura valenza simbolica (classico riconoscimento da tributare a chi fa il lavoro ingrato, sul territorio), vengono decise in due persone, senza consultare un minimo la più estesa comunità di partito, e riservano sempre una quota alla Lega o alla componente ex-An, sempre a danno dei militanti e quadri storici di Forza Italia. Quella Forza Italia di cui ghigo è stato il primo coordinatore regionale.
Caro Presidente, una cosa ci tengo a precisarla, il sottoscritto, non vive di politica, ma di ben altro, mentre, certi personaggi che non hanno preso mai una preferenza, vivono di politica !! Mi permetto di dire un'ultima cosa, prima di salutarTi e lasciarTi ai tuoi molteplici impegni, al Coordinatore Sen. Enzo Ghigo, piace solo giocare e non vincere, dimostrazione lo sono i voti delle ultime elezioni.
IO VOGLIO UN COORDINATORE REGIONALE ALL'ALTEZZA DEL POPOLO DELLE LIBERTA' CHE GIOCHI PER VINCERE! Credo ancora in Te e come si suol dire i panni sporchi si lavano in casa, per questo invio questa lettera ai nostri amici e non ai nostri nemici. Ti saluto caramente, con affetto e profonda stima,
Tuo, Alfredo Orofino |
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