PDL, ULTIMATUM A FINI: "O CON NOI O APRA LA CRISI"
Il vertice del Pdl che risponde a stretto giro di posta al presidente della Camera che aveva chiesto le dimissioni del premier se la vicenda della telefonata da palazzo Chigi verso la questura di Milano per "salvare" Ruby, si rivelerà vera, apre stasera il Tg La7. Un'altra giornata di nervosismi nella maggioranza, dunque con l'ombra di un governo tecnico che si allunga sull'esecutivo. "Berlusconi non intende compiere alcun passo indietro perché non esiste alcuna ragione per farlo. Si tratterebbe solo di una fuga dalle responsabilità, che invece impongono di procedere senza indugi nell'attività di un governo voluto dalla maggioranza degli elettori e al quale il Parlamento ha recentemente rinnovato la sua fiducia". E Italo Bocchino al telefono con Mentana, spiega che l'obiettivo dei finiani non è quello di far cadere il governo, ma quello di accendere la macchina, affinché il governo faccia le riforme. Intanto, la Lega Nord boccia l'ipotesi, adombrata dopo le parole di Gianfranco Fini sul caso Ruby, di un esecutivo di responsabilità. E, scatenando l'indignazione dell'opposizione, si dice pronta a guidare la "rivolta popolare" contro quello che considera un golpe. Di voto, Roberto Calderoli non ci sta neppure a discuterne. Anzi, contrattacca. "Macché Governo tecnico, macché Lega interessata ad un Governo tecnico! Io sono preoccupato che qui, profittando delle vicende personali di Berlusconi, sia in atto un colpo di Stato, ma sarebbe il golpe dei fighetta, di quelli che frignano e che non hanno voce e voti. Ma se c'é colpo di stato la rivolta del popolo è legittima". Intanto chi rischia tantissimo per il Ruby-gate è Nicole Minetti, indagata per sfruttamento della prostituzione, potrebbe anche essere accusata di abbandono di minore. Un lungo servizio tra quelle che sono le comunità milanesi dove Ruby poteva essere ospitata e che non hanno ricevuto nessuna chiamata dalla questura di Milano e per concludere si indaga pure a Palermo su un giro di escort e feste a Villa Certosa, dopo le dichiarazioni di una ex assistente parlamentare trafficante di droga.
PROTEZIONE CIVILE AD AVETRANA - Il Tg5 apre con la pagina politica, le dichiarazioni del Pdl, quelle dei finiani e le richieste di dimissioni che provengono dalle opposizioni. Il presidente del Consiglio, al culmine della disperazione, evidentemente, apre di nuovo la porta all'Udc di Casini, ma Cesa gliela richiude fermamente. Poi di seguito, la frana che ha fatto tre morti, il maltempo, le Midterm che tengono il mondo col fiato sospeso e l'ingorgo inestricabile davanti alla casa dei Misseri ad Avetrana che ha richiesto l'intervento, nientemeno, che della Protezione civile.
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