FINANZA/ Irlanda spacciata, ora tocca a Spagna e Portogallo?
venerdì 12 novembre 2010
L'Irlanda è fallita. State tranquilli, non leggerete questa notizia su nessun giornale, né la sentirete all'interno di nessun telegiornale: per ora, siamo ancora nella fase del tentativo disperato di rianimazione, seguirà l'accanimento terapeutico. Poi, finalmente, si guarderà in faccia la realtà: e, state certi, l'elaborazione del lutto questa volta sarà ben più pesante di quella seguita al "decesso" economico della Grecia.
I costi di Dublino per finanziarsi sul mercato hanno toccato ieri un nuovo massimo storico e, indicatore ben peggiore, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha reso noto che il blocco dell'eurozona sarebbe pronto ad agire se l'ex tigre celtica dovesse necessitare di un salvataggio. I funzionari europei hanno dichiarato chiaramente che stavano monitorando la situazione irlandese molto attentamente da giorni e il quotidiano tedesco Handelsblatt ha riportato una dichiarazione anonima filtrata dal governo tedesco in base al quale il piano di salvataggio potrebbe essere attivato "molto velocemente" se necessario.
Ieri lo spread tra bond decennale irlandese e il bund ha toccato quota 680 punti base, nono record negativo di fila. Ad oggi il governo irlandese si affida all'orgoglio e combatte con le unghie e con i denti per smentire la necessità di un piano in stile greco ma i mercati sono decisamente scettici sulla sua capacità di far approvare dal Parlamento la finanziaria il mese prossimo. Insomma, allarme rosso aggrava il piano di salvataggio permanente imposto da Angela Merkel, in base al quale i detentori di debito privato dovranno pagare la loro parte all'interno delle procedure di emergenza, leggi haircut sui rendimenti obbligazionari. Anche se Berlino ha sottolineato più volte che questo meccanismo non sarà applicato al debito già esistente, il mercato teme un effetto domino all'interno dei periferici, poche settimane dopo quello che sembrava il turning point, ovvero la svolta dopo la crisi nera.
Parlando a Seul al summit del G20, José Manuel Barroso è stato chiaro: "Ciò che è maggiormente importante è che siamo in possesso di tutti gli strumenti essenziali come Unione europea ed eurozona se necessario ma non intendo dare adito ad alcuna speculazione". Le azioni delle banche irlandesi mercoledì hanno conosciuto un vero bagno di sangue, con Allied Irish Bank giù del 5,6 per cento e Bank of Ireland giù dell'8,9 per cento. "E' lo stesso trend che abbiamo già visto, il mercato è molto, molto nervoso", ha dichiarato ieri Gavan Nolan di Markit.
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