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lunedì 15 novembre 2010

COTA E L'OPA NEL PDL........

Cota lancia un'Opa sul Pdl. L'ombra del governatore sull'elezione del coordinatore regionale degli azzurri
Venerdì 12 Novembre 2010 08:55
Ghigo chiede aiuto al leader leghista per respingere l'offensiva di Crosetto che, a Roma, tesse la trama per il suo ritorno al vertice di corso Vittorio. Scoppia il caso Fluttero, candidato in pectore al ticket: Gasparri fa la spia e scatena l'ira di Ghiglia

 

Ghigo-CotaÈ nata. Fiocco rosa in casa del Pdl subalpino. Con una cerimonia gastronomica celebrata in un rinomato ristorante romano è venuta alla luce ufficiosamente una nuova corrente all'interno del partito berlusconiano. Per la verità si tratta di una corrente anomala perché nel suo atto fondativo c'è un solo punto: togliere di mezzo Enzo Ghigo e far tornare sulla poltrona di coordinatore Guido Crosetto.

Al summit della vaccinara pare abbiano partecipato oltre allo stesso parlamentare cuneese il fedele Gaetano Nastri, Valter Zanetta, ancora indeciso se seguire Roberto Rosso,  il suo vecchio talent-scout, sulla strada finiana o restare nella famiglia allargata del Pdl, il giovane e sempre più controverso Enrico Costa, che Crosetto ha insediato alla segreteria cuneese giusto in tempo per festeggiare il sorpasso leghista, e ancora Aldo Scarabosio da tempo immemore designato a importanti incarichi di sottogoverno e che si consola collezionando poltrone bancarie per l'affascinante compagna. Tra i commensali c'era anche Lucio Malan mentre all'ultimo momento ha dato forfait il senatore vercellese Lorenzo Piccioni, che però ha assicurato di voler far parte della compagnia. Non invitati, ma presenti a una cena precedente, Maria Teresa Armosino e Franco Stradella.

 

Tra una portata e l'altra si è parlato di come approfittare degli imminenti congressi per mettere alla porta Ghigo e piazzare al comando delle truppe azzurre il revenant Crosetto. Gli appunti mossi all'attuale coordinatore sono i soliti: "inadatto",  "arrendevole nei confronti della Lega", "poco incisivo politicamente". Osservazioni legittime, ma che assumono uno strano sapore se pronunciate da chi unitamente a Ghigo ha firmato la sconfitta subita cinque anni fa dal centrodestra nella competizione regionale contro Mercedes Bresso e ha permesso lo straripamento leghista in casa sua nonostante il patetico richiamo in servizio permanente effettivo di Raffaele Costa, che in cambio ha ottenuto la promozione del figlio e l'elezione a Palazzo Lascaris.

 

Assisteremo sugli schermi di corso Vittorio al film "Crosetto 2, il ritorno"? E' presto per dirlo. Il deputato cuneese può contare sull'appoggio di Franco Frattini . Il ministro degli Esteri vincendo la sua proverbiale prudenza e il suo sacro timore verso il signore di Arcore ha fondato una sua corrente all'interno del Pdl ("Liberamente", con la Gelmini e Valducci) e spera così di sedersi al tavolo dell'eredità. Il gigante di Marene ha però dovuto incassare una prima battuta d'arresto. Andrea Fluttero, l'esponente aennino con il quale ha immaginato di formare il ticket, è stato costretto a ritirarsi dall'iradiddio scatenata da Agostino Ghiglia, informato da Maurizio Gasparri della tresca ordita alle sue spalle. Si dice che, a malaparata, Crosetto stia pensando di arruolare nel putsch proprio l'attuale numero due.

 

E Ghigo? Sbaglia chi pensa che l'unico ex governatore forzista tenuto da Berlusconi a debita distanza da qualsiasi seggiola ministeriale si sia rassegnato a fare le valigie da corso Vittorio. Ai pochi che gli sono rimasti fedeli il coordinatore ha spiegato che ben presto l'offensiva di Crosetto si squaglierà come neve al sole. Ghigo è convinto di avere un asso nella manica grazie all'amicizia del governatore Roberto Cota. A lui si è rivolto, chiedendo di intercedere presso il Cavaliere, e sembra che abbia ottenuto ampie garanzie. Il destino di Ghigo è quindi nelle mani del leader leghista, il vero convitato di pietra di questa macchinosa votazione parademocratica degli organismi (nelle mani di 85 grandi elettori). D'altra parte, annotano i maligni, chi deve difenderlo se non colui che si è visto consegnare gratis il Piemonte?

 

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