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sabato 12 febbraio 2011

Autovelox infallibile? Fiat Doblò beccato a 1.230 km/h

Troppo bella per non essere rilanciata subito.
Da Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti".

COMUNICATO STAMPA

Autovelox infallibile? Ma che! Sanzionato dal comando della Polizia Municipale di Oria (Br) un Fiat Doblò perché andava a 1230 km/h, oltre la velocità del suono

La battaglia di Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" contro le multe seriali ed a raffica utilizzate dagli enti allo scopo di "far cassa" prima che per la sicurezza stradale, utilizzando strumenti di rilevazione elettronica tipo autovelox, telelaser e photored oggi trova una conferma nel caso alquanto singolare che ci è stato portato all'attenzione.
Questa volta, un Fiat Doblò è stato beccato dal Comando della Polizia Municipale del Comune di Oria (Br) alla velocità, udite udite di ben 1230 km/h ossia oltre la velocità del suono (pari a 1.193,4 km/h) superando il limite massimo consentito per quel tratto di strada di 1078 km/h.
Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato alla società proprietaria del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano.
Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d'infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini.
Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia in tutta Italia e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più  beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.
Lecce,  9 febbraio 2011
                                                                                                                       Giovanni D'AGATA 

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