Primarie, guerra a colpi di sondaggi Fassino si loda e s'imbroda, Gariglio spopola sul web |
Venerdì 11 Febbraio 2011 18:08 |
Una ricerca "domestica" incorona l'ex segretario diessino che risulta il più conosciuto e l'unico in grado di vincere al primo turno. Termometro Politico registra invece un testa a testa tra i due candidati, con un margine potenziale di crescita a vantaggio dell'outsiderl 27 febbraio si avvicina e la contesa interna al centrosinistra per la nomination a sindaco di Torino si concentra sui numeri virtuali dei sondaggi. Strumento politico più che di informazione, le indagini demoscopiche vengono utilizzate in questa fase più per consolidare la propria posizione all'interno della partita che per misurare oggettivamente le intenzioni di voto dell'elettorato. E sono i due principali rivali a darsele di santa ragione a colpi di percentuali. Piero Fassino è tra i cinque concorrenti il candidato più conosciuto. Non è di per sé un risultato sorprendente che un big con alle spalle 30 anni di onorata carriera (e passaggi televisivi nei talkshow di prima serata) risuti in testa alla classifica di notorietà. Secondo il sondaggio realizzato da Marco Marturano di Gm&P, società di fiducia del Pd nazionale e del suo responsabile nazionale enti locali Davide Zoggia, Fassino è conosciuto dal 95,9% del campione, Davide Gariglio dal 57,2%, Silvio Viale dal 34,1%, Gianguido Passoni dal 28,3%, Michele Curto dal 21,7%. L'ex segretario diessino, sempre secondo l'indagine dell'istituto milanese, porterebbe un valore aggiunto rispetto alla coalizione. Il centrosinistra infatti è dato al 49,7% contro il 35,7% del centrodestra, il 10,3% del terzo polo, il 3,2% dei grillini. Fassino inoltre è ritenuto dal 56,3% del campione quello con maggiori possibilità di battere il centrodestra, contro l'8,8% attribuito a Gariglio (gli altri sono tra 0,2% e 1,1%). Un dato che rivela un sentiment quindi e non una reale intenzione di voto. Testando le sfide con i candidati del centrodestra al momento più accreditati, Fassino risulta sempre vincente: con il 55,2% a 30,8% contro il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo, 57% a 22% se l'avversario fosse Michele Coppola, 56% a 25% nel caso di Agostino Ghiglia, 56% a 23% con Barbara Bonino. Insomma, Fassino è incoronato sindaco, a prescindere – e questo è una grave sottovalutazione - dall'esito delle primarie. Termometro Politico invece ha circoscritto la propria analisi proprio sul comportamento degli elettori di centrosinistra alle primarie. La società torinese, che si avvale di una metodologia molto nota all'estero (il caso di scuola è YouGov in Gran Bretagna) ma ancora poco praticata in Italia, quello delle indagini CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), ha finora esaminato circa 4.200 interviste. Dai primi risultati, in corso di elaborazione, emerge un sostanziale testa a testa tra Fassino e Gariglio, entrambi comunque attestati al di sotto del 50%. La forbice che li separa è minima, al punto che è ipotizzabile, proprio per il profilo dei candidati che Gariglio abbia dalla sua una potenzialità di performance superiore a quella del più consolidato Fassino. Il lavoro, realizzato in esclusiva per LoSpiffero, sarà reso pubblico lunedì. Fassino quindi molto noto in città, ma Gariglio è a un passo dal vincere le primarie della coalizione. «Da questi dati – è il commento a caldo di Fassino - risulta chiaramente che i torinesi sanno che si vota e per chi votare. C'è una bassissima percentuale di indecisi, segno che non c'è alcuna distrazione sulle amministrative. Il risultato dal sondaggio fa giustizia di qualche caricatura che viene fatta intorno alla mia candidatura. Non mi pare che il dato anagrafico abbia il minimo rilievo negativo, né che il mio rapporto con la città non sia forte». Una dichiarazione ottimistica ma che non fa i conti con l'ostacolo, non proprio da sottovalutare, della consultazione del 27 febbraio. «Con la mia candidatura – insiste Fassino - si può vincere al primo turno. E i 5-7 punti percentuali che mi vengono attribuiti in più rispetto alla coalizione dimostrano la mia capacità di attrarre voti dallo schieramento avverso. Tutto questo testimonia la fondatezza della mia candidatura». |
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