QUELLA VOLTA CHE MASSIMO D'ALEMA, DA PREMIER, DENUNCIO' LO STATO - di Riccardo Ghezzi

pubblicata da freedom24 - LIBERTA' D'INFORMAZIONE il giorno domenica 27 febbraio 2011 alle ore 11.13

Massimo D'Alema
QUELLA VOLTA CHE D'ALEMA, DA PREMIER, FECE CAUSA ALLO STATO  

di Riccardo Ghezzi

"Faccio causa allo Stato" è una frase che sta circolando molto in questi giorni. Utilizzata più che altro per sbeffeggiare l'attuale premier Silvio Berlusconi, che effettivamente l'ha detta ed anche a ragion veduta. Come può un presidente del Consiglio fare causa allo Stato? Non è possibile, è un paradosso, una barzelletta, il mondo ride di noi. Obiezioni vacue, come la perentoria "Non ci sono mai stati precedenti". Falso. Il precedente c'è, eccome, in Italia. Se la controinformazione della sinistra funziosse come negli anni '70, probabilmente i vari blogger, simpatizzanti, sostenitori di popoli viola o opposizioni sparse non si farebbero trovare così impreparati. Il precedente è datato 1998, il premier era nientemeno che Massimo D'Alema, attuale esponente del Pd, ossia il maggiore partito di quell'opposizione che oggi si straccia le vesti. Ebbene, nel 1998 l'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema ha intentato causa contro lo Stato italiano. Per quale motivo? Per la lentezza dei processi e l'archiviazione che tardava ad arrivare. All'epoca si stava indagando sui finanziamenti illeciti che dalla Coop Rosse passarono per il Pci-Pds diventati poi Ds. Il pm che indagava era Carlo Nordio, un magistrato tutto d'un pezzo che dopo quattro anni ha chiesto l'archiviazione, tenendo però sulla graticola i maggiori esponenti del partito. "Un pm che utilizza metodi fascisti" berciavano militanti e simpatizzanti del centro-sinistra, quasi a voler scimiottare il tanto criticato "Toghe rosse" proclamato dai nemici berlusconiani. Massimo D'Alema, che assieme ad Achille Occhetto si trovava in una posizione assai delicata nell'ambito dell'inchiesta, non solo ha avuto la faccia tosta di farsi nominare premier per mezzo di un "ribaltone" ai danni di Romano Prodi, ma ha pensato bene di rincarare la dose, intentando causa allo Stato per la lentezza della giustizia. Com'è finita? Sia D'Alema sia Occhetto sono stati risarciti: 9.000 euro a testa. Berlusconi, oggi, non può. D'altra parte, la patente di moralità sembrerebbe albergare solo a sinistra. Carlo Nordio, intervistato nel 2008, non si è dimostrato troppo d'accordo: "Ancora oggi provo una profonda amarezza perché si gioca su un grande equivoco quando si parla della cosiddetta questione morale. Avendo indagato a fondo sul vecchio Pci posso dire che tale espressione è impropria, perché usata da un partito che non ha nessuna legittimazione a dare lezioni di moralità. In senso strettamente politico, si può dire che neppure Berlinguer avesse la patente di moralità, visto che i soldi al partito all'epoca arrivavano addirittura dall'Urss, un Paese nemico". Dodici anni dopo, il "pm che usava metodi fascisti" ancora si indigna. Ma come funzionava la giustizia ai tempi di Tangentopoli l'ha raccontato, non molto tempo fa, anche Tiziana Parenti, detta "Titti la Rossa". In gioventù era stata iscritta per tre anni al Pci, a Pisa, prima di intraprendere la carriera in magistratura. Anni dopo ricorda: "Ho una mia convinzione: quando si vince il concorso in magistratura vanno dichiarate eventuali militanze politiche passate. Le mie erano agli atti. Ero appena arrivata: anche se ero già stata in precedenza a Milano giudice di Corte d'Assise, in Procura non mi conosceva nessuno, e avendo chiesto di andare alla Direzione distrettuale Antimafia pensavo di esser destinata lì. Per quale ragione, se non per quella nota nel curriculum, poterono pensare a me? Ero la persona giusta per chiudere l'indagine sull'ex-Pci con un nulla di fatto". Una ex comunista arruolata in Procura di Milano per indagare sulle tangenti dell'ex Pci, sperando che "lasciasse correre" in nome della sua fede politica. Come è finita è noto: "Titti la Rossa", contrariamente alle aspettative, ha iniziato ad indagare seriamente su Primo Greganti e compagnia. E l'inchiesta, dopo poco tempo, le è stata tolta.

Questa è la Sinistra Italiana 

su Freedom24 il 27 Febbraio 2011