Generale e Sostituto protagonisti della prima giornata del Carnevale 2011 di Federico Bona |
Pioveva, ieri a Ivrea. Una pioggia fastidiosa che ha penalizzato un po' gli eventi collaterali organizzati in occasione della prima giornata di cerimonie del Carnevale 2011, ma che non è riuscita a sminuire la riuscita dei momenti ufficiali.
Un po' limitata la partecipazione di pubblico, ma lo zoccolo duro degli appassionati non si è lasciato spaventare ed è accorso per applaudire il Generale Roberto Petri, al suo debutto in divisa, il Sostituto Gran Cancelliere Carlo Ardissono, sempre più a suo agio nei panni notarili e i primi cinque Abbà presentati al popolo carnevalesco.
Se il giorno della sua presentazione alla stampa Roberto Petri era parso quasi intimorito dall'importanza del ruolo assegnatogli dagli organizzatori, ieri ha superato brillantemente il primo impatto con la piazza, dispensando sorrisi e giovialità dalla fagiolata di Bellavista fino alla Generala del pomeriggio.
Una giornata intensa, iniziata prima dell'alba con l'intimo momento della vestizione, alla presenza dei famigliari, di una ristretta rappresentanza dello Stato Maggiore e di un manipolo di amici.
Poi il battesimo, nella nuova sede dello Stato Maggiore (in via Campo sportivo) e la visita alle fagiolate di Bellavista e San Giovanni.
Al ritorno in centro, l'appuntamento nello studio del notaio Cignetti per la consegna del libro dei Verbali dal Gran Cancelliere al suo Sostituto. Come lo scorso anno, è stato un piacevole duetto tra i due istrionici personaggi, con Cignetti pronto a incitare Ardissono: «Ho apprezzato lo scorso anno l'entusiasmo e la competenza dimostrati e lo invito a verbalizzare su questo libro non solo gli eventi di questa campagna con riferimenti, arguti e sarcastici, al contesto storico e sociale, affinchè chi leggerà queste pagine fra trenta o cinquant'anni possa capire i fatti e le problematiche di oggi».
Un incitamento che il Sostituto Gran Cancelliere non ha esitato ad accogliere fin dal verbale di proclamazione degli Abbà: «La nostra Festa che, come Giano bifronte, guarda sì al passato, ma attraverso gli splendenti occhi dei giovani Abbà già si protende verso il futuro con la certezza di essere per sempre Patrimonio della Città, inviolabile da mercuriali mani». Come non leggere, tra le righe e le citazioni un riferimento al furto subito dal Museo Garda, visto che tra i cimeli trafugati compare anche un "volto bifronte"?.
Ardissono ha iniziato la sua seconda campagna con l'arguzia che ha contraddistinto la prima e il popolo lo ha ritrovato con piacere e lo ha lungamente acclamato.
Aggregati allo Stato Maggiore anche cinque Cadetti: sono coloro che hanno aderito all'iniziativa "Ufficiale per un giorno" e ieri hanno sfilato con il contingente per assaporare il Carnevale vissuto in divisa. La speranza del Circolo Ufficiali, che ha promosso l'idea, è che il prossimo anno i cinque facciano domanda di arruolamento, così da rimpolpare le fila del contingente che quest'anno, per la prima volta dopo anni e anni, non ha visto l'ingresso di nessuna nuova nomina.
Nel pomeriggio, spazio agli Abbà che nonostante la pioggia fastidiosa, hanno dato sfogo alla loro gioia, ciascuno dal suo balcone. E, a proposito di Alzate, è stata generalmente apprezzata un'altra novità della campagna 2011: gli organizzatori hanno rinnovato l'estetica dei balconi sui quali si svolge la cerimonia. Per renderli più riconoscibili e sottolineare l'importanza della cerimonia, al posto della consueta bandiera, è stato realizzato un rivestimento dell'intero balcone in legno, dipinto di blu, sul quale sono stati fissati due simboli: il "pala e pich" e lo stemma della parrocchia, rappresentato su uno scudo in rame; l'austero insieme è stato ingentilito con bouquet di fiori, bianchi e rossi. «E' un omaggio alla figura dell'Abbà – spiega Gabriella Gianotti, responsabile storico della manifestazione -, che è una delle più importanti del Carnevale. L'Abbà è il "gestore del tempo festivo" e la sua figura è il tramite tra le singole realtà rionali e la festa nel suo insieme. Un'attenzione particolare l'abbiamo prestata all'elemento cromatico: il blu è stato scelto per la sua eleganza,mentre i fiori bianchi e rossi fanno riferimento ai colori civici di Ivrea e, con il verde delle foglie, sono un omaggio al 150enario dell'Unità nazionale».
La "vetrina del Carnevale" in piazza Ottinetti ha patito maggiormente il maltempo: gli stand sono stati allestiti dalle diverse componenti storiche, ma l'afflusso di visitatori non è stato quello atteso. Lo stesso discorso vale per le "Lezioni di battaglia": una giornata come quella di sabato avrebbe favorito una partecipazione massiccia, ma non sono mancati comunque i "piccoli irriducibili" che hanno provato l'emozione della Battaglia delle Arance (seppur con "agrumi" di spugna), forse già consci che, una volta che saranno Aranceri, si dovrà tirare con qualunque condizione climatica.
In una giornata di festa, c'è stato spazio anche per la malinconia: vedere i Pifferi suonare senza Sergio Pocchiola alla loro testa ha suscitato tristezza in tutti. Il Primo Piffero, scomparso pochi giorni fa, è stato ricordato ufficialmente alla Fagiolata di Bellavista, ma anche nei commenti di tanti protagonisti e appassionati.
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martedì 22 febbraio 2011
CARNEVALE D'IVREA....IL GENERALE.....
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