BERSANI: "CLN PER CACCIARE IL PREMIER". ALFANO NON CI STA: "VIOLENZA INAUDITA"
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Nuova strategia del premier: voto di fiducia su giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno. Se ci sarà la fiducia avanti con il governo altrimenti voto anticipato. Offerta del leader Pd a terzo polo e Idv: "Tutti insieme per liberarci di Berlusconi". Alfano: "Violenza inaudita". Ma Bocchino: "No a governi di transizione". Calderoli: "Morte politica per chi fa terminare la legislatura".
Roma - Trappola per Fini. Un voto di fiducia a settembre su un programma di quattro punti. Giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno. Questa la strategia messa a punto dal premier Silvio Berlusconi con il vertice del Pdl. Se i finiani, che ribadiscono di voler appoggiare il governo sui provvedimenti "attinenti al programma elettorale", daranno la fiducia allora l'esecutivo andrà avanti. Altrimenti il presidente del Consiglio salirà al Quirinale e la palla passerà a Giorgio Napolitano. Il Pdl si augura elezioni anticipate, con già due date cerchiate sul calendario: 14 dicembre o 27 marzo. Ma l'opposizione si sta organizzando e Pierluigi Bersani oggi lancia un altro salvagente al terzo polo e all'Idv: "Un Cln per liberarci di Berlusconi". Quindi la palla passa a Fini.
Il programma per settembre "A settembre Berlusconi presenterà una piattaforma fondata su pochi punti: su di essa ci auguriamo che venga raccolta una maggioranza che rinnova la fiducia al governo, oppure a quel punto non ci potrà essere alternativa se non le elezioni". Lo dice Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl commentando la proposta di governo di transizione rilanciata dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Bersani lancia una sorta di grottesco Cln che dovrebbe mettere insieme tutti, da Di Pietro a Fini via Casini in nome di non si sa bene di che, se non dell'antiberlusconismo e ipotizza un'operazione di regime senza fare ricorso alle elezioni, che egli teme come il diavolo - sottolinea Cicchitto -. Ci troviamo di fronte alla proposta di una delle classiche operazioni di palazzo fondata sull'intreccio fra il Pd, alcune procure, alcuni giornali, qualche banca che più volte sono state realizzate in Italia. La risposta è molto netta e chiara".
I finiani Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e libertà conferma in un'intervista alla Stampa che il suo gruppo non farà mai mancare la fiducia al governo, anche se è pronto a contestare nel merito future leggi sulla giustizia, come quella sul processo breve. Ma se Berlusconi "forzasse la mano per andare al voto", i finiani non escludono "uno scenario diverso in parlamento", ha detto Bocchino, rispondendo alla domanda se il suo gruppo sia disposto a votare un governo tecnico.
Alfano contro Bersani "Sono inaccettabili e di inaudita violenza le parole pronunciate da Bersani. In Italia c'è un'opposizione che invece di chiedere elezioni anticipate se la dà a gambe e vuole, con giochetti di palazzo, cambiare il quadro politico determinato da libere elezioni". Lo ha detto a Palermo, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Nella loro chiarezza - ha aggiunto Alfano - le parole di Bersani sono di una violenza inquietante. In tutte le democrazie occidentali, di fronte a una vera o presunta difficoltà della maggioranza, le opposizioni chiederebbero di andare al voto per raccogliere le indicazioni degli elettori, ma in Italia non è così: l'opposizione ha paura delle elezioni e con un gioco di palazzo vuole disfarsi di chi ha avuto il consenso popolare per sostituire al potere le forze che hanno vinto le elezioni". Ma, secondo il Guardasigilli, chi adotta questa strategia "sottovaluta gravemente quale potrebbe essere la reazione di milioni e milioni di italiani che due anni fa hanno votato per questo governo e che si sentirebbero espropriati della sovranità parlamentare".
Il Pd risponde "Li vedo molto agitati e non mi stupisco, fino a tacciare di violenza chi parla di democrazia. Se si discute tanto in questi giorni è perché si sta consumando il fallimento di Berlusconi e il venir meno delle promesse che lui stesso ha fatto ai suoi elettori. Il problema è tutto suo e sia chiaro che non riuscirà a scaricarlo su altri per quanto fiato abbiano le trombe propagandistiche della sua corte" è la replica di Bersani. E Dario Franceschini, capogruppo dei deputati del Pd, rincara la dose: "È incredibile che un ministro della Giustizia, che ha appena dimostrato di non conoscere gli elementari del suo ruolo venendo in aula a criticare una inchiesta giudiziaria in corso, scatti come un soldatino per difendere il suo capo dalle critiche politiche dell'opposizione. Liberare politicamente il paese da Berlusconi è l'obiettivo non solo del segretario del Pd, ma di tutto il partito".
Calderoli attacca "Questa può essere la vera legislatura costituente. Diversamente, chi volesse interrompere questo percorso se ne assumerà le responsabilità rispetto ad un popolo che lo condannerebbe alla morte politica ed elettorale". Non ha dubbi il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. "La ripresa economica, segnalata prima dalla Bce e oggi dall'Istat, i gratificanti dati sul contrasto all'evasione fiscale forniti ieri dall'Agenzia delle Entrate, il gradimento rispetto ai primi decreti legislativi sul federalismo fiscale e il forte richiamo dalla Corte dei Conti ad accelerare sul federalismo - osserva - sono tutti fattori che impongono, a tutti, di completare e realizzare il cammino delle riforme".
Il Giornale
su Freedom24 il 6 Agosto 2010
Nuova strategia del premier: voto di fiducia su giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno. Se ci sarà la fiducia avanti con il governo altrimenti voto anticipato. Offerta del leader Pd a terzo polo e Idv: "Tutti insieme per liberarci di Berlusconi". Alfano: "Violenza inaudita". Ma Bocchino: "No a governi di transizione". Calderoli: "Morte politica per chi fa terminare la legislatura".
Roma - Trappola per Fini. Un voto di fiducia a settembre su un programma di quattro punti. Giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno. Questa la strategia messa a punto dal premier Silvio Berlusconi con il vertice del Pdl. Se i finiani, che ribadiscono di voler appoggiare il governo sui provvedimenti "attinenti al programma elettorale", daranno la fiducia allora l'esecutivo andrà avanti. Altrimenti il presidente del Consiglio salirà al Quirinale e la palla passerà a Giorgio Napolitano. Il Pdl si augura elezioni anticipate, con già due date cerchiate sul calendario: 14 dicembre o 27 marzo. Ma l'opposizione si sta organizzando e Pierluigi Bersani oggi lancia un altro salvagente al terzo polo e all'Idv: "Un Cln per liberarci di Berlusconi". Quindi la palla passa a Fini.
Il programma per settembre "A settembre Berlusconi presenterà una piattaforma fondata su pochi punti: su di essa ci auguriamo che venga raccolta una maggioranza che rinnova la fiducia al governo, oppure a quel punto non ci potrà essere alternativa se non le elezioni". Lo dice Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl commentando la proposta di governo di transizione rilanciata dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Bersani lancia una sorta di grottesco Cln che dovrebbe mettere insieme tutti, da Di Pietro a Fini via Casini in nome di non si sa bene di che, se non dell'antiberlusconismo e ipotizza un'operazione di regime senza fare ricorso alle elezioni, che egli teme come il diavolo - sottolinea Cicchitto -. Ci troviamo di fronte alla proposta di una delle classiche operazioni di palazzo fondata sull'intreccio fra il Pd, alcune procure, alcuni giornali, qualche banca che più volte sono state realizzate in Italia. La risposta è molto netta e chiara".
I finiani Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e libertà conferma in un'intervista alla Stampa che il suo gruppo non farà mai mancare la fiducia al governo, anche se è pronto a contestare nel merito future leggi sulla giustizia, come quella sul processo breve. Ma se Berlusconi "forzasse la mano per andare al voto", i finiani non escludono "uno scenario diverso in parlamento", ha detto Bocchino, rispondendo alla domanda se il suo gruppo sia disposto a votare un governo tecnico.
Alfano contro Bersani "Sono inaccettabili e di inaudita violenza le parole pronunciate da Bersani. In Italia c'è un'opposizione che invece di chiedere elezioni anticipate se la dà a gambe e vuole, con giochetti di palazzo, cambiare il quadro politico determinato da libere elezioni". Lo ha detto a Palermo, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Nella loro chiarezza - ha aggiunto Alfano - le parole di Bersani sono di una violenza inquietante. In tutte le democrazie occidentali, di fronte a una vera o presunta difficoltà della maggioranza, le opposizioni chiederebbero di andare al voto per raccogliere le indicazioni degli elettori, ma in Italia non è così: l'opposizione ha paura delle elezioni e con un gioco di palazzo vuole disfarsi di chi ha avuto il consenso popolare per sostituire al potere le forze che hanno vinto le elezioni". Ma, secondo il Guardasigilli, chi adotta questa strategia "sottovaluta gravemente quale potrebbe essere la reazione di milioni e milioni di italiani che due anni fa hanno votato per questo governo e che si sentirebbero espropriati della sovranità parlamentare".
Il Pd risponde "Li vedo molto agitati e non mi stupisco, fino a tacciare di violenza chi parla di democrazia. Se si discute tanto in questi giorni è perché si sta consumando il fallimento di Berlusconi e il venir meno delle promesse che lui stesso ha fatto ai suoi elettori. Il problema è tutto suo e sia chiaro che non riuscirà a scaricarlo su altri per quanto fiato abbiano le trombe propagandistiche della sua corte" è la replica di Bersani. E Dario Franceschini, capogruppo dei deputati del Pd, rincara la dose: "È incredibile che un ministro della Giustizia, che ha appena dimostrato di non conoscere gli elementari del suo ruolo venendo in aula a criticare una inchiesta giudiziaria in corso, scatti come un soldatino per difendere il suo capo dalle critiche politiche dell'opposizione. Liberare politicamente il paese da Berlusconi è l'obiettivo non solo del segretario del Pd, ma di tutto il partito".
Calderoli attacca "Questa può essere la vera legislatura costituente. Diversamente, chi volesse interrompere questo percorso se ne assumerà le responsabilità rispetto ad un popolo che lo condannerebbe alla morte politica ed elettorale". Non ha dubbi il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. "La ripresa economica, segnalata prima dalla Bce e oggi dall'Istat, i gratificanti dati sul contrasto all'evasione fiscale forniti ieri dall'Agenzia delle Entrate, il gradimento rispetto ai primi decreti legislativi sul federalismo fiscale e il forte richiamo dalla Corte dei Conti ad accelerare sul federalismo - osserva - sono tutti fattori che impongono, a tutti, di completare e realizzare il cammino delle riforme".
Il Giornale
su Freedom24 il 6 Agosto 2010
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