FINI E NUOVI ATTACCHI: "BOOMERANG CONTRO CHI LI MONTA"
ORBETELLO - La Bmw nera con i finestrini posteriori neri opachi esce da villa Fini-Tulliani (in affitto) ad Ansedonia. È da poco passato mezzogiorno. La scorta mette la sua auto di traverso al cancello, a proteggere l'auto di Stato dai fotografi.
Dopo meno di un'ora la stessa Bmw rientra e viene inghiottita dietro le ante di legno. A bordo, oltre all'autista e al poliziotto di «tutela», c'era Gianfranco Fini, che in questa tempestosa estate ha dovuto pure fare tappa in ospedale. L'ospedale di Orbetello per la precisione, a sette chilometri dalla residenza. Giocava con le sue bimbe, ha raccontato, ha urtato contro una suppellettile di casa, ha avvertito un forte dolore al piede destro.
Poiché il dolore non passava, ha deciso di farsi visitare. Ad Orbetello gli è stata evitata la sala d'attesa in pronto soccorso, gli sono stati fatti gli esami di controllo. Risultato: una semplice contusione. Fini ha avuto un breve colloquio con la direttrice sanitaria Alessandra Barattelli, che ha raccontato al presidente della Camera dell'albergo che avevano i suoi genitori nel centro dell'Aquila e che non c'è più perché la ricostruzione non è iniziata. Fini ha assicurato che al rientro a Roma s'informerà. «È stato cordialissimo», ha detto la dottoressa.
Ma il dolore al piede non era niente. Perché la giornata - nuvolosa, con temporale, nessuna tentazione di portare al mare le bambine - era cominciata con la lettura dei giornali vicini al premier Berlusconi: portavano in prima pagina la notizia che Fini e Tulliani avrebbero acquistato assieme i mobili per la famosa casa di Montecarlo. La nuova bordata contro Fini, che un fitto tam-tam aveva annunciato fin dalla sera precedente. Stavolta però il presidente non ha passato il tempo a riflettere, ha preso il telefono e ha chiamato il suo portavoce Fabrizio Alfano, uomo dalla vacanza continuamente interrotta. Dopo una consultazione con l'avvocato e deputata finiana Giulia Bongiorno, parte il duro comunicato che annuncia querela, parla di «delirio diffamatorio» e «calunnia che diventa notizia».
La sera di giovedì, Fini aveva accolto, nella villa di Ansedonia, Italo Bocchino, il capogruppo alla Camera della sua nuova formazione Futuro e Libertà. E aveva riprovato a parlare con lui di politica, delle mosse da fare alla ripresa dell'attività parlamentare. Al risveglio, però, tutti e due si sono ritrovati, a colazione, a fare i conti con le inchieste giornalistiche su Fini & Tulliani. «Tutto ciò è molto grave - ha detto Bocchino al suo leader -. Una campagna diffamatoria contro un vertice istituzionale che viene da un altro vertice istituzionale. Situazione senza precedenti». «Io non ho nulla da temere - ha risposto Fini -. Penso che tutto ciò potrebbe trasformarsi in un boomerang». Questo «trattamento Boffo», spiega Bocchino, può trasformarsi in un «boomerang istituzionale contro chi ha montato l'operazione. Noi aspettiamo. Tranquilli e sereni».<!-- OAS AD '180x150' end -->
Nella stessa mattinata Fini ha avuto un contatto anche con Gianni De Gennaro, direttore del Dipartimento per le informazioni di sicurezza, l'organo che coordina i servizi segreti. De Gennaro ha casa a Talamone, pochi chilometri più a nord e un rapporto con Fini di antica conoscenza. Nel mezzo del pomeriggio, con la solita Bmw nera con i finestrini neri, Fini ed Elisabetta Tulliani sono usciti insieme dalla villa.
su Freedom24 il 15 Agosto
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