Colpi di sole e la sinistra democratica si fa "Libera & bella" |
Sabato 28 Agosto 2010 09:14 | |
Il segretario Bersani resuscita l'Ulivo e molti nel Pd evocano un nuovo Prodi. Sarà Montezemolo il prossimo leader degli antiberlusconiani? Forse qualche indizio potrà essere colto tra gli stand della Festa nazionale del Pd che si apre oggi pomeriggio
Un fantasma si aggira tra gli stand della festa del Pd che nei prossimi 15 giorni riempirà il centro di Torino con la folla gioiosa del centrosinistra. Tutti sanno che la corsa del centrodestra verso le elezioni ha solo rallentato l'andatura, ma che quello delle urne è ancora la sbocco più probabile della crisi politica. In questa situazione, che è quasi di mobilitazione generale, la prima mossa di preparazione allo scontro elettorale messa in campo dal segretario Pd Pier Luigi Bersani è stata quella di riesumare, tentando di riverniciarlo a nuovo, il progetto dell'Ulivo di prodiana fattura. Tutti però sanno che per battere Berlusconi anche se indebolito dalla ferita finiana e dalle difficoltà economiche ci vuole ben altro. Questa è la constatazione – spiega allo Spiffero un autorevole dirigente nazionale democratico - che porterà a evocare la materializzazione di una delle presenze eteree che, da mesi, si agitano dietro le quinte della tormentata ribalta politica: quelle figure espressione dei poteri più o meno forti, da De Benedetti a Passera passando per Profumo, che tanto peso hanno nelle travagliate vicende del centrosinistra. Questa volta il fantasma del palcoscenico, quello che a giudizio di molti è in grado di sconfiggere l'uomo di Arcore ha un volto, anzi una chioma familiare a Torino: quella cotonata di Luca Cordero di Montezemolo. | |
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Cota prepara il tagliando di giunta |
Venerdì 27 Agosto 2010 09:14 | |
Dopo aver trascorso l'estate da globetrotter a fianco di Bossi, il presidente dedica un po' di tempo alle faccende domestiche. La squadra necessita qualche ritocco perché con l'autunno partono i nuovi palinsesti televisivi con tutti i talkshow. Chi sale e chi scende alla corte di piazza Castello
Non ha certo passato l'estate oziando su qualche spiaggia tropicale il governatore sub-iudice del Piemonte. Tutto si potrà dire di Roberto Cota ma non che ami il dolce far niente. Mentre i suoi assessori si sono sparpagliati in mezzo mondo lui non ha trascurato neppure per un attimo di marcare presenza sui giornali spiegando un giorno come sarà la sanità piemontese del futuro, quello successivo illustrando i provvedimenti capaci di rimettere in moto la stanca locomotiva economica subalpina e ancora come si ripromette di far diventare la Reggia di Venaria un temibile concorrente del Palazzo di Vetro dell'Onu in grado di richiamare sotto la Mole i più prestigiosi summit internazionali. Ma tutto questo non è che l'antipasto.
In mezzo a questa apoteosi di annunci, che complice la penuria ferragostana di notizie vere ha riempito le cronache locali del principale quotidiano torinese, Cota ha trovato il tempo di seguire come un'ombra Umberto Bossi, tallonato fin dentro le stanze della villa berlusconiana sul lago Maggiore: un modo per riaffermare la sua statura di politico di primo piano. Ma l'attivismo ipercinetico sembra concentrarsi ora alle faccende domestiche, alla squadra che lo affianca sulla tolda di comando di piazza Castello.
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