MONDADORI: TUTTA LA VERITA'
Dopo quelle ad personam ora siamo alle leggi ad aziendam. Così è stata bollata, dai quotidiani che Berlusconi controlla ma che sono tutti di sinistra (tranne due), la legge che riguarderebbe la Mondadori. Con toni da fine del mondo, i vari giornali di sinistra, con Repubblica in testa, scrivono che Mondadori doveva al Fisco italiano la "bellezza di 400 miliardi delle vecchie lire", ma che "grazie alla legge convertita il 22 maggio scorso potrà chiudere ma maxi-vertenza pagando un mini-tributo: non i 350 milioni di euro previsti (tra mancati versamenti d'imposta, sanzioni e interessi) ma solo 8,6 milioni. E amici come prima". Scrive il solito ossessionato Massimo Giannini su Repubblica: "un condono riservato. Meglio ancora: una legge ad aziendam".
Ecco, ora vi preghiamo di leggere con attenzione. Perché è tutto falso.
La legge in questione serve per smaltire le decine di migliaia di vertenze arretrate arrivate in Cassazione. E funziona così: hai una vertenza con il fisco da più di vent'anni e sei arrivato al terzo grado? Bene, puoi chiudere tutto pagando una percentuale di quanto contestato (il 5%), e toglierti subito il pensiero. Ma ad una condizione: devi aver vinto i precedenti due gradi. Eh sì, questo è l'aspetto paradossale e che fa perfettamente cogliere la ratio della legge (e che gli ossessionati di Repubblica non vi dicono). Capito? E' proprio il caso della Mondadori, che nella vertenza col Fisco ha già avuto ragione da due giudici, in attesa del terzo. Quindi la Mondadori si è vista già riconoscere le proprie ragioni: è il Fisco che sbaglia.
Perché in realtà la legge è conveniente per il fisco, e non per chi decide di pagare. Questo perché il fisco, dopo aver perso i primi due gradi di giudizio, di fronte alla difficile possibilità di vincere in Cassazione intascherà comunque una montagna di soldi (nel caso della Mondadori oltre 8 milioni di euro, soldi che senza questa legge mai finirebbero allo Stato). Perché, quindi, un'azienda dovrebbe decidere di pagare pur dopo aver vinto i primi due gradi di giudizio? Perché, con una spesa equa può chiuedere un processo in corso da vent'anni o oltre (tutto nasce nel 1992 - e Berlusconi non era certo in politica – quando viene abolita la commissione tributaria centrale che esercitava le funzioni della Cassazione nel processo tributario, sostituendola con la Cassazione: da qui le centinaia di migliaia di processi arretrati).
Non si tratta, quindi, di un favore alla Mondadori. Anzi, e lo ripetiamo, è un favore per il fisco.Per lo Stato. Ci siamo dilungati troppo, ma ne valeva la pena. I giornalai di sinistra, e tutti i sinistrati (ma non solo…) raccontano altro, tacciono sul fatto che per usufruire della legge devi aver vinto i precedenti gradi di giudizio, e soprattutto non dicono che ci sono decine di migliaia di contribuenti nella stessa posizione della Mondadori. Non ve lo dicono, non vi raccontano tutto, ma vi buttano lì la solita ossessione. Che diventa, questa volta, pure oggetto di un dibattito stucchevole e patetico: quello messo in scena da qualche intellettuale di sinistra, che si chiede perchè continuare a pubblicare con Mondadori dopo questa legge vergogna. Saranno pure intellettuali, ma i casi sono due: o sono ignoranti come capre da non riuscire a capire il vero senso di questa legge, oppure sono in malafede.
Questa vicenda dimostra, ancora una volta, lo stato dell'informazione italiana. Dimostra l'ignobile stato di Repubblica, un giornale-partito, che non è libero, che non fa informazione, ma che racconta menzogne, che diffama, che insulta, che inventa continuamente balle pur di assecondare le proprie dannate ossessioni. Come in questo caso.
Courtesy of www.daw-blog.com
PDL Rai: http://www.facebook.com/group.php?gid=107943919224176
Nessun commento:
Posta un commento