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venerdì 27 agosto 2010

SENZA CLASSE OPERAIA "NON SI VA IN PARADISO"......

Diocesi: "Senza classe operaia non si va da nessuna parte"
Giovedì 26 Agosto 2010 16:22
Preoccupato editoriale della Voce del Popolo sulla situazione economica e occupazionale. Diminuiscono salari e diritti: è in gioco il futuro industriale del nostro Paese. La vicenda Fiat è emblematica, per il settimanale della curia, del vuoto della rappresentanza sindacale

 

fiat_catena_montaggio«Negli ultimi decenni sono enormemente cresciute le differenze retributive e molto diminuite le garanzie comuni a tutti i lavoratori». È quanto si legge nell'editoriale dell'ultimo numero della Voce del popolo, lo storico settimanale della diocesi di Torino diretto da Marco Bonatti, nel quale si fa il punto sulla situazione della crisi economica e soprattutto sui problemi legati al lavoro nel nostro Paese, anche alla luce della vicenda Fiat.

«Il sindacato - si legge nell'articolo - ha visto ridotto il proprio peso all'interno delle fabbriche e degli uffici, come nell'opinione pubblica e nella politica; ma quello spazio non è stato occupato da altre forme organizzative e di tutela: è rimasto vuoto (e anche qui le recenti vicende Fiat hanno molto da insegnare). In Italia, inoltre, non sembra prendere piede quel "modello" di partecipazione più diretta delle organizzazioni dei lavoratori alla gestione dell'impresa, che pure ha dato frutti importanti in un contesto per molti versi simile al nostro come quello tedesco».

 

Le scelte della Fiat - si legge ancora sulla Voce del popolo - il confronto con sindacati, governo, forze politiche e sociali sono il tema delle prossime settimane. «Da quelle decisioni uscirà anche una risposta (o una tendenza) sul futuro dell'industria in questo Paese». «Da tempo - prosegue l'articolo – c'è chi teorizza, per l'Italia, un avvenire da "giardino del mondo", tutto turismo, lusso, sole e produzioni "leggere" di nicchia. Ma l'esperienza, europea come americana, cinese come indiana, dimostra che senza industria (e forse anche senza "classe operaia") non solo non si cresce, ma non si arriva da nessuna parte''.

 

Ancora nell'editoriale si tocca il problema del lavoro nero: «Il "sommerso" del lavoro non riguarda soltanto il mancato rispetto di contratti, contributi, orari: ma, molto di più, le condizioni "grigie" di milioni di persone che, in Occidente, stanno in serie B, con pochissime speranze di venire promosse». Quindi si rileva il paradosso in base al quale crescono le giuste preoccupazioni per le condizioni di vita per i lavoratori "garantiti" e allo stesso tempo, però, «dilaga il lavoro in nero, lo sfruttamento degli stranieri, il lavoro dei minori. Negli uffici, chi viene a fare le pulizie? Nei palazzi storici che vengono ristrutturati, climatizzati, ripuliti dell'amianto, chi sta sui ponteggi? E nelle pizzerie e nei locali della "movida", chi serve gli aperitivi ai tavoli? La città che quasi ogni giorno si preoccupa dei valori delle polveri sottili nell'aria - si spiega nel servizio - è la stessa in cui accadono "incidenti" come quello della Thyssen».

 
Dai Palazzi
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Pubblichiamo l'intervento integrale dell'amministratore delegato della Fiat al Meeting di Comunione e Liberazione. Ribadisce la linea dura nei confronti di chi contrasta l'ordine aziendale e dedica gran parte del suo discorso alla vicenda dei tre operai licenziati a Melfi, accusati di aver interrotto illegalmente il ciclo produttivo e reintegrati dalla magistratura. Alla faccia del tramonto delle ideologie dal manager italo-canadese è giunta una summa teorica del nuovo capitalismo globale. Un furbone di tre cotte che abilmente nasconde le deficienze del piano industriale del Lingotto   Signore e Signori, buongiorno a tutti. Non mi capita spesso di avere di fronte una platea composta da così tanti giovani e mi sento investito di una grande responsabilità. Ringrazio il presidente Scholz e gli organizzatori del Meeting di Rimini per avermi dato la possibilità di incontrarvi e di...
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Saggista e storica, studiosa del movimento operaio, dell'ebraismo e dell'America Latina, nel 1939 dovette emigrare in Bolivia a seguito della promulgazione delle leggi razziali. Rientrata in Italia nel 1946, ha svolto un'intensa attività politica nel Partito Comunista Italiano, che ha rappresentato prima come consigliere comunale a Torino e poi in Parlamento come deputato (1963-1972), dove ha inoltre ricoperto la carica di segretario della VIII commissione (Istruzione e Belle arti). Per lungo tempo insegnante al liceo Gioberti di Torino L' 8 luglio 2010 ha ricevuto dal sindaco Chiamparino il prestigioso riconoscimento del Sigillo della Città   Ha la voce flebile, ma i pensieri fermi, Giorgina Arian Levi, che all'agenzia Asca parla dei giovani di oggi e racconta la sua vita, scavando nei ricordi, alla vigilia del compleanno che le farà spegnere cento candeline. Cent'anni di...

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