Cerca nel blog

Scrivi su segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com

  • COMMENTI POLITICI
  • DI TUTTO UN PO'
  • MALELINGUE POLEMICHE
  • MIRACOLI
  • MISCELLANEA
  • PENSIERI ED OPINIONI
  • PER PUBBLICARE I VOSTRI CONTRIBUTI (potete allegare foto + testo inviando una mail) segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com
  • POESIE IDEE
  • PROBLEMATICHE SOCIALI
  • RICEVO E PUBBLICO

sabato 28 agosto 2010

quando capitera' una tragedia simile anche a SG ci stupiremo?è ora di sistemare queste persone magg. e min. datevi da fare..un po' di coscienza grazie

27/8/2010 (20:36) - LA TRAGEDIA NELL'ACCAMPAMENTO DI VIA MORSELLI
Roma, incendio in un campo nomadi
Muore un bambino, grave il fratello
Il rogo nel campo nomadi di Roma
condividi  twitter
Alemanno: «Un lutto cittadino.
Proseguiamo con lo sgombero»
I genitori sono irrintracciabili
ROMA
Una baracca di legno con a terra le candele accese nella notte per difendersi dai topi. Poi improvvisamente le fiamme e la fuga da quella trappola di fuoco con un bimbo di tre mesi tra le braccia. Ma il piccolo Mario di tre anni in pochi minuti era invece già carbonizzato, con i genitori impotenti di fronte alle vampate che hanno divorato, nell'incendio della scorsa notte, quattro baracche del campo rom abusivo popolato da romeni a Roma, nel quartiere periferico della Magliana. Qui aleggiava anche il racket delle baracche.

A perdere la vita, mentre probabilmente ancora dormiva, è stato solo Mario, mentre il suo fratellino è in condizioni critiche al Policlinico Gemelli di Roma, con ustioni di secondo e terzo grado su oltre il 40% del corpo. I genitori, invece, sono rimasti lievemente feriti e altre quattro persone sono riuscite a scappare dalle quattro baracche coinvolte nell'incendio, divampato all'1:30 e probabilmente causato dalle candele che si trovavano nell'abitazione. Dopo venti minuti di quelle baracche è rimasto un mucchio di cenere dove stamani si distinguevano soltanto le reti dei materassi, un passeggino e il corpo di Mario carbonizzato, che era ancora sul lettino.

«Quando ci siamo accorti che la nostra casa andava in fiamme siamo scappati fuori dalla baracca prendendo in braccio Marco Giovanni, il nostro secondo figlioletto di tre mesi. Poi istintivamente abbiamo pensato di rientrare per tirare fuori Mario, ma non ci siamo riusciti. Era impossibile, ormai la baracca era completamente avvolta dalle fiamme. Allora lo abbiamo cercato invano fino all'ultimo nel campo, sperando che fosse scappato prima di noi», hanno raccontato in lacrime dei genitori del bimbo, Marian Firu ed Emilia Parinescu, di 23 e 21 anni, che si erano trasferiti in quel campo assieme ai figli da poco tempo e venivano da Brescia. Gli abitanti delle altre baracche incendiate sono invece stati svegliati dalle grida "al fuoco" e dalla puzza di fumo. «Siamo subito scappati fuori con i nostri bambini - hanno detto - e voltandoci abbiamo visto la nostra casa in fiamme. Sembrava un incubo». Poi l'intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco, intenti a spegnere l'incendio per evitare che si estendesse.

E se a distruggere quattro baracche sono state le fiamme, le altre sono state portate via dalle ruspe. A qualche ora dalla tragedia, le trenta baracche dell'insediamento abusivo, messo in piedi cinque anni fa e costruito in un'area privata non messa in sicurezza, sono state smantellate e tutti i 74 abitanti sgomberati. Solo qualche ora e i nomadi hanno raccattato le proprie cose prima di salutare per sempre il campo. Di questi, 41 persone hanno accettato l'assistenza per un alloggio temporaneo nelle strutture del Comune in via Salaria, con i bagagli al seguito e ancora le lacrime per quanto accaduto. A parlare di «grave lutto che colpisce la nostra città» è stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, per il quale «sono i terribili rischi e i drammi che si vivono negli accampamenti abusivi che da troppi anni esistono a Roma». Il Comune ha già fatto sapere che i funerali del bambino saranno a carico dell'amministrazione.

Dalla tragedia alla speculazione. L'episodio, che ha messo sotto i riflettori un luogo degradato e dimenticato, ha fatto emergere anche un giro di malaffare sul racket delle baracche e della prostituzione, in quel campo e in altri insediamenti abusivi. I prezzi per un singolo posto dove poter costruire da soli una baracca si aggirano intorno ai 200 euro al mese per 20 metri quadri di spazio all'interno di un insediamento abusivo, mentre per un posto dove dormire solo con un cartone vengono pagati 20-30 euro al mese. Il tutto è gestito da clan di romeni. E non è escluso che uno di loro si aggirasse nel campo subito dopo la tragedia.

Nessun commento: