''Sarkozy ha ragione ma non è una novità, è la nostra linea''
Maroni: ''Giusto espellere i rom''.
Una comunità rom (Xinhua)
ultimo aggiornamento: 21 agosto, ore 15:25
Roma - (Adnkronos) - Il ministro dell'Interno al 'Corsera': '' Saremo più duri di Sarkozy, arrivare a rimpatriare anche i comunitari, in molti non hanno i requisiti''. Poi annuncia: ''Il 6 settembre ne discuteremo a Parigi ''. I rom al contrattacco: "Mancano solo i forni crematori". I vescovi: ''Politica europea stabilisce il diritto di insediamento La Francia va avanti: altri 139 rimpatriati. Vaticano: ''Decisione ingiusta''. Monito della Ue: "Parigi rispetti le regole"
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Roma, 21 ago. (Adnkronos) - "Sarkozy ha ragione ma non è certo una novità. Anche l'Italia usa da anni la tecnica dei rimpatri assistiti e volontari. Nel 2007, proprio con i rom, usò questa strada pure il sindaco di Roma, che non era Jean-Marie Le Pen ma Walter Veltroni. E figuriamoci se allora qualche professionista dell'antirazzismo si sognò di gridare allo scandalo". Lo afferma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni in un'intervista al Corriere della Sera. Per il ministro Maroni è arrivato il momento di fare un passo in più per arrivare "alla possibilità di espellere anche i cittadini comunitari".
"Espulsioni come per i clandestini, non rimpatri assistiti e volontari. Naturalmente - precisa Maroni - solo per chi viola la direttiva che fissa i requisiti per chi vive in un altro Stato membro: reddito minimo, dimora adeguata e non essere a carico del sistema sociale del Paese che lo ospita. Molti rom sono comunitari ma non rispettano nessuno di questi requisiti". "Durante la discussione per il pacchetto sicurezza fu proprio l'Italia a chiedere a Bruxelles la possibilità di attivare questa procedura. Ma il commissario Jacques Barrot, francese, rispose di no: in base al principio di proporzionalità, disse, l'unica sanzione possibile per un comunitario è l'invito ad andarsene, che serve a ben poco. Ma adesso torneremo alla carica. Il 6 settembre ne discuteremo a Parigi in un incontro con i ministri dell'Interno di diversi Paesi europei", annuncia il ministro Maroni nel corso dell'intervista al Corriere della Sera quando gli viene ricordato che l'Unione Europea vieta l'espulsione dei comunitari. E sulla legge Bossi-Fini: "il presidente della Camera non ha rinnegato il principio fondamentale di quel testo: in Italia - sottolinea Maroni - entra solo chi ha un lavoro mentre prima poteva entrare anche chi diceva che un lavoro lo stava cercando, magari con l'aiuto di uno sponsor. Fini propone tante cose che non condivido: il voto agli immigrati, la riduzione dei tempi per avere la cittadinanza, adesso par di capire che si butterà sul matrimonio gay. Ma almeno su quel punto non ha fatto marcia indietro", conclude il ministro dell'Interno Maroni.
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