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lunedì 13 dicembre 2010

SINDACI PENTITI,AMMETTONO,LA GESTIONE UNIFICATA SMAT:NESSUN BENEFICIO AI CITTADINI. GLI AMMINISTRATORI DI S.G. CHE DICONO? TUTTO OK? X' "coinvolti..?"

Attualità - Chivasso - 13/12/2010
I ripensamenti sulla gestione unificata di Smat
di Annarita Scalvenzo
Sindaci pentiti di aver aderito alla gestione unificata di Smat.

Nei giorni scorsi, si sono levate le voci di alcuni primi cittadini, che hanno ammesso di essersi pentiti di aver aderito alla gestione unificata, un accordo che, fino ad oggi, non avrebbe portato alcun vantaggio. Alle loro voci si sono aggiunge quelle di alcuni sindaci, come Franco Lomater, primo cittadino di Rondissone, che ha difeso le scelte della sua e delle amministrazioni che lo hanno preceduto, che hanno sempre avversato l'adesione alla gestione unificata.

All'inizio di dicembre, presso la sala del Consiglio Provinciale di Torino, si è svolta la Conferenza dell'Autorità d'ambito n. 3 "Torinese" per la gestione del ciclo integrato delle acque, che vede rappresentati tutti i Comuni della Provincia, secondo criteri di rappresentanza che raggruppano i centri stessi, in aree omogenee ed in comunità montane. A rappresentare l'area chivassese, il sindaco di Rondissone, Franco Lomater, mentre per le aree di Rivarolo e Settimo Torinese erano presenti i delegati Ferraris e Goia.
Tra gli argomenti più discussi, vi è stata sicuramente l'approvazione del punto all'ordine del giorno che vedeva l'autorizzazione al ricorso avverso la deliberazione del Consiglio comunale di Ronco Canavese, che intendeva, come ha spiegato in aula il suo sindaco Crosasso, uscire dalla gestione unificata di Smat a causa del ripetuto mancato rispetto, per tre piani triennali, da parte della società, dei programmi di investimento sul territorio del comune di Ronco.

«Tra voti contrari e astensioni – ha spiegato Lomater, rappresentante dell'area chivassese - il 20% dei presenti ha ribadito le proprie perplessità sul meccanismo contrattuale che letteralmente blocca ogni tentativo dei Comuni, che aderirono in passato alla gestione unica di Smat, di uscire da tale contratto per gestire in proprio la risorsa. E' un meccanismo perverso che inibisce ogni differente visione del servizio, come ebbi modo di ribadire in più occasioni, dando valore aggiunto alla scelta che facemmo per il nostro Comune, anni fa, continuando a gestire in autonomia il servizio stesso, con evidenti vantaggi per la popolazione».

A complicare ulteriormente la situazione dei piccoli Comuni che hanno gestito sino ad oggi in autonomia il servizio ottenendone il plauso delle proprie comunità, ricorda Lomater, è venuta la legge 26 marzo 2010 n. 42, «Che ha di fatto abrogato l'art. 148 comma 5 del Decreto Legislativo n. 152/2006 – insiste Lomater - eliminando pertanto dall'ordinamento giuridico la possibilità di gestioni separate per Comuni inclusi nel territorio delle Comunità Montane di minor popolazione. Un ulteriore passo verso l'antidemocratico, clamoroso obbligo di aderire ad una Società per Azioni di cui non intendiamo condividere l'operato».

1 commento:

Anonimo ha detto...

a s.g. non si possono pentire...smentirebbero (a mio modesto parere)se stessi e l'assessore "dell'apparire" con cariche ovunque in molti "consorzi"...fc canavese,cissac,ato...ove la smat in qualche modo "ci-entra" con i vari servizi...e x salvare l'apparire di tutti...va' tutto bene...anche se le bollette acqua sono di molto,molto aumentate...ma tutto bene madama la marchesa o madama "sindaca...?"....