Cerca nel blog

Scrivi su segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com

  • COMMENTI POLITICI
  • DI TUTTO UN PO'
  • MALELINGUE POLEMICHE
  • MIRACOLI
  • MISCELLANEA
  • PENSIERI ED OPINIONI
  • PER PUBBLICARE I VOSTRI CONTRIBUTI (potete allegare foto + testo inviando una mail) segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com
  • POESIE IDEE
  • PROBLEMATICHE SOCIALI
  • RICEVO E PUBBLICO

giovedì 16 dicembre 2010

truppe allo sbando.....ROSSO all' UDC,,,,?....

C'est Fini. Truppe allo sbando e Rosso strizza l'occhio all'Udc
Mercoledì 15 Dicembre 2010 08:51
Futuro nero per i futuristi piemontesi. Con la defezione della Siliquini (ricompensata con un posto di sottogoverno) e la presa di distanza di Menardi, resta solo il parlamentare vercellese alla guida dei seguaci del presidente della Camera. Ma si fanno sempre più insistenti le sirene democristiane. Un altro cambio di casacca in vista?

 

presentazione_Fli_torinoA poche ore dalla Caporetto finiana, tra le truppe piemontesi del presidente della Camera si respira un clima di smobilitazione. Questione di giorni, al massimo un paio di settimane e quelle che per ora sono diserzioni individuali potrebbero aprire la strada al fuggi fuggi generale. La sensazione che tutto sia irrimediabilmente compromesso e che al Terzo Polo, faticosamente in gestazione con Api e Udc, verrà meno la terza gamba, attraversa tutte le componenti neocentriste. Roberto Rosso è un uomo solo al comando di una soldataglia raccogliticcia, unita più dalla revanche per mai sopite frustrazioni che da un coerente progetto politico. La defezione di Maria Grazia Siliquini segna un punto nel carnet di Agostino Ghiglia, il regista neppur troppo occulto della conversione dell'apostata finiana, il cui ritorno a casa, si dice, sia stato ottenuto con la promessa di un prestigioso posto di sottogoverno (Enel, Eni, Finmeccanica o Anas) e consulenze per il suo studio legale. Con le dimissioni da parlamentare della plurivoltagabbana (Lega, Ccd, An, Pdl, Fli), il Pdl porta a Montecitorio Angiolino Mastrullo, consigliere regionale eletto nel listino maggioritario e di provata fede berlusconiana (seppur di liturgia crosettiana).

 

L'addio della Siliquini è stato seguito dalla presa di distanza dell'altro esponente finiano della prima ora, il senatore cuneese Beppe Menardi. Affida a una nota tutta la sua amarezza per la parabola di un'esperienza di cui pure è stato tra i principali promotori in Piemonte, anche se l'entusiasmo iniziale si era parecchio smorzato con l'arrivo – non particolarmente gradito – del funambolico Rosso. «Sono stato fra i promotori dell'astensione dal voto in Senato - sottolinea Menardi -  proprio perché ho ritenuto che ci fosse lo spazio per una ricomposizione del centrodestra in termini più avanzati. Per quanto riguarda Futuro e Libertà è questo il momento di valutare attentamente il proprio posizionamento, per non incorrere in pericolose derive che il nostro elettorato non capirebbe». Non è ancora una separazione ma poco si manca.

 

Nei prossimi giorni si vedrà se Rosso resterà col proverbiale cerino in mano o se, paradossalmente, sostenuto dalla fortuna che finora l'ha accompagnato nella sua lunga carriera politica, l'essere rimasto unico e incontrastato proprietario del simbolo di Fli darà all'ex coordinatore regionale di Forza Italia l'ennesima opportunità, magari utile a garantirgli un altro mandato parlamentare (e sarebbe il sesto). Nell'attesa che il quadro nazionale si chiarisca, Rosso ha prudentemente intensificato i canali diplomatici con l'Udc. Al partito di Casini, del resto, guarda da tempo se è vero che, qualche mese fa, sembrava cosa fatta il suo passaggio sotto lo scudocrociato, finalmente ricongiunto ai suoi vecchi amici democristiani.

 

Nessun commento: