Giovedì 09 Dicembre 2010 16:22 |
I primi cittadini di Giaveno, Orbassano, Carmagnola, Leinì, Chivasso e Cambiano che siedono a Palazzo Cisterna come consiglieri hanno diritto al doppio stipendio. Lo ha stabilito il Tar. Un vero e proprio salasso per le casse (semivuote) di Palazzo Cisterna
Lui, Nicola Tutino, dirigente del Servizio consiglio della Provincia di Torino, uno dei posti più "scomodi" di Palazzo Cisterna, ce l'ha messa tutta, peraltro in pieno accordo col Ministero dell'Interno e con il parere favorevole della Corte dei conti. Voleva far risparmiare un po' di euro alle casse semivuote dell'Ente, ma i giudici amministrativi si sono mostrati insensibili ai suoi encomiabili tentativi di ridurre i privilegi ai signori sindaci che sono anche consiglieri provinciali. E il Tar Piemonte - lo stesso che ha fatto tanto fumo sul caso Cota-Bresso - ha deciso che è del tutto legittimo che siano cumulati gettoni e indennità di carica: vanno pagati come sindaco e come consigliere. Come dire che dal salvadanaio dei risparmi del conte Mascetti della Cisterna, al secolo Antonio Saitta, dovranno uscire circa 60 mila euro di arretrati per le sedute svoltesi a partire dal 26 agosto 2009, giorno della "determina-risparmio" di Tutino, ad oggi. Sedute che hanno registrato la "sudata fatica" dei sei sindaci, ma che non ne hanno riconosciuto - in denaro - l'impegno.
A fruire di questa sentenza del tribunale di corso Stati Uniti sono una mezza dozzina di inquilini "pro tempore" di via Maria Vittoria 12. Vediamoli: Daniela Ruffino, che siede sulla poltrona di sindaco di Giaveno, scaldata a suo tempo dall'ex fidanzato Osvaldo Napoli, e su tante altre poltrone, mentre si sta preparando quella, ben remunerata, di presidente del Sito; Eugenio Gambetta, pdl, sindaco dal 2008 di Orbassano; Gian Luigi Surra, pdl, sindaco di Carmagnola; Ivano Coral, pdl, sindaco di Leinì; Bruno Matola, pdl, sindaco di Chivasso; Michele Mammolito, udc, sindaco di Cambiano; infine l'assessore Piergiorgio Bertone, il mitico "sindaco delle mele" essendo stato primo cittadino di Cavour tra il 1992 e il 2004 per poi essere rieletto lo scorso anno.
Giancarlo Vacca Cavalot, attualmente primo cittadino di Cuorgnè e veterano di palazzo Cisterna, ha invece autonomamente optato per l'emolumento da consigliere provinciale, rinunciando a quello di sindaco, e non ha fatto il ricorso che invece gli altri sei hanno presentato assistiti dagli avvocati Sergio Beretta e Teresio Bosco. I legali della Provincia, gli avvocati Silvana Gallo e Francesca Massacesi, evidentemente non sono stati molto convincenti. Resta loro, comunque, la possibilità di rivolgersi al Consiglio di Stato con un normale ricorso, come ha fatto con successo il presidente della Regione Roberto Cota. Tanto più che, con la recente finanziaria di giugno, la possibilità di cumulare gli emolumenti da incarico è diventata sempre più esile per i politici. E i 60 mila euro del salvadanaio del conte Mascetti potrebbero comunque essere risparmiati, onorando quello "spirito di servizio" che i politici invocano solo in campagna elettorale, ma dimenticano ogni volta che si fa libera per loro una poltrona, una sedia o anche soltanto uno strapuntino. |
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sabato 11 dicembre 2010
I CONSIGLIERI HANNO DIRITTO AL DOPPIO STIPENDIO...gio-gio anche tu ai il doppio stipendio da sindaco ed assessore...?se si, chi ha lo ha stabilito...?
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2 commenti:
la gio non ne ha uno solo stipendio...quello di maestra...? non sapevo che veniva pagata x fare il sindaco...e se percepisce pure lo stipendio da assessore non ha due ma ben tre stipendi...? ma quanto guadagna "TA'SCIURA"...ora capisco x' tante battaglie in politica anche a livello locale... tutti dicono sono in politica x migliorare il loro paese...?.... mah...x il loro paese "SI" e anche un po'x il proprio portafoglio...?...
MA QUANDO LA GIO SI ASSENTA DA SCUOLA PER ANDARE A FARE IL SINDACO... NON E' INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO?..
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