Economia - Chivasso - 01/12/2010 |
Il Comune lascia Techfab e perde 143 mila euro di Annarita Scalvenzo |
Con l'uscita dalla compagine societaria di Techfab srl, il Comune di Chivasso conclude il suo percorso imprenditoriale legato alla ricerca scientifica. La decisione è stata annunciata e ratificata durante la seduta del Consiglio Comunale di lunedì 29 novembre, con una delibera approvata dalla maggioranza, ma che ha registrato l'astensione del Partito Democratico e la non partecipazione alla votazione dei consiglieri del Gruppo Misto. Al di là di quelle che l'opposizione ha dichiarato carenze nel controllo dell'attività di gestione (il Comune non aveva rappresentanti al tavolo della Governance, ndr), tutti hanno comunque convenuto sulla bontà del progetto, un'iniziativa lanciata alcuni anni or sono dalla Provincia, che insieme al Comune ed al Politecnico di Torino faceva parte della compagine societaria dell'azienda. Ad aderire al progetto della Provincia, era stato l'allora sindaco e oggi senatore del PdL Andrea Fluttero, che lunedì sera in Consiglio ha ricordato quello che era l'obiettivo di questa struttura e cioè l'essere un anello di congiunzione fra ricerca (si era parlato per esempio di nanotecnologia, ndr) e produzione industriale, un progetto strategico che avrebbe dovuto diventare la connessione fra i laboratori di ricerca e le piccole e medie imprese presenti sul territorio, che avrebbero potuto utilizzare questi risultati e diventare competitive sul mercato. Il Comune, dopo l'invito della Provincia a condividere il progetto, aveva messo a disposizione un capannone all'interno dell'area dell'ex Campo Tav, nel quartiere Baraggino. Il sindaco Bruno Matola, che ha riconosciuto come non sedere al tavolo delle decisioni gestionali sia stato un errore, ha spiegato la procedura che porterà ora la società in mano ai privati. Attraverso la presa d'atto d'insolvenza e l'autorizzazione all'espletamento della procedura 182 bis prevista dalla Legge Fallimentare, esiste per il privato la possibilità di acquisire l'azienda, a fronte di una compartecipazione al debito dei soci. Compartecipazione che per il Comune di Chivasso è stata stimata in 143 mila euro circa. «In questo modo – ha detto Matola – si permette di non disperdere il lavoro che è stato comunque fatto e all'azienda di proseguire il suo percorso». Il Sindaco ha poi illustrato i tre punti fondamentali della delibera, documento speculare a quello adottato proprio in questi giorni dalla Provincia, soprattutto per il punto finale: in primo luogo, che ci sia la possibilità per l'azienda di continuare ad operare sul territorio, la salvaguardia dei posti di lavoro che oggi sono quattro, tre dipendenti ed un sorvegliante, mentre prima erano undici più il sorvegliante, ma la maggior parte dei lavoratori è stata ricollocata e, infine, la verifica dell'azione di responsabilità verso la governance. L'opposizione non ha comunque risparmiato reazioni anche dure: Alessandro Recchia ha riportato alcuni passi della relazione del liquidatore ed ha sottolineato come nell'arco di un anno e mezzo circa, a suo parere, l'azienda ha dissolto i quasi quattro milioni di euro (si tratta di consistenti fondi europei, ndr) di cui ha beneficiato e di questi, 500 mila sono arrivati dal Comune di Chivasso. «Ma si tratta sempre di soldi di Pantalone», ha stigmatizzato Recchia, poiché l'onere del risultato negativo ricade comunque sui cittadini. Mario Fatibene del PD, raccomandando la salvaguardia dei posti di lavoro, ha comunque convenuto che si trattasse di un'idea buona, all'avanguardia, ma ha sottolineato che la responsabilità nell'essere attenti alla gestione, andava comunque suddivisa fra tutti i soci. «E' stato un esperimento poco accompagnato dalle Amministrazioni che vi hanno partecipato – ha aggiunto Assunta Desiderio – e il Comune non può tirarsi fuori dichiarando un ruolo di solo spettatore. Si doveva governare meglio ed esercitare un adeguato ruolo di controllo». |
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mercoledì 1 dicembre 2010
"gio,anny" non è che con i vostri sogni "bislacchi" il comune verra' cosi' "inguaiato"...?alle assurdita' ha votato a favore pure pagina nuova ...mah
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1 commento:
MA DA DOVE VIENE ESCE UN PAESE COSI',DOVE MAGGIORANZA E MINORANZA VOTANO ALL'UNANIMITA' SENZA NEPPURE UN OSSERVAZIONE? FORSE NEL "TIDE" O NELL'UOVO DI PASQUA? QUESTE LISTE "civiche" SONO SOLO SPECHIETTI X LE ALLODOLE SENZA IDEALI? E' UN MODO PER INCIUCIARE "umma umma"? E ALLONTANARE I CITTADINI DALLA POLITICA? E POI SI HA IL "coraggio" DI CRITICARE I PARTITI E I POLITICI "nazionali?" E' PROPRIO VERO CHE SI VEDE LA PAGLIUZZA NELL'0CCHIO DEL VICINO E NON LA TRAVE NEL PROPRIO. POVERA ITALIA COSI NON SI CAMBIERA' MAI NULLA.....CHE "pena".....
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