Cinque regole d'oro per usare il riscaldamento senza sprechi
La nuova rubrica di Affaritaliani.it in collaborazione con www.nonsprecare.it
Antonio Galdo
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Mi ha sempre fatto molta impressione come si vive nelle case degli americani benestanti, a New York come a Washington. D'estate si gira tra il soggiorno e la cucina in pullover, per il freddo che arriva dagli impianti di aria condizionata, e d'inverno ci si spoglia per restare in maglietta per effetto del riscaldamento che funziona a pieni giri. Inquinamento, smog, black out elettrici, ma innanzitutto bollette molto salate: sono questi gli effetti di uno stile di vita, a proposito di consumi domestici, sprecone e poco razionale.
Basta veramente poco per mettere un freno a tanta insensatezza. In particolare, per evitare gli inutili sprechi di calore, e quindi di energia, è sufficiente applicare cinque regole d'oro. Innanzitutto la temperatura delle nostre abitazioni non ha bisogno di salire oltre i 19-20 gradi: sono livelli più che confortevoli, e un solo grado in più si traduce in aumento dei consumi attorno all'8 per cento. Troppo caldo inoltre non fa bene alla salute e aiuta il diffondersi dell'influenza quando arrivano le cicliche epidemie. Allo stesso tempo per il ricambio dell'aria, sempre necessario specie la mattina dopo la sveglia, bastano una decina di minuti con le finestre spalancate, il tempo necessario per un completo cambiamento dell'ossigeno. Se si esagera, il rischio è di raffreddare troppo l'ambiente e costringere gli impianti a un doppio lavoro.
Seconda regola: non utilizzare il riscaldamento nelle ore notturne (gli orari si possono programmare con i cronotermostati), e tenere liberi i radiatori da copritermosifoni, mobiletti da incasso e griglie in legno o in plastica. L'aria calda deve circolare, e l'arredamento non può tradursi in una sorta di schermo che riduce la funzionalità del riscaldamento e aumenta così i consumi e le relative bollette.
Per quanto riguarda la manutenzione, l'efficienza del sistema dipende anche dalla qualità degli impianti. Le acque delle nostre città sono ricche di calcare che generalmente si infila nelle tubazioni e nelle apparecchiature, riducendone in modo drastico l'efficienza: una caldaia che lavora in non perfette condizioni può significare un aumento dei consumi del gas fino al 30 per cento del valore in bolletta. Da qui la necessità di una regolare pulizia dei radiatori, che possono essere danneggiati anche dai depositi di aria al loro interno: se avete dei vecchi termosifoni, e nessuna intenzione di sostituirli, è meglio montare, con una spesa contenuta, apposite valvole di sfiato dell'aria.
La quarta regola, invece, si riferisce all'acquisto di nuove installazioni, per le quali bisogna scegliere sempre e solo caldaie a condensazione con una potenza adeguata alla grandezza dell'ambiente: la tecnologia vale un altro 20 per cento dei costi del riscaldamento.
Infine, quinta regola: attenzione all'acqua calda. Non è necessaria una temperatura maggiore dei 45 gradi, e il boiler non va acceso tutto il giorno quando il consumo non è continuativo.
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