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sabato 4 dicembre 2010

IVREA: MANIFEATAZIONI "anti-gelmini"....BLOCCATA LA CITTA'......

Ivrea - 04/12/2010
La manifestazione "anti-Gelmini" blocca la città
di Federico Bona
Oltre mille, secondo gli organizzatori. Seicento, a detta della Polizia.

Al di là del consueto balletto di cifre, erano davvero tanti, i ragazzi delle scuole superiori canavesane che ieri mattina sono scesi in strada per protestare contro la riforma Gelmini.

Una protesta vivace e colorata, che si è svolta senza incidenti, con la freschezza dei suoi partecipanti che ha stemperato la rabbia che è alla base della protesta.


Tra slogan ("Gelmini, tagliaci il prato" e "Aricolo 34 della Costituzione, diritto per tutti alla pubblica istruzione") e canzoni (da Guccini a De Andrè, fino ai Modena City Ramblers), il lungo serpentone di studenti e striscioni è sfilato in corso Nigra, Lungo Dora e corso Botta per raggiungere porta Vercelli. Qui un sit-in di qualche minuto. "Se ci togliete l'università, noi studiamo per strada": questo il messaggio che gli studenti hanno voluto lanciare, prima di riprendere la marcia e raggiungere piazza di Città, meta della manifestazione, dove si sono uniti ai ragazzi anche i rappresentanti dell'Unione Sindacale di Base, che raccoglie insegnanti e personale scolastico.

Sul balcone del Municipio è stato affisso uno striscione che recita "Un giorno per i diritti di tutti i giorni", mentre sulla piazza hanno preso la parola alcuni rappresentanti dei docenti e degli studenti.


«Una riforma – ha sottolineato Franco De Giorgi, insegnante del Liceo Gramsci - che lede e lederà il diritto allo studio», mentre Andrea Gaudino, in rappresentanza degli studenti, ha evidenziato che «Non ci piacciono questi tagli alla scuola, non ci piace che i soldi vengano dirottai su inutili opere pubbliche o sugli armamenti. Siamo in tanti, oggi: siamo il presente e siamo qui per difendere il nostro futuro».

Il traffico cittadino è rimasto a lungo bloccato: se molti automobilisti hanno borbottato, in via Palestro i giovani sono stati accolti con simpatia e c'è anche stato chi ha provveduto a rifornire i leader di acqua, per "rifocillare le voci", ormai esauste.

Soddisfatto, anche se ormai quasi privo di voce, Andrea Bacchetta, rappresentante d'istituto del Gramsci: «Le Forze dell'ordine si aspettavano trecento partecipanti, invece… quanti eravamo! E sono contento che tutto si sia svolto senza tensioni, con quel clima costruttivo che abbiamo voluto adottare nel corso dell'occupazione. E' la dimostrazione che, anche sul territorio, si può fare qualcosa di buono».







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