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martedì 7 dicembre 2010

HEIDELBERG su lodo alfano......

venerdì 3 dicembre 2010

Il vecchio

martedì 30 novembre 2010

Ciao Mario, la faremo 'sta rivoluzione...!


Gli studenti di Napoli:

CIAO MARIO, LA FAREMO 'STA RIVOLUZIONE...!

lunedì 29 novembre 2010

Mario Monicelli



Si è tolto la vita un grande della cultura italiana.

Quest'anno alla manifestazione del Popolo Viola in piazza del Popolo l'ho sentito parlare ai giovani...

Uguaglianza, Giustizia e Diritto al Lavoro

Ecco le cose per cui ci si deve battere. La libertà è un'altra cosa dice Monicelli, senza questi tre ingredienti non si può avere libertà. La libertà può essere una trappola. Bisogna prima conquistare questi tre elementi essenziali.

Addio Monicelli

mercoledì 24 novembre 2010

Assedio a palazzo Madama

Occupazionde del senato



Dal sito www.uniriot.org

Roma ore 10.30 - Dalla Sapienza un corteo spontaneo di un migliaio di studenti si sta muovendo verso Montecitorio.

Pisa ore 10.30 - Assemblee partecipate in tutte le facoltà occupate, tra poco si uscirà in corteo.

Bologna ore 10.30 - Lezioni dei ricercatori in piazza Verdi e azioni comunicative in zona universitaria

Roma ore 10.50 - Migliaia di studenti partono dal Colosseo verso il parlamento: il coro 'assediamo il parlamento' risuona per tutto il centro di Roma!

Bologna ore 11.20 - Centinaia di studenti e ricercatoristanno tenendo lezioni in piazza Verdi. Un microfono aperto in piazza per esprimere tutta l'indignazione e la rabbia contro lìapprovazione del ddl. Apppeso in piazza lo striscione ' blocchiamo il ddl gelmini subito' firmato studenti e ricercatori Guarda le prime foto della mobilitazione

Padova ore11.20 - Centinaia di studenti bloccano gli ingressi delle facoltà di scienze, psicologia, lettere, scienze politiche occupata ed ora dalle facoltà si riuniscono per attraversare le strade della città.

Roma ore 11.30 - In tantissimi ci stiamo dirigendo verso Montecitorio: Assediamo il parlamento!

Roma ore 11.40 - Il corteo invade le strade del centro e si dirige in maniera selvaggia verso il parlamento! Guarda le prime foto della mobilitazione

Padova ore 11.55 - Un migliaio di studenti bloccano l'ingresso della stazione ferroviaria

Perugia ore 11.55 - Studenti ricercatori e precari salgono sul tetto della mensa universitaria

Roma 12.00 - Studenti e precari, tutte le facoltà occupate, in tantissimi siamo arrivati a montecitorio al grido NON CI RAPPRESENTA NESSUNO! GOVERNO DIMETTITI!

Roma ore 12.10 - La piazza di Montecitorio è strapiena continuano i cori contro il governo! Le università saranno ingovernabili! Gli studenti annunciano che la pizza è troppo piccola per contenerli tutti!

Padova ore 12.20 - Gli studenti si sono spostati sul cavalcavia dietro la stazione e bloccano la circolazione di tram e auto

Roma ore 12.20 - Gli studenti lasciano la piazza Montecitorio per bloccare selvaggiamente le strade

Roma ore 12.30 - Lanci di uova alla sede della Crui. Glistudenti invadono il Senato in migliaia, passano il primo portone poi vengono bloccati. La strada è bloccata il SENATO ASSEDIATO!!

Pisa ore 12.30 - Migliaia di studenti, divisi pe facoltà, stanno bloccando simultaneamente i 5 principali ponti dell'arno. Il traffico cittadino è completamente paralizzato!

Padova ore 12.40 - Gli studenti si avviano in corteo selvaggio attraverso la circonvallazione esterna della città!

Roma ore 12.40 Il corteo assedia il senato. La polizia spiazzata non sa cosa fare!

Roma ore 13.00 - Continua il corteo selvaggio dopo l'ingresso al senato, i lanci di uova e gli spintoni. Si riparte! La polizia richiude l'ingresso del senatogli studenti proseguono il corteo a ritmo di samba!

Roma ore 13.20 - Studenti e precari provanoad arrivare a palazzo Grazioli. Trovano davanti un cordone di polizia. Dimissioni dimissioni!!

Padova ore 13.20 - Gli studenti bloccano il cavalcavia Chiesanuova che permette l'accesso alla città, la polizia carica ma il blocco continua!

Bologna ore 13.40 - Gli studenti con cartelli 'o la borsa o la vita' e megafono entrano nella mensa universitaria per comunicare a tutti l'importanza della giornata di oggi e l'appuntamento di piazza Verdi fissata alle 17 .. per occupare il rettorato!!Guarda le prime foto della mobilitazione

Pisa ore 16.00 - Bloccato l'aereporto della città, gli studenti stanno invadendo le piste e hanno bloccato i check, in solidarietà agli arrestati di Roma, gridando "Solidarietà, blocchiamo il DdL, diritto al futuro!

sabato 20 novembre 2010

L'Italia che immagino

Dal canale Italia che immagino:

La mafia mi fa schifo

E' scritto nero su bianco che Berlusconi ha stretti contatti con la mafia alla quale ha versato fiumi di denari. Il fondatore di Forza Italia, Dell'Utri, e' condannato in Appello (manca solo la Cassazione, il suo processo ha gia' passato il primo, il secondo grado e appunto l'Appello, la giustizia italiana...) per associazione mafiosa esterna. Ma attenzione, non e' che un associato esterno e' meno "mafioso", meno pericoloso e cosi' e' meno importante la sua condanna. Ovviamente, la mafia senza gli "associati esterni" non potrebbe estendere gli affari ad un livello "imprenditoriale". Gli associati esterni devono allora essere imprenditori (vedi Mr B. ) o politici (vedi Andreotti, Dell'Utri, Cosentino) perche' l'azione della mafia sia piu' efficace! Travaglio dice di sapere da 15 anni che Mr B. ha legami con la mafia (e li ha almeno dal 1974, carta canta). Io l'ho scoperto almeno dieci anni fa, leggendo i blog e tutta l'informazione alternativa. Quanta gente ancora nei giorni d'oggi non sarebbe capace di accettare una notizia cosi' sconquassante. Non e' facile da accettare, io ho impiegato un po' di tempo per metabolizzarla, non perche' sia mai stato berlusconiano (rabbrividisco!), ma per la portata del messaggio e per la prudenza nell'utilizzare notizie da fonti "non ufficiali".

Insomma possiamo dirlo forte: "BERLUSCONI HA FATTO AFFARI CON LA MAFIA, HA FONDATO UN PARTITO CON UN ASSOCIATO ALLA MAFIA".

Non deve dimettersi, no, sono gli italiani che lo devono defenestrare!

Dal Fatto di oggi...

Coso nostro

di Marco Travaglio

Ci sarà tempo per valutare nei dettagli la sentenza della Corte d'appello di Palermo che spiega la condanna di Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa a 7 anni di carcere (contro i 9 del primo grado). Il perché dello sconto era già chiaro dal dispositivo emesso il 29 giugno: i secondi giudici, diversamente dai primi, hanno ritenuto provata la mafiosità del senatore imputato fino al 1992 e non dopo, quando Dell'Utri inventò Forza Italia e Berlusconi portò la Fininvest nello Stato. Le motivazioni del taglio netto al '92 aprono ampi spazi per un ricorso in Cassazione: i giudici fanno i salti mortali per salvare il Berlusconi politico dalle contiguità mafiose, negando addirittura l'evidenza delle prove documentali (come gli incontri con Mangano nel novembre '93 registrati nelle agende di Dell'Utri primo e da lui stesso ammessi) e liquidando frettolosamente le testimonianze di Spatuzza e Ciancimino. Ma, anche alla luce di questa sentenza discutibile e minimalista, non si comprende – se non per scopi di bieca propaganda – l'esultanza che accompagnò la lettura estiva del dispositivo. Semmai c'è da notare come i giudici più benevoli che Dell'Utri abbia mai incontrato nella sua lunga carriera di imputato non abbiano potuto fare a meno di citare in una sentenza di mafia Silvio
Berlusconi per ben 440 volte, mettendo nero su bianco che: per vent'anni Dell'Utri è stato "il mediatore" e lo "specifico canale di collegamento" tra Cosa Nostra e B. (non è un omonimo del nostro premier: è proprio lui); che "ha apportato un consapevole e valido contributo al consolidamento e al rafforzamento del sodalizio mafioso" capeggiato prima da Bontate e poi da Riina fino a tutto il 1992, l'anno delle stragi di Capaci e via D'Amelio; che l'assunzione del mafioso Mangano nel 1974 fu suggellata da un incontro a Milano fra B. (sempre il nostro premier) e Dell'Utri da una parte, e i boss Bontate, Teresi e Di Carlo dall'altra; che Mangano non era uno stalliere o un fattore, come han sempre raccontato Silvio e Marcello, ma il garante di Cosa Nostra a protezione dell'"incolumità" di B. (sempre il nostro premier); e che, per vent'anni, fino al 1992 mentre esplodevano le bombe, B. versò sistematicamente a Cosa Nostra "ingenti somme di denaro in cambio della protezione alla sua persona e ai suoi familiari" e della "messa a posto" delle tv Fininvest in Sicilia. In pratica il nostro premier non denunciò mai alle forze dell'ordine attentati e minacce della mafia, ma preferì farsi proteggere dai mafiosi. Cioè: abbiamo un presidente del Consiglio che per vent'anni ha finanziato la mafia degli omicidi eccellenti e delle stragi, mentre il suo braccio destro che siede in Senato è un mafioso "esterno" infiltrato nelle istituzioni. Noi lo sappiamo da 15 anni. Altri, si spera, lo scopriranno ora. Ogni giorno che passa con Berlusconi a Palazzo Chigi e Dell'Utri in Senato è un giorno di troppo.
 

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