Questura di Véronal: Lotta allo spaccio di drogua: scoperte nuove molecole tossiche
Condividi A Verona la lotta alla droga si combatte su più fronti e vede l'azione coesa e sinergica di Istituzioni ed Enti; infatti, in soli tre mesi, sono state individuate ed inserite nelle apposite tabelle di classificazione, tre molecole tossiche contenute in smart drugs, sostanze vendute liberamente in internet e negli smart shop e che hanno provocato in Italia già sei casi di intossicazione acuta, di cui cinque in Veneto.
Si tratta di sostanze che, pur essendo legali, contengono principi attivi che agiscono sull'organismo provocando effetti e danni analoghi alle tradizionali droghe illecite.
I primi sequestri di smart drugs sono avvenuti in uno smart shop di Villafranca, che è stato sottoposto a sequestro preventivo d'urgenza, per merito di una mirata e tempestiva operazione di Polizia messa a segno dalla Squadra Mobile di Verona che, nell'ambito dell'attività di monitoraggio dell'attività di spaccio di droga, soprattutto nei confronti di acquirenti minorenni, ha individuato, in Villafranca di Verona, nel negozio "Freedom Shop", il luogo di acquisto, anche da parte soprattutto di minorenni, di sostanze vendute come profumatori ambientali, ma che in realtà contenevano sostanze stupefacenti sintetiche in grado di causare effetti analoghi a quelli dell'hashish e della marjuana però non rilevabili in caso di eventuali esami biologici. Il loro prezzo varia tra i 15 e i 35 euro.
Il primo campanello d'allarme nel centro di coordinamento operativo del Sistema di Allerta del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, squilla a febbraio.
A rispondere e ad attivarsi immediatamente è il centro operativo nazionale, che ha sede a Verona, nel Dipartimento delle Dipendenze dell'Ulss 20.
L'allerta è massima in quanto, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, il Sistema rileva sei casi di intossicazione acuta: uno a Milano e ben cinque in Veneto, di cui quattro a Venezia e uno a Portogruaro.
Durante l'indispensabile ricovero ospedaliero è emerso infatti che l'intossicazione in tutti e sei i casi era dovuta al consumo di "n-Joy" e "Spice", due miscele aromatiche vendute in Internet e negli smart shops come profumatori ambientali e che fanno parte del mondo delle cosiddette smart drugs, sostanze legali in grado di agire sull'organismo e di mimare gli effetti delle droghe illecite.
Le analisi condotte dall'Istituto di Medicina Legale dell'ospedale di Borgo Roma, in Verona, rilevano la presenza dei cannabinoidi sintetici JWH-018 e JWH-073, già segnalati per la loro tossicità anche dall'Osservatorio Europeo.
Ad aprile, poi, un altro allarme attiva il Sistema di Allerta, questa volta proveniente dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno; l'allerta infatti, parte in seguito a vari sequestri ravvicinati di compresse di mefedrone; molecola di sintesi appartenente al gruppo dei derivati sintetici del catinone, già implicata in una ventina di decessi in Europa.
Il DPA, grazie alle segnalazioni ricevute, non da ultima quella in luglio dei poliziotti della Squadra Mobile di Verona che ha permesso all'Istituto di Medicina Legale della stessa città di mettere in relazione le sostanze pervenute, ha inoltrato in tempi record, la richiesta di inserimento delle 3 molecole individuate dal Sistema di Allerta, nella Tabella del Testo unico sulle Tossicodipendenze (D.P.R. 309/90),
Il Ministro della Salute, ha accolto la richiesta firmando il decreto legge con cui si determina di fatto l'inserimento delle 3 molecole in Tabella I.
Il tutto in soli 3 mesi: in precedenza, invece, i tempi per l'inserimento erano di circa 2 anni.
E' quanto gli investigatori della Squadra Mobile hanno appurato nelle loro certosine indagini per verificare la natura delle smart drugs, effettuando alcuni acquisti simulati ed inviando i prodotti, variamente denominati, all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico "Giovanbattista Rossi" per le relative analisi chimiche, tuttora in corso.
In tale circostanza è stata verificata la presenza, in una confezione denominata "Bonzai", di un cannabinoide sintetico: il JWH-018, recentemente inserito nelle tabelle delle sostanze stupefacenti.
Immediato è stato lo scambio di informazione che ha completato il puzzle della Polizia di Stato, dell'Istituto di Medicina Legale e, quindi del Dipartimento delle Politiche Antidroga e del Dipartimento delle Dipendenze.
E, come ogni lavoro svolto con professionalità e decisione, oltre che tempestività, il risultato non poteva essere che meritorio.
Il proprietario dello smart-shop, un cinquantenne, di origini palermitane, da tempo residente in questa provincia, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per i delitti di: "detenzione ai fini di spaccio nonché di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, delitti aggravati poiché posti in essere anche nei confronti di soggetti minorenni".
Il Pubblico Ministero dott.ssa Elvira Vitulli, in base alle risultanze investigative dei poliziotti scaligeri, ha emesso un decreto di sequestro preventivo d'urgenza del pubblico esercizio "Freedom Shop", delegando altresì le perquisizioni locale e personale a carico dell'indagato, che hanno portato al rinvenimento e sequestro di altre e diverse sostanze, verosimilmente cannabinoidi sintetici, al momento in fase di analisi chimica.
Il GIP dott.ssa Isabella Cesari, a sua volta, ha convalidato il provvedimento di sequestro preventivo del menzionato negozio.
Il capo del Dipartimento Politiche Antidroga, dott. Giovanni Serpelloni, che da anni è impegnato nella lotta alla droga, ha manifestato la propria soddisfazione e il proprio compiacimento al Questore di Verona e agli agenti della Squadra Mobile per la splendida operazione che tutela la salute dei giovani veronesi e che contribuisce a togliere dal mercato sostanze estremamente dannose per la salute.
All'esito di questa brillante operazione, tuttavia,
- il Dipartimento Politiche Antidroga,
- il Dipartimento delle Dipendenze della ULSS 20,
- la Polizia di Stato attraverso la Questura di Verona,
- l'Istituto di Medicina Legale,
avvertono i giovani e ogni altro consumatore della pericolosità delle smart drugs, che sempre più spesso si trovano in commercio e i cui effetti sono molto pericolosi per la salute. In particolare, smart drugs contenenti cannabinoidi sintetici molto più potenti della cannabis, proprio come quelli recentemente tabellati, possono provocare gravissimi effetti sull'organismo, soprattutto dei più giovani, causando intossicazioni gravi che possono condurre anche al decesso.
da: http://questure.poliziadistato.it/Verona/articolo-6-673-14936-1.htm www.poliziadistato.it
Si tratta di sostanze che, pur essendo legali, contengono principi attivi che agiscono sull'organismo provocando effetti e danni analoghi alle tradizionali droghe illecite.
I primi sequestri di smart drugs sono avvenuti in uno smart shop di Villafranca, che è stato sottoposto a sequestro preventivo d'urgenza, per merito di una mirata e tempestiva operazione di Polizia messa a segno dalla Squadra Mobile di Verona che, nell'ambito dell'attività di monitoraggio dell'attività di spaccio di droga, soprattutto nei confronti di acquirenti minorenni, ha individuato, in Villafranca di Verona, nel negozio "Freedom Shop", il luogo di acquisto, anche da parte soprattutto di minorenni, di sostanze vendute come profumatori ambientali, ma che in realtà contenevano sostanze stupefacenti sintetiche in grado di causare effetti analoghi a quelli dell'hashish e della marjuana però non rilevabili in caso di eventuali esami biologici. Il loro prezzo varia tra i 15 e i 35 euro.
Il primo campanello d'allarme nel centro di coordinamento operativo del Sistema di Allerta del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, squilla a febbraio.
A rispondere e ad attivarsi immediatamente è il centro operativo nazionale, che ha sede a Verona, nel Dipartimento delle Dipendenze dell'Ulss 20.
L'allerta è massima in quanto, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, il Sistema rileva sei casi di intossicazione acuta: uno a Milano e ben cinque in Veneto, di cui quattro a Venezia e uno a Portogruaro.
Durante l'indispensabile ricovero ospedaliero è emerso infatti che l'intossicazione in tutti e sei i casi era dovuta al consumo di "n-Joy" e "Spice", due miscele aromatiche vendute in Internet e negli smart shops come profumatori ambientali e che fanno parte del mondo delle cosiddette smart drugs, sostanze legali in grado di agire sull'organismo e di mimare gli effetti delle droghe illecite.
Le analisi condotte dall'Istituto di Medicina Legale dell'ospedale di Borgo Roma, in Verona, rilevano la presenza dei cannabinoidi sintetici JWH-018 e JWH-073, già segnalati per la loro tossicità anche dall'Osservatorio Europeo.
Ad aprile, poi, un altro allarme attiva il Sistema di Allerta, questa volta proveniente dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno; l'allerta infatti, parte in seguito a vari sequestri ravvicinati di compresse di mefedrone; molecola di sintesi appartenente al gruppo dei derivati sintetici del catinone, già implicata in una ventina di decessi in Europa.
Il DPA, grazie alle segnalazioni ricevute, non da ultima quella in luglio dei poliziotti della Squadra Mobile di Verona che ha permesso all'Istituto di Medicina Legale della stessa città di mettere in relazione le sostanze pervenute, ha inoltrato in tempi record, la richiesta di inserimento delle 3 molecole individuate dal Sistema di Allerta, nella Tabella del Testo unico sulle Tossicodipendenze (D.P.R. 309/90),
Il Ministro della Salute, ha accolto la richiesta firmando il decreto legge con cui si determina di fatto l'inserimento delle 3 molecole in Tabella I.
Il tutto in soli 3 mesi: in precedenza, invece, i tempi per l'inserimento erano di circa 2 anni.
E' quanto gli investigatori della Squadra Mobile hanno appurato nelle loro certosine indagini per verificare la natura delle smart drugs, effettuando alcuni acquisti simulati ed inviando i prodotti, variamente denominati, all'Istituto di Medicina Legale del Policlinico "Giovanbattista Rossi" per le relative analisi chimiche, tuttora in corso.
In tale circostanza è stata verificata la presenza, in una confezione denominata "Bonzai", di un cannabinoide sintetico: il JWH-018, recentemente inserito nelle tabelle delle sostanze stupefacenti.
Immediato è stato lo scambio di informazione che ha completato il puzzle della Polizia di Stato, dell'Istituto di Medicina Legale e, quindi del Dipartimento delle Politiche Antidroga e del Dipartimento delle Dipendenze.
E, come ogni lavoro svolto con professionalità e decisione, oltre che tempestività, il risultato non poteva essere che meritorio.
Il proprietario dello smart-shop, un cinquantenne, di origini palermitane, da tempo residente in questa provincia, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per i delitti di: "detenzione ai fini di spaccio nonché di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, delitti aggravati poiché posti in essere anche nei confronti di soggetti minorenni".
Il Pubblico Ministero dott.ssa Elvira Vitulli, in base alle risultanze investigative dei poliziotti scaligeri, ha emesso un decreto di sequestro preventivo d'urgenza del pubblico esercizio "Freedom Shop", delegando altresì le perquisizioni locale e personale a carico dell'indagato, che hanno portato al rinvenimento e sequestro di altre e diverse sostanze, verosimilmente cannabinoidi sintetici, al momento in fase di analisi chimica.
Il GIP dott.ssa Isabella Cesari, a sua volta, ha convalidato il provvedimento di sequestro preventivo del menzionato negozio.
Il capo del Dipartimento Politiche Antidroga, dott. Giovanni Serpelloni, che da anni è impegnato nella lotta alla droga, ha manifestato la propria soddisfazione e il proprio compiacimento al Questore di Verona e agli agenti della Squadra Mobile per la splendida operazione che tutela la salute dei giovani veronesi e che contribuisce a togliere dal mercato sostanze estremamente dannose per la salute.
All'esito di questa brillante operazione, tuttavia,
- il Dipartimento Politiche Antidroga,
- il Dipartimento delle Dipendenze della ULSS 20,
- la Polizia di Stato attraverso la Questura di Verona,
- l'Istituto di Medicina Legale,
avvertono i giovani e ogni altro consumatore della pericolosità delle smart drugs, che sempre più spesso si trovano in commercio e i cui effetti sono molto pericolosi per la salute. In particolare, smart drugs contenenti cannabinoidi sintetici molto più potenti della cannabis, proprio come quelli recentemente tabellati, possono provocare gravissimi effetti sull'organismo, soprattutto dei più giovani, causando intossicazioni gravi che possono condurre anche al decesso.
da: http://questure.poliziadis
Nessun commento:
Posta un commento