Nel 2012 a Gaeta si svolgeranno le elezioni amministrative. Davanti abbiamo ancora un anno di governo cittadino in cui possiamo realizzare alcuni punti importanti del nostro programma di mandato. Il tempo per realizzare tutto, forse, mancherà. Ma chiudere bene il proprio mandato, individuando correttamente le priorità, rappresenta per qualsiasi maggioranza politica il modo migliore per riproporsi agli elettori alle prossime elezioni.

Su cosa dovrebbe puntare l'Amministrazione Comunale di Gaeta in questo ultimo anno?

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Le tue Priorità per Gaeta












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Gli effetti della crisi economica per i lavoratori che oggi festeggiano il Primo Maggio risultano essere molto diversi, addirittura in molti casi diametralmente opposti. Ci sono lavoratori – come ad esempio – i lavoratori a tempo indeterminato impiegati nei settori c.d. anticiclici o nelle imprese operanti in mercati non concorrenziali, che dalla crisi stanno traendo vantaggi in termini di reddito disponibile e potere d'acquisto. In particolare, tali lavoratori immuni a questo veleno diffuso dal sistema finanziario internazionale, che sta scuotendo dalle radici un modello di sviluppo economico nato all'indomani della creazione del WTO (World Trade Organization), hanno beneficiato della riduzione della rata del mutuo e di molti prezzi al consumo. Dall'altra parte ci sono invece milioni di lavoratori che questa crisi la soffrono, eccome. Milione di titolari di contratto a termine, lavoratori "a progetto", "partite Iva", che hanno perso o stanno perdendo il posto lavoro e il proprio reddito. I più colpiti sono i giovani e le donne ai quali il Governo Berlusconi non sta garantendo pari dignità e diritti, perdendo una occasione storica per avviare in Italia una riforma degli ammortizzatori sociale incentrata su principi di solidarietà, formazione continua ed uguaglianza.
C'è una differenza di fondo, tra chi pensa che nella crisi debbano scattare meccanismi di solidarietà per tutti i lavoratori, e chi come il Governo Berlusconi pensa che nella crisi sia inevitabile che qualcuno soccomba e qualcuno più fortunato si salvi. Da questa crisi può uscire un Paese più diseguale, ma anche un Italia più solidale, meritocratica e giusta. Al di là delle riforme strutturali di cui il nostro Paese necessita in maniera ormai non più procastinabile, c'è bisogno in primo luogo di un risveglio valoriale di noi italiani, in base al quale tutti dicano con chiarezza che da questa crisi: "Ci si salva solo tutti assieme o non si salverà nessuno"

I dati Istat confermano il trend negativo. Dopo la riduzione registrata a febbraio, il tasso di disoccupazione giovanile cresce di 0,3 punti percentuali, posizionandosi quasi al 30%. Nel 2008 il tasso di disoccupazione giovanile era del 20%. In Italia un giovane su 3 è disoccupato, nel centro-sud questo dato diventa ancor più drammatico, ci sono aree del meridione in cui 2 giovani su 3 sono disoccupati. Servono le riforme strutturali, ma c'è urgenza di intervenire subito con un piano straordinario per favorire l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

Si potrebbe proporre per il Sud l'idea del Professor Boeri del "Contratto Unico di Lavoro" associandolo però a un'ipotesi di sua integrale detassazione fiscale e contributiva per 3 anni a favore delle imprese che assumono giovani disoccupati e inoccupati (ndr giovani in cerca della prima occupazione). Una proposta che terrebbe insieme la necessità di intervenire rapidamente per invertire il trend con la possibilità di sperimentare nuove soluzioni per contrastare la precarietà del lavoro nel nostro Paese.

Se quelle dei compagni di SEL fossero proposte realizzabili le sottoscriverei tutte, senza esitare un secondo. Ma penso che le proposte di SEL Gaeta siano, purtroppo, più una raccolta di illusioni che una "serie fortunata" di proposizioni politiche concrete.

Le 6 Proposte di SEL.

Proposta 1: lo smantellamento dell'intero deposito di Arzano

Domande: Nel piano industriale di ENI è prevista la dismissione di tale deposito? Il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione, la Provincia, il Consorzio Industriale o altro Ente preposto hanno mai valutato almeno la fattibilità dello smantellamento dell'intero deposito Arzano? Quanto costa smantellare e quale sarebbe la località d'italia in cui costruire il nuovo deposito? Chi paga lo smantellamento? Sono disponibili finanziamenti pubblici per lo smantellamento e la costruzione di un nuovo deposito altrove? Si è tenuto conto della normativa nazionale sulle scorte obbligatorie in materia di idrocarburi?

Proposta 2: la revisione degli strumenti urbanistici sull'intera area con connessa riduzione degli indici edilizi;

Domande: Di quanto bisognerebbe ridurre gli indici edilizi? L'intendimento è positivo, ma la proposta concreta è?

Proposta 3: il ritorno al Comune della pianificazione urbanistica sull'area in oggetto;

Domande: Nel protocollo è scritto che il Comune parteciperà alla redazione del piano particolareggiato, non basta? È necessario per far ciò obbligatoriamente espropriare l'ENI di una sua proprietà e il Consorzio Industriale della sua competenza sull'area?

Proposta 4: la cessione al Comune di parte consistente di tale area quale standard urbanistico per la realizzazione di insediamenti pubblici di interesse generale;

Domande: Ma per realizzare degli insediamenti pubblici il Comune deve essere necessariamente proprietario dei terreni? La cessione delle aree di proprietà dell'ENI a favore del Comune sarebbe a titolo gratuito? l'ENI società quotata in borsa potrebbe accettare? I piccoli azionisti e il principale azionista (il ministero del tesoro) sono d'accordo? Tremonti qualcuno l'ha sentito?

Proposta 5: il rifiuto del potenziamento delle attività di deposito di idrocarburi, mantenendo a Casalarga soltanto quelle attività legate al basso Lazio e al nord della Campania;

Domande: Il Consiglio Comunale con propria delibera dovrebbe quindi rideterminare il piano nazionale di approvvigionamento e stoccaggio idrocarburi dell'ENI?

Proposta 6: la chiusura in tempi certi del pontile petroli di Porto Salvo e la fine della servitù petrolifera del Golfo.

Domande: Nel protocollo sottoscritto l'ENI dichiara la sua disponibilità ad una riallocazione dell'attracco delle navi per i rifornimenti dei propri depositi, Non Basta? Cosa dovrebbe fare il Comune? Recapitare all'ENI un avviso di sfratto dall'attuale Pontile Petroli o spingersi fino a far firmare al Sindaco un'ordinanza per vietare l'attracco delle petroliere in tutta l'area del Golfo di Gaeta?

Mario Di Carlo

Mario Di Carlo

Il PD ha perso un uomo vero. E' stato un grande protagonista della politica laziale. Incontrandolo avevi subito l'impressione di parlare con un politico che si era fatto da solo. Mario Di Carlo, come le persone consapevoli delle posizioni e responsabilità conquistate, odiava le ipocrisie e amava dire quello che pensava, sempre.

Ciao Mario