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mercoledì 25 maggio 2011

UNIONI COMUNALI...l'unione fa la forza...o dovrebbe...SICURAMENTE UNISCE IL PD...."quale utilita' per i cittadini...quale il ruolo... che contano?"...

Ivrea - 25/05/2011
Unioni Comunali, le azioni del PD in vista della scadenza della legge
di Marco Campagnolo
Il Partito Democratico dell'eporediese si prepara alle scadenze della legge 42
del 2009, che obbliga i comuni con meno di 5mila abitanti ad associarsi per
gestire insieme alcuni servizi essenziali, e pubblicizza in un documento la
propria idea per il territorio: approfittare della norma per andare oltre e
costruire una rappresentanza unitaria del Canavese Orientale e dare così
risposte al tema strategico del governo del territorio e dei processi di
sviluppo.
Non solo, quindi, Unioni Comunali realizzate semplicemente per adempiere agli
obblighi di legge, ma unioni costituite «A partire da una attenta analisi dei
benefici derivanti dalla gestione associata dei servizi: i servizi da gestire
in forma associata andranno individuati a partire da una analisi dei benefici
derivanti dalla gestione attraverso l'Unione».
Secondo l'analisi del Pd «Il territorio da assumere a riferimento
esemplificativo per il ridisegno istituzionale è l'attuale territorio del
Distretto Sanitario di Ivrea della Asl TO4, essendo questa un'aggregazione
amministrativa oggi esistente che più corrisponde ai confini del Canavese
orientale, e costituendo peraltro il riferimento indicato dalla Regione per la
gestione dei servizi socio-assistenziali».
L'analisi del circolo eporediese mette però le mani avanti e per evitare
sollevazioni campanilistiche dai Comuni del circondario viene precisato che «La
costituzione di Unioni di Comuni non costituisce un superamento del ruolo e
della rilevanza dell'Ente Comune nel governo delle comunità locali, ma, al
contrario, costituisce il presupposto – negli scenari di contrazione delle
risorse pubbliche che si delineano – per la difesa e la salvaguardia del ruolo
e delle funzioni dei Comuni».
Non solo: «Deve essere assolutamente chiaro che non si tratta di costruire la
"grande Ivrea", ma al contrario, di dare risposte avanzate al tema della
gestione dei servizi in un ambito territoriale strategico per i processi di
sviluppo. E' il territorio nel suo complesso che rischia di divenire sempre più
debole perché frammentato».
Ovviamente, anche per semplici ragioni dimensionali, è l'amministrazione
comunale di Ivrea che, in questo percorso di aggregazione funzionale, assume un
ruolo fondamentale: «L'Amministrazione Comunale di Ivrea, ed il suo Sindaco in
particolare, sono chiamati a giocare un ruolo centrale nella costruzione di un
modello di gestione dei servizi – la Unione Comunale – che associ il territorio
il più ampio possibile intorno ad Ivrea, e che si sviluppi sia lungo l'asse
nord-sud, da Borgofranco e Montalto, potenzialmente fino a Strambino e Caluso –
valorizzando l'elemento della Ferrovia come infrastruttura unificante il
territorio – che lungo l'asse est-ovest».
Per il Pd, però, tutto ciò non implicherebbe arrivare necessariamente a
un'unica Unione. Potrebbero essere anche più di una (già attualmente tra
comunità montane e collinari se ne contano quattro, più una quinta
costituenda), infatti nel documento propositivo si parla di "Unioni" e non di
"Unione", ma sempre nell'ambito del territorio oggi ricompreso nei confini del
Distretto Sanitario.
«Pensiamo – chiude il documento del Pd -che sia questo infatti il territorio da
assumere – come detto – come riferimento per la progettazione dello sviluppo
economico e del governo delle trasformazioni territoriali. Infatti anche, in
relazione alla definizione ancora in corso della normativa regionale in
materia, è il medesimo territorio che potenzialmente occorrerà prendere in
considerazione per la gestione del ciclo delle acque e dei rifiuti, oltre a
essere quello che le indicazioni regionali prendono a riferimento per la
gestione dei servizi socio-assistenziali, che potranno essere gestiti sulla
scala territoriale del Distretto sanitario attraverso lo strumento della
Convenzione tra le diverse Unioni che si andranno a formare».

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