Pubblicato Venerdì 20 Maggio 2011, ore 16,26
La minaccia di Perino, sostenuto dai grillini: "Se verranno fatte delle
forzatura siamo pronti a sabotare la corsa". E sale la tensione
I contestatori della Tav hanno dichiarato la mobilitazione permanente, proprio
nei giorni in cui dovrebbero iniziare i lavori al tunnel geognostico della
Maddalena. E domani è prevista una marcia di protesta da Rivalta a Rivoli.
Com'è noto, per ottenere i finanziamenti dell'Unione Europea i cantieri si
devono aprire al massimo entro la fine del mese di maggio. Ma secondo Alberto
Perino, uno dei leader del movimento che si oppone alla realizzazione
dell'opera, questo ultimatum non sarebbe altro che «una sceneggiata: perché i
cantieri rimarranno presto fermi».
I No Tav annunciano una strategia di disturbo già adottata nel 2005 e poi
culminata con gli scontri di Venaus nel dicembre 2005: acquisto di terreni dove
dovrebbe passare la linea ferroviaria ad alta velocità, presidi,
manifestazioni. Sabato della prossima settimana è prevista la tappa valsusina,
la penultima del Giro d'Italia, con arrivo al Colle delle Finestre: «Siamo
pronti ad applaudire la tappa - sottolinea Perino - ma se ci saranno forzature
il giro si ferma». Nel sito dove si inizierà a scavare il tunnel, a Maddalena
di Chiomonte, il Movimento 5 Stelle ha aperto una sede regionale: si tratta di
una roulotte con la connessione ad Internet da cui i grillini intendono
«informare tutta la popolazione su quale sia la concezione di democrazia che
hanno i nostri regnanti - spiega Davide Bono, consigliere regionale della
formazione che fa capo a Beppe Grillo -. Questa come molte altre è un'opera che
ha scopo di lucro, non tiene conto del bene comune e impiega le risorse in modo
arbitrario». Le aziende cui sono stati affidati i lavori del tunnel geognostico
sono due: Marina e Italcoge, che attendono gli sviluppi degli eventi.
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