Fede, elezione e carità
La campagna elettorale a Milano si è chiusa – oltre che con la polemica fra Moratti e Pisapia – con bordate tra
diversi mondi cattolici. Perché da diversi anni all'interno della chiesa ambrosiana convivono – con alti e bassi
– due diverse visioni di cattolicesimo.
L'AREA 'ISTITUZIONALE' DELLA CURIA. La prima, quella "istituzionale" che trova i suoi fari negli ultimi due
vescovi che hanno guidato la diocesi più grande al mondo dopo San Paolo del Brasile, Carlo Maria Martini
prima e Dionigi Tettamanzi ora. Vi appartengono "d'ufficio" le realtà e le figure più impegnate nel sociale tra le
quali Caritas ambrosiana, Casa della carità e il suo presidente don Virginio Colmegna, Azione cattolica, Acli,
ufficio per l'Ecumenismo e il Dialogo della curia ambrosiana diretto da mons. Gianfranco Bottoni.
L'UNIVERSO CL E IL LEGAME COL GOVERNO. Sull'altro fronte il mondo legato a Comunione e liberazione
e più in generale i movimenti che si riconoscono in una visione più tradizionale di chiesa e che vivono con
difficoltà un'apertura sociale che spesso è stata vista come prossimità alle istanze del centrosinistra.
Movimenti che hanno sempre mantenuto un rapporto diretto – sia a livello nazionale che locale – con l'attuale
maggioranza di governo e di Milano, il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi con alleata la Lega di
Umberto Bossi.
Le tensioni interne fra curia e Comunione e liberazione
Negli anni non sono mancati momenti di tensione tra Piazza Fontana – sede della curia ambrosiana – e la
galassia di Cl come a metà degli anni ottanta quando Roberto Fontolan e Antonio Socci vennero convocati dal
Tribunale ecclesiastico della diocesi per via di un'accusa mossa dall'associazione di cattolici progressisti "La
Rosa bianca".
L'ARTICOLO DELLA DISCORDIA. Mediatore in quel caso fu lo stesso cardinale Martini. Oggetto dell'accusa
un articolo pubblicato dai due giornalisti sul settimanale Il Sabato in cui gli accusatori adombravano giudizi
negativi sulla figura di Giuseppe Lazzati, da poco scomparso. Don Giussani – al contrario delle giovani leve a
lui vicine – non ebbe mai scontri diretti con la curia ambrosiana e sono sempre state fuori luogo le
contrapposizioni che alcuni avevano adombrato in passato tra lo stesso Gius e Giovanni Battista Montini,
futuro Paolo VI. Anzi il libro più celebre di Giussani – Il senso religioso- scritto nel 1957 vide la pubblicazione
lo stesso anno dell'uscita di una lettera pastorale di Montini con analogo titolo.
AMMINISTRATIVE, NUOVA BATTAGLIA. Occasione dell'ultima disputa le elezioni amministrative a Milano.
Su Tempi.it Benedetta Frigerio, prendendo spunto dall'appello di 219 cattolici a favore della candidatura di
Pisapia, sottolineava come all'interno di questo documento mancassero i riferimenti alla reciprocità religiosa e
ai valori non negoziabili.
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