Al coordinatore della componente Sechi, che qualche ora fa ha diramato un comunicato in cui dichiara ufficialmente l'appoggio a Fassino, replica a muso duro la consigliera Erika Faienza, fino a ieri seguace della corrente. In una lettera aperta accusa di "uso improprio dell'incarico" per "vendere" un bene indisponibile: l'appartenenza politica Il documento, prontamente pubblicato dallo Spiffero, in cui il coordinatore di "Sinistra in Rete", Mario Sechi, ha inopinatamente dirottato la componente verso i lidi fassiniani ha scatenato, com'era prevedibile, una serqua di reazioni negative. A interpretare il malessere di quanti, pur militando nella corrente ex diessina, hanno deciso di appoggiare Davide Gariglio, ci ha pensato Erika Foietta, giovane consigliera provinciale di Beinasco. Ecco la lettera aperta. «Caro Mario, cari amici e compagni di Sinistra in Rete, caro mondo, visto che ormai sembra essere una battaglia per far vedere chi o cosa si rappresenta; alla luce del documento prima e del comunicato stampa poi vorrei, se fosse possibile, fare alcune precisazioni: 1. ma quando mai? Vorrei sapere quando e soprattutto con chi i candidati hanno discusso le linee programmatiche e il progetto di città che avevano in mente. Quando, se non all'interno di un'iniziativa pubblica, prima della conclusione della raccolta firme, abbiamo discusso della posizione di Sinistra in Rete? 2. mi rendo conto che la preoccupazione sia crescente soprattutto per coloro che si giocano non tanto il futuro della propria città, quanto una parte consistente delle proprie prospettive politiche e professionali, ma la confusione che si è generata dalle prese di posizioni personali è inaccettabile; vorrei infatti ricordarti che non più tardi di un mese fa mi dicesti che non esisteva una posizione prevalente di Sinistra in Rete, e che ti saresti preso l'impegno di fare un ragionamento con tutti i candidati per verificare chi potesse la meglio declinare la proposta politica della componente… da allora il vuoto. Deduco che tu abbia fatto gli incontri del caso e che a titolo personale abbia fatto una scelta… .ma non pensavo che la tua scelta personale vincolasse tutti coloro che facevano e fanno parte della componente. 3. L'analisi che fai, usando impropriamente il ruolo che ricopri all'interno della componente, non è correttissima: il dato della raccolta firme, caro Mario, deve tener conto di tutto, e faccio fatica a credere che un politico di lungo corso come te, si sia dimenticato di menzionare il mercato che si è generato con la conseguente questua di ipotetici posti in giunta, quindi se si rappresenta il partito perché si è decisa la linea del "prometto, prometto" questo non genera la possibilità di "costruire una piattaforma politica e di governo all'altezza della sfida"; significa solo che qualcuno si è "venduto" qualcosa che non ha, cioè la componente. Piero è consapevole della sfida che lo attende allo stesso modo di Davide: mi auguro solo che gli autorevoli dirigenti di questo partito si comportino con responsabilità. Che i giornali riportino la posizione che legittimamente TU hai deciso di sostenere con tutte le conseguenze che porterà, ma che riportino anche la posizioni di chi come me, esercita il diritto di rappresentare qualcosa e non qualcuno, un progetto prima di una persona, la politica prima di un politico. Credo che senza passato non si possa costruire un futuro in cui tutti possano trovare rappresentanza, ma credo anche che il passato debba dare alla nostra generazione la possibilità di diventare protagonisti della nostra storia. Per questi motivi, ho deciso insieme ad altri, di sostenere Davide Gariglio. Erika Faienza Consigliere provinciale Pd Torino |
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