Lingotto in caduta libera. E prepara
la ridotta in Olanda
Ancora male in Borsa. Pesano le paure di recessione, il taglio dei target di vendita negli Usa, i dubbi sul settore agricolo, il sorpasso di Volkswagen in Brasile e l'insoddisfazione del partner indiano. Per la sede legale si pensa ai Paesi Bassi
Dopo il giovedì da incubo la galassia Fiat non esce dalla tempesta di Borsa. Mentre Repubblica annuncia che il gruppo che nascerà dalla fusione tra Fiat e Chrysler avrà sede in Olanda, per evitare campanilismi e risparmiare sulle tasse, tutti i titoli della casa subiscono forti penalizzazioni.
A New York è pronta a debuttare a settembre la 500 by Gucci ma a Torino per ora c'è poco da festeggiare. Fiat Industrial, già sospesa, guida anche oggi i ribassi del Ftse Mib con un forte calo, appesantita dal taglio a neutral del rating da parte di Goldman Sachs e dai timori sulla domanda 2012 espressi dal gigante delle macchine agricole John Deere, settore in cui Fiat Industrial è presente tramite la controllata Cnh. Il gruppo ha perso il 29% solo nell'ultimo mese.
Ma ad andare sempre più giù è anche la Fiat: dopo i crolli dei giorni scorsi, oggi lascia sul campo nuovo sangue. Nell'ultimo mese il titolo ha perso il 38,44%. Non che il resto del listino faccia meglio, ma il Lingotto è quello che soffre maggiormente.
Sull'auto la scure della recessione fa sicuramente più danni che da altre parti. E ieri Goldman Sachs ha tagliato le stime di vendita di automobili in Europa e negli Usa rispettivamente del 7 e del 3 per cento per il 2012. Mentre i primi contraccolpi arriveranno già dal 2011 con gli esperti di JD Power che hanno ridotto di 300mila unità le stime di vendita per l'anno negli Usa.
Ma la Fiat crolla anche per diverse ragioni individuali: le vendite della 500 negli Usa previste difficilmente verranno raggiunte; in Brasile le immatricolazioni a marchio Fiat sono scese del 4,4% su base annua mentre il mercato cresce dell'1,7% con la quota di mercato che scivola dietro quella tedesca della Volkswagen (per quanto la Fiat brasiliana si sia affrettata a precisare che il sorpasso dipenda dal calendario di promozioni delle vendite); la joint venture con l'indiana Tata si avvia a essere rivista perché deludente, secondo quando affermato dallo stesso partner indiano Ratan Tata.
Per trovare un barlume di ottimismo occorre guardare a Goldman Sachs che, dopo aver tagliato le previsioni per il settore e il prezzo obiettivo di Fiat a 11 euro da 12,9 euro, mette il titolo nella propria lista "convinction buy", ovvero i titoli su cui puntare. Per ora però Sergio Marchionne vede le proprio stock option sfumare: il prezzo di esercizio è più alto delle attuali quotazioni.
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