Tangentiale rossa. Un refuso mette
in dubbio la verità di "Falsino"
Il sindaco di Torino, tirato in ballo nell'inchiesta sulla Serravalle, smentisce ogni suo coinvolgimento. E assicura: "Non ho mai incontrato Gavio". Ma la rassegna stampa del Comune gli gioca involontariamente un brutto scherzo
Galeotto fu il refuso e così la secca smentita si trasforma in un comico ossimoro. Anche oggi, come da qualche giorno a questa parte, Il Giornale e Libero attaccano Piero Fassino per un presunto finanziamento illecito ai Ds, partito di cui l'attuale sindaco di Torino fu segretario. La vicenda è quella che ha messo sotto accusa l'ex sindaco di Sesto San Giovanni, Filippo Penati. I due giornali riferiscono di alcune dichiarazioni che l'imprenditore Marcellino Gavio, deceduto nel 2009, avrebbe reso a Giorgio Albertini, già primo cittadino di Milano ai tempi della cessione della Serravalle.
Secondo quanto riferiscono i due quotidiani del centrodestra Gavio disse ad Albertini che la cessione di quote alla Provincia di Milano dell'azienda proprietaria dell'autostrada Torino-Milano (la Serravalle), sarebbe stata determinata da un accordo che l'imprenditore piemontese avrebbe stipulato con Fassino e D'Alema per finanziare sottobanco i Ds. Ovvie e immediate le precisazioni di Fassino. A fronte delle accuse di falsità, corruzione, concussione, finanziamento illecito lanciate contro il sindaco di Torino dai due fogli della destra, e delle immediate e sdegnate repliche e smentite dell'interessato, cosa ti combina la mitica Rassegna Stampa del Comune di Torino? "Sbaglia" la titolazione dell'articolo di Libero che da "Gavio disse che l'affare Serravalle fu spinto da Fassino e D'Alema" diventa "Gavio disse che l'affare Serravalle fu spinto da FALSINO e D'Alema". Assolutamente esilarante!
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